Giappone, per chi suona la "Campanella". La F1 va in bianco

Formula 1
Anne-Laure Bonnet, a lungo inviata di Sky Sport sui circuiti della F1
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ANNE-LAURE BONNET svela qualche retroscena della F1: ristoranti, ricette, tic e manie alimentari dei piloti. Partendo proprio dal Giappone, perché a Suzuka ha chiuso il leggendario locale italiano preferito da Alonso e dagli amanti della pasta... LE FOTO

Le foto: Suzuka, dove si consumano duelli feroci

di ANNE-LAURE BONNET

Mozzarella di bufala, carbonara, risotti di diversi tipi e vini siciliani... Niente di sorprendente per chi cena a Milano, Roma o Torino. Ma a pochi metri dell’ingresso principale del circuito di Suzuka, in Giappone, non è proprio il menu che uno si aspetta. Era quello che si trovava al famoso ristorante "Campanella". Da più di 20 anni era la tana dei piloti (di Formula 1 o altro, visto che Suzuka era stato vergognosamente abbandonato per 2 anni nel 2007 e 2008), ospiti del vecchissimo, ma comodo albergo del circuito.

Immaginate un po' la sera, in mezzo alla follia popolare (se la folla a Monza vi impressiona, la potete moltiplicare per due o tre e avrete un'idea di cos’è il tifo per la Formula 1 in Giappone), i piloti, protetti dai fan cui era vietato l’accesso al ristorante, potevano scendere dalle loro camere praticamente in pantofole e ritrovarsi con i team manager di tutte le squadre e con i giornalisti.

Ma i bei tempi, ormai, sono finiti. Si è lamentato anche Alonso di questa brutta sorpresa in Giappone ("Sono arrivato a Suzuka e ho trovato subito una sorpresa. Il ristorante italiano "Campanella", tradizionale ritrovo di tanta gente della Formula 1, non esiste più. Peccato, perché lo frequentavo sin dalla prima volta che venni a Suzuka, alla fine degli anni Novanta, quando corsi qui con i kart..."). Hanno chiuso il "Campanella", insomma…

Per la pasta, presenza necessaria nella dieta dei piloti, niente preoccupazione per Fernando Alonso. La migliore in assoluto nel paddock si trova, ovviamente, alla Ferrari (ecco perché c’era sempre anche Schumacher a pranzo, in Ferrari, nelle prime gare della stagione). Ma non tutti ne possono approfittare. Barrichello e Kovalainen, per esempio, impazziscono per i ristoranti tradizionali, dove ognuno prepara la sua carne alla griglia direttamente al tavolo. Per Barrichello non deve essere una grande novità, è solo la versione nippon della sua churrasqueria brasiliana!

Ci sono poi i grandi fan della cucina tradizionale giapponese, come Nick Heidfeld o Kamui Kobayashi. "Quando avevo 16 anni, lavoravo nel ristorante del mio padre a Tokyo. Se non avessi avuto un posto in F1 quest’anno, sarei tornato a fare sushi in Giappone". Non si deve invece parlare di cibo giapponese a Mark Webber… Nel 2007, al Gran Premio del Giappone a Fuji, al sushi party della sua squadra il sabato sera, Mark era stato vittima di un trancio di tonno poco fresco… Ancora indisposto durante la gara, aveva addirittura vomitato nel suo casco... Ecco perché, più che i telefonini che non funzionano bene, é la chiusura del "Campanella" che preoccupa i piloti. Mi raccomando, pasta in bianco per tutti questo fine settimana!