GUARDA IL VIDEO. Il secondo appuntamento della stagione è ai Tropici. Il tracciato di Sepang è uno dei più duri, ma i sorpassi sono possibili sui lunghi rettilinei. I piloti perdono fino a 3 kg. GIOCA A FORMULA SKY
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Il secondo appuntamento della stagione di formula uno è ai tropici, in Malesia. Non c’è altra pista che dall'alto appaia più simmetrica di questa, un tracciato pieno di curve impegnative che sono una continua sfida all'abilità dei piloti. Subito dopo la partenza si affronta una curva molto stretta a destra che porta alla chicane Pangkor Laut. Si scende poi in un curvone a sinistra dove si soffre un grande sottosterzo. Per i piloti questo può significare perdere decimi preziosi.
Il circuito richiede una grande prestazione e molta concentrazione ma i sorpassi sono possibili sui lunghi rettilinei. Il set-up della macchina può essere difficile: troppa deportanza significa poca velocità, con poco downforce si perde grip. Il tutto deve essere studiato per ottimizzare anche il consumo delle gomme e dei freni che sono sempre sotto stress.
Per superare sono necessarie manovre al limite con un’incognita: il caldo afoso. I piloti perdono 3 chili e questo rende l'idea dello sforzo fisico, una quantità di liquido che un pilota non riesce a integrare durante una gara. il lungo rettilineo dopo il kenyir lake permette il primo punto buono per i sorpassi. Poi si frena alla chicane: qui la velocità è poco sotto i 90 chilometri all'ora e poi via fino ai 210. Quasi cieca la penultima curva: la Sunway Lagoon con un elevata forza g.
Il circuito malese è una delle sfide più dure dell'anno per l'uomo e per la macchina: l'ultima curva è da seconda marcia...poi una grande accelerazione sotto la Pagoda roof scorgendo in lontananza la linea del traguardo del circuito internazionale di Sepang. Qui solo alla seconda gara del mondiale si capisce subito chi è il pilota più informa del Circus
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Il secondo appuntamento della stagione di formula uno è ai tropici, in Malesia. Non c’è altra pista che dall'alto appaia più simmetrica di questa, un tracciato pieno di curve impegnative che sono una continua sfida all'abilità dei piloti. Subito dopo la partenza si affronta una curva molto stretta a destra che porta alla chicane Pangkor Laut. Si scende poi in un curvone a sinistra dove si soffre un grande sottosterzo. Per i piloti questo può significare perdere decimi preziosi.
Il circuito richiede una grande prestazione e molta concentrazione ma i sorpassi sono possibili sui lunghi rettilinei. Il set-up della macchina può essere difficile: troppa deportanza significa poca velocità, con poco downforce si perde grip. Il tutto deve essere studiato per ottimizzare anche il consumo delle gomme e dei freni che sono sempre sotto stress.
Per superare sono necessarie manovre al limite con un’incognita: il caldo afoso. I piloti perdono 3 chili e questo rende l'idea dello sforzo fisico, una quantità di liquido che un pilota non riesce a integrare durante una gara. il lungo rettilineo dopo il kenyir lake permette il primo punto buono per i sorpassi. Poi si frena alla chicane: qui la velocità è poco sotto i 90 chilometri all'ora e poi via fino ai 210. Quasi cieca la penultima curva: la Sunway Lagoon con un elevata forza g.
Il circuito malese è una delle sfide più dure dell'anno per l'uomo e per la macchina: l'ultima curva è da seconda marcia...poi una grande accelerazione sotto la Pagoda roof scorgendo in lontananza la linea del traguardo del circuito internazionale di Sepang. Qui solo alla seconda gara del mondiale si capisce subito chi è il pilota più informa del Circus