Fia ottimista sul futuro. Ma la Ferrari potrebbe mollare
Formula 1La Federazione internazionale crede alla possibilità di un accordo con i team sul budget fisso previsto dal 2010. Oggi cruciale CdA a Maranello: se resiste il piano Mosley, il Cavallino potrebbe annunciare un abbandono del Mondiale. GIOCA A FORMULA SKY
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La Federazione internazionale dell'automobile (Fia) è ottimista sulla possibilità di un accordo con i team in relazione al budget fisso previsto dal 2010. Anche perché se così non fosse, potrebbe profilarsi un clamoroso abbandono della Ferrari, simbolo stesso della F1, già a partire dal prossimo Mondiale. Oggi alle 15 è infatti in programma il Cda Ferrari a Maranello e tra gli argomenti di discussione anche i futuri regolamenti della F.1.
"Sono fiducioso", dice Tony Purnell, consigliere tecnico della Fia, in un'intervista al magazine Autosport. Dal prossimo anno, le squadre che non seguiranno in maniera rigorosa il regolamento potranno investire al massimo 40 milioni di sterline. Diverse squadre hanno bocciato il provvedimento, che rischia di creare un Mondiale diviso in due categorie. "Sono fiducioso -dice Purnell-. Ogni volta che è stato chiesto di introdurre un cambiamento, i team hanno fatto una tragedia: il parco chiuso, il blocco dei motori, il passaggio dal V10 al V8, il Kers... In ogni occasione, c'era chi diceva che la Formula 1 sarebbe sparita. Queste esperienze spingono la Fia a non farsi impressionare da reazioni istertiche. La gente non gradisce i cambiamenti".
La Fia e l'associazione dei team, la Fota, si incontreranno per trovare un compromesso e per evitare la rottura. Si parla della possibilità di alzare la soglia degli investimenti rispetto agli attuali 40 milioni. "Noi vogliamo attirare nuove squadre -dice il consigliere- e la mia sensazione è che se spingessimo il limite troppo in alto, dopo averlo spostato da 30 a 40 milioni, i nuovi team sparirebbero. Non possiamo perdere di vista il nostro obiettivo".
L'introduzione di un budget rigido, afferma Purnell, consente anche di perseguire la riduzione dei costi. "D'altra parte -aggiunge- ci sono i costruttori che devono operare tagli sostanziali. La Fia, come responsabile delle regole, deve considerare il quadro generale. Tutto il settore, tutte le principali compagnie sono alle prese con una profonda crisi. Chi è al vertice di queste società considera necessario ridurre i costi. E cos'è che spicca tra le spese? La Formula 1". Il consigliere ritiene che "questo sia il momento di prendere decisioni difficili. Le grandi squadre sono di fronte a grandi sfide e ogni azione è pericolosa. Ma rimanere inattivi e' un rischio inaccettabile".
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La Federazione internazionale dell'automobile (Fia) è ottimista sulla possibilità di un accordo con i team in relazione al budget fisso previsto dal 2010. Anche perché se così non fosse, potrebbe profilarsi un clamoroso abbandono della Ferrari, simbolo stesso della F1, già a partire dal prossimo Mondiale. Oggi alle 15 è infatti in programma il Cda Ferrari a Maranello e tra gli argomenti di discussione anche i futuri regolamenti della F.1.
"Sono fiducioso", dice Tony Purnell, consigliere tecnico della Fia, in un'intervista al magazine Autosport. Dal prossimo anno, le squadre che non seguiranno in maniera rigorosa il regolamento potranno investire al massimo 40 milioni di sterline. Diverse squadre hanno bocciato il provvedimento, che rischia di creare un Mondiale diviso in due categorie. "Sono fiducioso -dice Purnell-. Ogni volta che è stato chiesto di introdurre un cambiamento, i team hanno fatto una tragedia: il parco chiuso, il blocco dei motori, il passaggio dal V10 al V8, il Kers... In ogni occasione, c'era chi diceva che la Formula 1 sarebbe sparita. Queste esperienze spingono la Fia a non farsi impressionare da reazioni istertiche. La gente non gradisce i cambiamenti".
La Fia e l'associazione dei team, la Fota, si incontreranno per trovare un compromesso e per evitare la rottura. Si parla della possibilità di alzare la soglia degli investimenti rispetto agli attuali 40 milioni. "Noi vogliamo attirare nuove squadre -dice il consigliere- e la mia sensazione è che se spingessimo il limite troppo in alto, dopo averlo spostato da 30 a 40 milioni, i nuovi team sparirebbero. Non possiamo perdere di vista il nostro obiettivo".
L'introduzione di un budget rigido, afferma Purnell, consente anche di perseguire la riduzione dei costi. "D'altra parte -aggiunge- ci sono i costruttori che devono operare tagli sostanziali. La Fia, come responsabile delle regole, deve considerare il quadro generale. Tutto il settore, tutte le principali compagnie sono alle prese con una profonda crisi. Chi è al vertice di queste società considera necessario ridurre i costi. E cos'è che spicca tra le spese? La Formula 1". Il consigliere ritiene che "questo sia il momento di prendere decisioni difficili. Le grandi squadre sono di fronte a grandi sfide e ogni azione è pericolosa. Ma rimanere inattivi e' un rischio inaccettabile".