L'addio di Schumi: "A fine stagione mi ritiro dalle corse"

Formula 1
Schumi esulta sul podio: un'immagine consueta per tanti anni
8 Sep 1996:  Ferrari driver Michael Schumacher of Germany jumps for joy on the podium after winning a stunning race after the Italian Formula One Grand Prix held in Monza, Italy. \ Mandatory Credit: Michael Cooper /Allsport

Alla vigilia del via al Gp del Giappone, Michael Schumacher ha annunciato con un pizzico di commozione il suo nuovo e probabilmente definitivo ritiro dalla Formula 1. L'annuncio del pilota tedesco della Mercedes è stato salutato con un applauso

"Alla fine della stagione mi ritiro". Alla vigilia del via al Gp del Giappone, Michael Schumacher ha annunciato con un pizzico di commozione il suo nuovo e probabilmente definitivo ritiro dalla Formula 1. L'annuncio del pilota tedesco della Mercedes è stato salutato con un applauso in conferenza stampa a Suzuka.
"E' tempo di riprendere la vita normale - ha aggiunto il sette volte campione del mondo ed ex ferrarista -. Non so cosa farò e per ora non prenderò nessuna decisione per il futuro. Voglio solo finire il campionato facendo al 100% il mio dovere". Schumacher ha poi ha ringraziato tutti gli amici che gli sono stati vicino e soprattutto la moglie Corinna e tutta la sua famiglia.

Il pilota che visse due volte -
L'ultimo e definitivo addio alla Formula 1 per tornare alla sua vita normale. Michael Schumacher, il pilota che visse due volte, stavolta saluta davvero: a tre anni dal suo ritorno alle corse, dopo il primo ritiro da uomo Ferrari nel 2006, il campione dice basta con le corse e con la sua avventura da pilota della Mercedes. L'ex idolo di Maranello si ritoglie la tuta del Circus mettendo da parte anche la sua seconda vita da pilota dopo aver salutato la prima, quella vera, dei trionfi con la Rossa e con la Benetton targata Flavio Briatore per un totale pressochè ineguagliabile di sette titoli Mondiali vinti. Un addio quasi a sorpresa quello dell'ormai 43enne tedesco. Il Vecchio Leone ha deciso di salutare tutti a fine stagione senza dire cosa farà 'da grande'. Un addio meditato, dettato forse dalle prestazioni da dimenticare con la sua nuova Stella e dalla vittoria che finora non è arrivata. Dal 2010, anno in cui è tornato a correre con la scuderia teutonica guidata dal fido Ross Brawn, ha collezionato una serie di brutte figure con qualche rara eccezione come un podio nel Gp di Valencia e una pole position 'virtuale' (a causa di una precedente squalifica) a Montecarlo.
Seconda vita che stride con quella fatta di spruzzi di champagne e sorrisi sotto il sole di Maranello con vittorie e primati: i primi due Mondiali arrivarono con la Benetton (1994 e 1995) e successivamente i cinque consecutivi con la Ferrari (2000, 2001, 2002, 2003, 2004). Schumi detiene la gran parte dei record della Formula 1, avendo conseguito, oltre ai titoli iridati, anche il maggior numero di Gran Premi vinti, di pole position, di giri veloci in gara, di hat trick (pole, vittoria e giro più veloce nella stessa gara) e di punti in carriera. Il pilota della Mercedes è stato anche il primo tedesco a divenire campione del mondo di Formula 1 ed è stato l'icona più popolare nella Formula 1, fino al 2006, secondo un sondaggio effettuato dalla Fia. Nel 2003 diviene il più titolato pilota di Formula 1 (con la vittoria del sesto titolo mondiale, superando il record di Juan Manuel Fangio) e nel 2004 marca un ulteriore record vincendo il suo quinto titolo iridato consecutivo (il precedente record, che spettava sempre a Fangio era di quattro titoli mondiali consecutivi).
Nel 2006 il primo ritiro dell'ex Re quando lasciò il trono della Formula 1 da vero padrone nonostante l'ottavo Mondiale sfumato per mano proprio del suo vero erede alla Ferrari, Fernando Alonso. Allora Schumi lasciò per la prima volta le piste di formula 1 applaudito in Brasile dallo stesso Edson Arantes do Nascimento, detto Pelè, e da tutti i tifosi brasiliani, compresi quelli di Ayrton Senna. Il destino volle che il suo primo ultimo 'ciak' avvenisse nella terra in cui riposava Ayrton, e lui ripagò i tifosi con una gara tanto sfortunata quanto eccezionale, alla Ayrton, appunto. Con l' ultimo giro veloce della sua carriera, il 76/mo. Schumacher, quella volta, uscì di scena nel modo in cui il suo personaggio esigeva, da campione. Oggi il vecchio re se ne va tra gli applausi di giornalisti e addetti ai lavori ma senza l'ebbrezza di altre vittorie tanto sognate, ma finora mai arrivate.