Il popolo della F1: "Monza non si tocca. No a Roma ladrona"
Formula 1Un Gp a Roma? Giammai. L'inviato di SKY.it in viaggio nella preoccupazione dei tifosi che non accettano il trasloco nella Capitale. Tra i più agguerriti difensori della Brianza, i giovani leghisti che inscenano una kermesse "padana". GIOCA A FORMULA SKY
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di GIOVANNI DE RUVO
Una sola curva, all’ultimo momento. Un ringraziamento particolare va a Lewis Hamilton, il popolo di Monza tinto di rosso deve ringraziare il pilota della McLaren uscito di pista negli ultimi chilometri della gara: è merito suo se i tifosi del Cavallino hanno potuto invadere il rettilineo del “tempio della velocità” di casa nostra per festeggiare una Ferrari sul podio. Un terzo posto che vale come una vittoria per Kimi Raikkonen, che nulla ha potuto contro lo strapotere delle Brawn Gp di Rubens Barrichello e Jenson Button.
"No allo scippo di Roma ladrona" - E se quella del brasiliano fosse una delle ultime vittorie nella lunga storia di Monza? Dal primo giorno del weekend di gara i leghisti hanno fatto sentire la loro voce per protestare contro la possibilità che Roma possa “scippare” a Monza l’ormai storico appuntamento con la Formula Uno. “A Monza il massimo circus della Formula 1, a Roma il Circo Massimo” e “La storia non si cancella, il Gran Premio è solo Monza” sono solo alcune delle frasi apparse sugli striscioni esposti nelle tribune del circuito. E le proteste non sono mancate neanche durante la gara, quando sul prato di fronte alle tribune all’uscita della Ascari un gruppo di giovanissimi padani ha cominciato la sfilata in difesa del loro Gran Premio.
I tifosi non ci stanno proprio - Ma cosa ne pensa il popolo della Formula 1, fedeli appassionati che ogni anno accorrono a Monza per seguire lo storico Gp d’Italia, giunto alla sua ottantesima edizione? “Non è questione di politica, Monza è di tutti e non si tocca. Vengo qui da vent’anni e l’eventualità che questa gara venga cancellata dal calendario della Formula, come già è successo con Imola, non mi va proprio giù”. C’è poi chi sostiene fermamente Monza e il suo circuito adducendo motivazioni di tipo economico: “Il Gp di Monza è ormai un’istituzione, io vivo qui e sopporto ben volentieri i disagi che l’evento ci porta. Ma toglierci il Gran Premio sarebbe un danno economico enorme per la città, ma non solo. Anche l’intera provincia ne risentirebbe”.
Ma a qualcuno l'idea fa gola... - E c’è anche chi sarebbe ben contento di risparmiarsi un po’ di strada, per seguire la propria passione: “Io vengo ogni anno da Napoli fin qui. Sono un ferrarista convinto e l’idea che in due ore possa raggiungere il circuito del Gp d’Italia mi solletica… certo Monza è un circuito storico, ma Roma per me sarebbe più comoda da raggiungere”. Vi è anche chi prende le distanze dalla politica e azzarda una soluzione più conciliante per tutti: “Non sono d’accordo con le manifestazioni leghiste di questi giorni perché la Formula 1 è un evento sportivo e non deve essere strumentalizzato dalla politica. E poi Roma non ruberebbe il Gp a nessuno, sarebbe una corsa in più nel calendario. O almeno credo e spero che sia questa l’intenzione”.
Tante opinioni, ma un unico comun denominatore: senza scomodare la politica, ci è bastato guardare negli occhi i tifosi intervistati a Monza per capire che questo sport è patrimonio di tutti, che l’entusiasmo va al di là di ogni polemica o diatriba e che è la passione per i motori ad alimentare il costante interesse attorno ai Gran Premi.
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Una sola curva, all’ultimo momento. Un ringraziamento particolare va a Lewis Hamilton, il popolo di Monza tinto di rosso deve ringraziare il pilota della McLaren uscito di pista negli ultimi chilometri della gara: è merito suo se i tifosi del Cavallino hanno potuto invadere il rettilineo del “tempio della velocità” di casa nostra per festeggiare una Ferrari sul podio. Un terzo posto che vale come una vittoria per Kimi Raikkonen, che nulla ha potuto contro lo strapotere delle Brawn Gp di Rubens Barrichello e Jenson Button.
"No allo scippo di Roma ladrona" - E se quella del brasiliano fosse una delle ultime vittorie nella lunga storia di Monza? Dal primo giorno del weekend di gara i leghisti hanno fatto sentire la loro voce per protestare contro la possibilità che Roma possa “scippare” a Monza l’ormai storico appuntamento con la Formula Uno. “A Monza il massimo circus della Formula 1, a Roma il Circo Massimo” e “La storia non si cancella, il Gran Premio è solo Monza” sono solo alcune delle frasi apparse sugli striscioni esposti nelle tribune del circuito. E le proteste non sono mancate neanche durante la gara, quando sul prato di fronte alle tribune all’uscita della Ascari un gruppo di giovanissimi padani ha cominciato la sfilata in difesa del loro Gran Premio.
I tifosi non ci stanno proprio - Ma cosa ne pensa il popolo della Formula 1, fedeli appassionati che ogni anno accorrono a Monza per seguire lo storico Gp d’Italia, giunto alla sua ottantesima edizione? “Non è questione di politica, Monza è di tutti e non si tocca. Vengo qui da vent’anni e l’eventualità che questa gara venga cancellata dal calendario della Formula, come già è successo con Imola, non mi va proprio giù”. C’è poi chi sostiene fermamente Monza e il suo circuito adducendo motivazioni di tipo economico: “Il Gp di Monza è ormai un’istituzione, io vivo qui e sopporto ben volentieri i disagi che l’evento ci porta. Ma toglierci il Gran Premio sarebbe un danno economico enorme per la città, ma non solo. Anche l’intera provincia ne risentirebbe”.
Ma a qualcuno l'idea fa gola... - E c’è anche chi sarebbe ben contento di risparmiarsi un po’ di strada, per seguire la propria passione: “Io vengo ogni anno da Napoli fin qui. Sono un ferrarista convinto e l’idea che in due ore possa raggiungere il circuito del Gp d’Italia mi solletica… certo Monza è un circuito storico, ma Roma per me sarebbe più comoda da raggiungere”. Vi è anche chi prende le distanze dalla politica e azzarda una soluzione più conciliante per tutti: “Non sono d’accordo con le manifestazioni leghiste di questi giorni perché la Formula 1 è un evento sportivo e non deve essere strumentalizzato dalla politica. E poi Roma non ruberebbe il Gp a nessuno, sarebbe una corsa in più nel calendario. O almeno credo e spero che sia questa l’intenzione”.
Tante opinioni, ma un unico comun denominatore: senza scomodare la politica, ci è bastato guardare negli occhi i tifosi intervistati a Monza per capire che questo sport è patrimonio di tutti, che l’entusiasmo va al di là di ogni polemica o diatriba e che è la passione per i motori ad alimentare il costante interesse attorno ai Gran Premi.
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