Singapore, Mosley assolda un'agenzia di 007 per la verità
Formula 1Lunedì il consiglio mondiale della Fia. L'agenzia Quest cerca la verità nei retroscena del paddock Renault: chi sapeva, e quanto sapeva. A cominciare dal beneficiario dell'incidente incriminato, Fernando Alonso. GIOCA A FORMULA SKY
In inglese "Quest" significa ricerca, ma anche missione. E Quest è anche il nome dell'agenzia incaricata da Max Mosley di ricercare la verità sull'incidente di Singapore 2008, quando Nelsinho Piquet schiantò la sua Renault per favorire il compagno Fernando Alonso: la stessa agenzia che il presidente della FIA aveva incaricato di proteggerlo diciotto mesi fa, quando fu investito dallo scandalo per i festini sadomaso.
Oggi come allora, la Quest cerca la verità nei retroscena del paddock Renault: chi sapeva, e quanto sapeva. A cominciare dal beneficiario dell'incidente incriminato, Fernando Alonso: scagionato da un comunicato della stessa agenzia, per assenza di prove, ma comunque convocato domani a Parigi per il consiglio mondiale della FIA. Dove Alonso non incontrerà Flavio Briatore - fuori dal giro, non più tenuto a rispondere alla convocazione, in barca con la moglie Elisabetta Gregoraci al largo di Tropea - e dove Alonso non incontrerà nemmeno Nelsinho, al quale è stata garantita l'immunità per ragioni che sarebbe interessante ricercare.
Il campione spagnolo dovrà convincere personalmente la Federazione a non procedere oltre sul suo conto, lasciando cadere i legittimi dubbi. Quelli sollevati dall'interrogatorio di Piquet padre, che a precisa domanda della Quest aveva risposto "se mi chiedete se Alonso sapesse, la mia risposta è sì, naturalmente". Un'assoluzione, quella di Alonso, che agli occhi di Mosley è quasi necessaria: per mantenere vivo l'interesse sportivo attorno a quei paddock nei quali troppo spesso si finisce per parlare d'altro.
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Oggi come allora, la Quest cerca la verità nei retroscena del paddock Renault: chi sapeva, e quanto sapeva. A cominciare dal beneficiario dell'incidente incriminato, Fernando Alonso: scagionato da un comunicato della stessa agenzia, per assenza di prove, ma comunque convocato domani a Parigi per il consiglio mondiale della FIA. Dove Alonso non incontrerà Flavio Briatore - fuori dal giro, non più tenuto a rispondere alla convocazione, in barca con la moglie Elisabetta Gregoraci al largo di Tropea - e dove Alonso non incontrerà nemmeno Nelsinho, al quale è stata garantita l'immunità per ragioni che sarebbe interessante ricercare.
Il campione spagnolo dovrà convincere personalmente la Federazione a non procedere oltre sul suo conto, lasciando cadere i legittimi dubbi. Quelli sollevati dall'interrogatorio di Piquet padre, che a precisa domanda della Quest aveva risposto "se mi chiedete se Alonso sapesse, la mia risposta è sì, naturalmente". Un'assoluzione, quella di Alonso, che agli occhi di Mosley è quasi necessaria: per mantenere vivo l'interesse sportivo attorno a quei paddock nei quali troppo spesso si finisce per parlare d'altro.
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