Massa: ho avuto sfiga, ma non ho paura di ritornare
Formula 1Intervista alla vigilia del Gp a Monza. Sottopostosi ieri all'intervento di chirurgia plastica, il brasiliano della Ferrari non vede l'ora di rimettersi al volante. "Io sono quello di prima: riflessi, velocità, pensieri, la vista". GIOCA A FORMULA SKY
Pronto a tornare in pista. Sottopostosi ieri all'intervento di chirurgia plastica, Felipe Massa non vede l'ora di mettersi al volante. Da quando i medici hanno dato l'ok al ritorno per il 2010, il brasiliano scalpita tanto da sperare di rientrare anche prima, magari per l'ultimo Gp della stagione.
"Nel 2010 ci sarò di sicuro e al 100%, ma sarebbe un sogno correre già ad Abu Dhabi l'1 novembre", confessa il ferrarista in un'intervista al Corriere della Sera, quasi sorpreso anche dai tanti auguri che gli sono arrivati. "Il mio non e' uno sport facile - spiega - la competi?zione in pista è dura e a volte sei in lotta anche con i media. In questo caso, però, ho visto una F1 diversa, che non mi aspettavo: i piloti, il pubblico, i giornalisti, tutti mi sono stati vicini, mi hanno dato una bella spinta. Hanno dimostrato che la vita è più importante della carriera. Questo mi ha dato ancora più voglia di tornare".
Nessuna paura di rimettersi in gioco "perché da quando mi sono svegliato in ospedale non ho avuto alcun problema mentale. Il problema più grosso era la vista, ma adesso è tutto normale. Io sono quello di prima: riflessi, velocità, pensieri. C'è un amico che ha un simulatore di guida molto buono: l'ho battuto subito". Tornando indietro a quel 25 luglio, il brasiliano racconta che "l'ultimo ricordo di quel giorno è il mio primo giro in Q2, avevo le gomme usate. Il ricordo successivo è di tre giorni dopo, in ospedale a Budapest".
L'incidente, però, l'ha rivisto "almeno 40 volte. La prima ho urlato: 'Non ci credo, questa c...o di questa molla è venuta proprio da me!!!'. Poi ho analizzato tutto, punto per punto. La conclusione? E' stata una bella sfiga, però bastava un millimetro, uno solo e io potevo perdere l'occhio o avere problemi mentali. Dai, alla fine sono stato fortunato". E il fatto che l'incidente sia stato cosi' assurdo e non sia dipeso da un errore umano gli sarà anche di aiuto nel rientrare. "Se tu stai fermo perché hai fatto uno sbaglio o hai creato un problema, ti può restare qualcosa, ma cosi' assolutamente no, è stato troppo casuale", dice ancora Massa che l'anno prossimo potrebbe ritrovarsi come compagno di squadra Fernando Alonso.
"Bisogna vedere se è vero, perché Kimi ha un contratto per l'anno prossimo - replica - proprio come me. Quando guidi per la Ferrari avrai sempre un compagno forte: prima c'era Schumacher, poi Raikkonen, se un giorno ci sarà un altro, sarà un altro forte. Però questo non cambierà il modo di lavorare. Con Fernando abbiamo avuto qualche discussione in passato, ma ora è tutto ok. Certo chiacchiererei di più che con Kimi".
Il finlandese, tra l'altro, da quando Massa è fuori, ha ottenuto i risultati migliori. "Mi soffre psicologicamente? Non mi stupirebbe - commenta - anche se è Iceman, Kimi è una persona. Io lo conosco bene, anche se lui non parla: quando gli finisco davanti la sua reazione è diversa. E lo stesso capita a me con lui: è la vita. Kimi ha sfruttato i miglioramenti della macchina, in qualifica non ha fatto niente di speciale, ma poi, grazie al kers, ha disputato due-tre bellissime gare. Ci fossi stato io, sarei stato anch'io lì a lottare".
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FELIPE MASSA, L'INCIDENTE: GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
"Nel 2010 ci sarò di sicuro e al 100%, ma sarebbe un sogno correre già ad Abu Dhabi l'1 novembre", confessa il ferrarista in un'intervista al Corriere della Sera, quasi sorpreso anche dai tanti auguri che gli sono arrivati. "Il mio non e' uno sport facile - spiega - la competi?zione in pista è dura e a volte sei in lotta anche con i media. In questo caso, però, ho visto una F1 diversa, che non mi aspettavo: i piloti, il pubblico, i giornalisti, tutti mi sono stati vicini, mi hanno dato una bella spinta. Hanno dimostrato che la vita è più importante della carriera. Questo mi ha dato ancora più voglia di tornare".
Nessuna paura di rimettersi in gioco "perché da quando mi sono svegliato in ospedale non ho avuto alcun problema mentale. Il problema più grosso era la vista, ma adesso è tutto normale. Io sono quello di prima: riflessi, velocità, pensieri. C'è un amico che ha un simulatore di guida molto buono: l'ho battuto subito". Tornando indietro a quel 25 luglio, il brasiliano racconta che "l'ultimo ricordo di quel giorno è il mio primo giro in Q2, avevo le gomme usate. Il ricordo successivo è di tre giorni dopo, in ospedale a Budapest".
L'incidente, però, l'ha rivisto "almeno 40 volte. La prima ho urlato: 'Non ci credo, questa c...o di questa molla è venuta proprio da me!!!'. Poi ho analizzato tutto, punto per punto. La conclusione? E' stata una bella sfiga, però bastava un millimetro, uno solo e io potevo perdere l'occhio o avere problemi mentali. Dai, alla fine sono stato fortunato". E il fatto che l'incidente sia stato cosi' assurdo e non sia dipeso da un errore umano gli sarà anche di aiuto nel rientrare. "Se tu stai fermo perché hai fatto uno sbaglio o hai creato un problema, ti può restare qualcosa, ma cosi' assolutamente no, è stato troppo casuale", dice ancora Massa che l'anno prossimo potrebbe ritrovarsi come compagno di squadra Fernando Alonso.
"Bisogna vedere se è vero, perché Kimi ha un contratto per l'anno prossimo - replica - proprio come me. Quando guidi per la Ferrari avrai sempre un compagno forte: prima c'era Schumacher, poi Raikkonen, se un giorno ci sarà un altro, sarà un altro forte. Però questo non cambierà il modo di lavorare. Con Fernando abbiamo avuto qualche discussione in passato, ma ora è tutto ok. Certo chiacchiererei di più che con Kimi".
Il finlandese, tra l'altro, da quando Massa è fuori, ha ottenuto i risultati migliori. "Mi soffre psicologicamente? Non mi stupirebbe - commenta - anche se è Iceman, Kimi è una persona. Io lo conosco bene, anche se lui non parla: quando gli finisco davanti la sua reazione è diversa. E lo stesso capita a me con lui: è la vita. Kimi ha sfruttato i miglioramenti della macchina, in qualifica non ha fatto niente di speciale, ma poi, grazie al kers, ha disputato due-tre bellissime gare. Ci fossi stato io, sarei stato anch'io lì a lottare".
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