Gp Ungheria, Red Bull imprendibile: vince Webber. Alonso 2°
Formula 1Quarto successo stagionale per l'australiano che conquista la testa del Mondiale. Lo spagnolo della Ferrari è secondo davanti a Sebastian Vettel, penalizzato con un drive through. Massa, ad un anno di distanza dal terribile incidente, è quarto
Capolavoro e Budapest e Mark Webber fa il pieno. Il pilota australiano della Red Bull trionfa nel Gp d'Ungheria con una gara perfetta e vola in vetta al Mondiale prima del break estivo. Il 34enne guida una monoposto strepitosa che consente di azzardare una strategia ''rischiatutto'': oltre 40 giri con pneumatici soft diventano una passeggiata sul rovente asfalto dell'Hungaroring. Webber rimedia ad una partenza balbettante, centra il quarto successo stagionale e il sesto della carriera. Risultato: 161 punti e primato in classifica, complice il k.o. della McLaren-Mercedes di Lewis Hamilton.
L'ultima gara prima delle vacanze regala sorrisi anche alla Ferrari, che sistema Fernando Alonso al secondo posto e Felipe Massa al quarto. Lo spagnolo riesce a difendere la piazza d'onore e relega Sebastian Vettel in terza posizione. Il tedesco, partito dalla pole position, butta via un successo più che probabile per un'imperdonabile leggerezza. Con 151 punti, Vettel è terzo in classifica generale a 6 lunghezze da Hamilton. Alonso, a quota 141, a -20 dalla vetta e a 6 punti dalla quarta posizione dell'iridato Jenson Button. Cambia volto anche il Mondiale costruttori: Red Bull al top con 312 punti, McLaren costretta a inseguire con 304 e Ferrari terza, a debita distanza, con 238.
I numeri sono il prodotto di una gara che si accende al via per merito del Cavallino. Al semaforo verde, Alonso manda in frantumi il progetto di una doppia fuga Red Bull: scavalca Webber e prova ad insidiare anche Vettel. Il tedesco chiude la porta alla prima curva e prova a salutare al compagnia. Il leader guadagna quasi un secondo al giro sulla rossa con targa spagnola ed è già un miracolo che Alonso riesca a tenere dietro l'altra macchina con le ali. Su un tracciato che vieta i sorpassi, la situazione è congelata fino alla prima tornata di pit stop che, tra il 15° e il 16° giro, coincide con l'ingresso della safety car. Vettel archivia la sosta senza problemi ma si ritrova alle spalle di Webber, che non rientra ai box e prosegue: la decisione, azzeccatissima, si rivelerà decisiva.
Nella pit lane intanto succede di tutto: la Renault di Robert Kubica e la Force India di Adrian Sutil si scontrano, la Mercedes Gp di Nico Rosberg perde la ruota posteriore destra che semina il panico provocando una contusione ad un meccanico della Williams. Paga dazio Massa, che nella bagarre cede il quarto posto a Hamilton. Al 24° giro però l'inglese è costretto al ritiro dal cedimento della sua McLaren: addio gara e, un'ora più tardi, addio anche al primato iridato.
In pista il copione cambia quando i commissari sanzionano il comportamento tenuto da Vettel prima dell'uscita di scena della safety car: il tedesco, reo di essersi allontanato troppo dalla ''coda'' di Webber, per l'ingenuità viene punito con un drive through e dopo 32 giri dei 70 previsti si ritrova terzo. Il suo compagno, intanto, continua a volare nonostante le gomme usurate. Quando si ferma nel corso del 44° passaggio, l'australiano ha quasi 24 secondi di margine: pit stop perfetto, la prima posizione è salva. Alonso deve pensare a difendere il secondo posto dall'assalto di Vettel, che si incolla alla F10 dell'asturiano senza però confezionare un attacco vero e proprio fino alla bandiera a scacchi.
Webber chiude passeggiando tra gli applausi, Vettel si congeda con un inutile giro record mentre le scintille si vedono ai margini della zona punti nel duello tra ex ferraristi stagionati. Michael Schumacher, con una Mercedes sempre deludente, non esita a stringere la Williams di Rubens Barrichello per evitare il sorpasso. Il brasiliano, per anni scudiero del sette volte campione del mondo, rischia di finire contro il muro ma alla fine si prende il decimo posto. Sipario e box chiusi per 4 settimane: i motori si riaccenderanno per il Gp del Belgio in programma a Spa il 29 agosto.
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L'ALBUM DI MASSA: UN ANNO DOPO, DALL'INCIDENTE AL RITORNO IN PISTA
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I numeri sono il prodotto di una gara che si accende al via per merito del Cavallino. Al semaforo verde, Alonso manda in frantumi il progetto di una doppia fuga Red Bull: scavalca Webber e prova ad insidiare anche Vettel. Il tedesco chiude la porta alla prima curva e prova a salutare al compagnia. Il leader guadagna quasi un secondo al giro sulla rossa con targa spagnola ed è già un miracolo che Alonso riesca a tenere dietro l'altra macchina con le ali. Su un tracciato che vieta i sorpassi, la situazione è congelata fino alla prima tornata di pit stop che, tra il 15° e il 16° giro, coincide con l'ingresso della safety car. Vettel archivia la sosta senza problemi ma si ritrova alle spalle di Webber, che non rientra ai box e prosegue: la decisione, azzeccatissima, si rivelerà decisiva.
Nella pit lane intanto succede di tutto: la Renault di Robert Kubica e la Force India di Adrian Sutil si scontrano, la Mercedes Gp di Nico Rosberg perde la ruota posteriore destra che semina il panico provocando una contusione ad un meccanico della Williams. Paga dazio Massa, che nella bagarre cede il quarto posto a Hamilton. Al 24° giro però l'inglese è costretto al ritiro dal cedimento della sua McLaren: addio gara e, un'ora più tardi, addio anche al primato iridato.
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