Ecclestone: "Ho amici ebrei, non volevo offendere nessuno"

Formula 1
Bernie Ecclestone ha provato a correggere il tiro dopo le frasi che esaltavano la figura di Hitler
Bernie Ecclestone, president and CEO of the Formula One management looks on prior to the start of the Monaco Formula One Grand Prix at the Monaco racetrack, in Monaco, Sunday, May 24, 2009. (AP Photo/David Vincent)

Il patron del Circus della Formula 1 spiega come le frasi che esaltavano la figura di Adolf Hitler siano state frutto di un malinteso. "Ho solo detto che a volte è opportuno prendere decisioni senza limitazioni di sorta". GIOCA A FORMULA SKY

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"Un grande malinteso". Così Bernie Ecclestone definisce la bufera generata dalle sue parole su Adolf Hitler e sui regimi totalitari. Il boss del "Circus" ha elogiato l'operato del "Fuhrer" in un'intervista al "Times". Ora prova a correggere il tiro: "In quell'intervista abbiamo parlato di strutture e di come a volte possa essere positivo prendere decisioni senza limitazioni di sorta", dice Ecclestone alla "Bild".

Contro di lui si è scagliato anche il Congresso Ebraico Mondiale, che ne ha chiesto le dimissioni invitando i team, i piloti e i paesi che ospitano i Gran Premi a sospendere ogni collaborazione. Ecclestone precisa di non avere mai preso Hitler come un esempio: "Mi è stato domandato se conoscessi un dittatore e io mi sono limitato a dire che prima dei suoi orribili crimini agì con successo contro la disoccupazione e la crisi economica".

Il patron del Circus assicura che non era nelle sue intenzioni "ferire con le mie parole i sentimenti di una comunità". Poi aggiunge: "Molte persone nella mia cerchia di amici più intimi sono di origine ebraica. Chi mi conosce sa che mai attaccherei le  minoranze".