F1, i diffusori sono legali per la Corte d’appello Fia

Formula 1
Fia: i diffusori utilizzati da Brawn Gp, Toyota e Williams sono legali
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Respinto il ricorso presentato da Ferrari, Red Bull e Renault dopo la gara in Australia. Le monoposto di Brawn Gp, Toyota e Williams "conformi ai regolamenti vigenti". Ma la sentenza ancora non è motivata. GIOCA A FORMULA SKY

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I diffusori usati da Brawn Gp, Toyota e Williams sono legali. Lo ha stabilito la Corte d'appello  della Federazione internazionale dell'automobile riunita a Parigi. Questo il testo del comunicato della Federazione internazionale dell'auto: "La Corte d'appello internazionale della Fia ha deciso di respingere l'appello presentato contro la decisione dei commissari di gara del GP di Australia del 26 marzo. Basandosi sulle argomentazioni ascoltate e le prove fornite, la Corte ha concluso che i commissari di gara hanno avuto ragione a trovare le vetture in questione conformi ai
regolamenti vigenti".

La Fia nel comunicato ha poi detto che pubblicherà le motivazioni della  sentenza "a tempo debito". Ferrari, Red Bull, Renault e BMW avevano presentando ricorso quando i diffusori di Brawn GP, Toyota e Williams erano stati dichiarati conformi al regolamento dopo le verifiche tecniche precedenti i GP di Australia e Malesia.

La Toyota in un comunicato ha espresso soddisfazione per la sentenza della Corte d'appello della Fia che ha confermato la regolarità della monoposto giapponese: "La Toyota Motorsport è lieta di apprendere che la Corte d'appello internazionale della Fia ha confermato la decisione dei commissari di gara del GP di Australia riguardo il diffusore posteriore della nostra macchina- si legge nella nota- Come abbiamo sempre sostenuto, il nostro team ha studiato la formulazione del nuovo regolamento 2009 nei dettagli per garantire di interpretarlo correttamente".

"Abbiamo anche fatto pieno utilizzo della procedura di consultazione con a Fia – continua la nota - che è stato un processo utile al fine di garantire che la nostra interpretazione delle norme tecniche fosse corretta. Pertanto, avevamo la massima fiducia che la progettazione della nostra vettura sarebbe stata confermata legale, in primo luogo dai commissari del GP di Australia e Malesia e, successivamente, da parte della Corte di Appello".