Una bionda al volante. "Sono Mrs. Wolff. Collaudo Williams"

Formula 1
Per ora la bella Susie Wolff è solo collaudatrice. E se diventasse la prima pilota donna degli ultimi 36 anni? (Foto Getty)
sport_motori_susie_wolff_getty

L'INTERVISTA. Scozzese, 30 anni, è stata la prima a portare in pista la FW35 e ora punta alla superlicenza per diventare anche terzo pilota del team britannico. "Ma faccio un passo alla volta. I colleghi maschi più forti? Alonso, Vettel e Hamilton"

di Stefano Rizzato

Trentasei anni. Tanti bisogna percorrerne, all’indietro, per trovare l’ultima donna a prendere il via in un Gran Premio di Formula 1. Era un’italiana: Lella Lombardi, unica capace di andare a punti, tra le pochissime colleghe salite su una monoposto. Trentasei anni dopo, potrebbe riaccadere. E potrebbe toccare a Susie Wolff, pilota scozzese che la Williams ha scelto come collaudatrice nell’aprile 2012 e che ha poi confermato. “Voglio fare un passo alla volta”, frena lei. Ma non le capita spesso.

Trent’anni, un passato in Formula 3 e DTM, Susie non nasconde di sperare nel “grande salto”. Quello che è riuscito al suo ex collega Valtteri Bottas, test driver Williams fino a dicembre e promosso pilota ufficiale. “Lo scorso anno ho fatto ottimi test”, spiega la collaudatrice a Sky.it, “e questo mi ha permesso di avere un ruolo più importante per il 2013. Dopo tante prove aerodinamiche, e ora punto a fare più chilometri possibili in pista”. Proprio a Mrs. Wolff è toccato l’onore di far esordire la nuova Williams. “Guidare la FW35 fuori dai box per prima – racconta – è stato senza dubbio il momento più emozionante della mia carriera di collaudatrice”.

Nel 2012, Susie divideva il ruolo di regina del paddock con la collega Maria de Villota, tester per la Marussia. Ma lo scorso luglio la sfortunata spagnola è rimasta coinvolta in un terribile incidente (nel quale ha perso un occhio) e così la scozzese è rimasta unica rappresentante femminile in Formula 1. “È vero, le donne nel circus sono sempre state una rarità – dice – e credo che la ragione sia semplice: troppe poche gareggiano nelle serie minori, finora non abbastanza per emergere. Penso comunque che la situazione stia lentamente cambiando e nel tempo ne vedremo anche in Formula 1”.

Intanto, per Susie il primo obiettivo è ottenere la superlicenza necessaria per diventare terzo pilota e poter subentrare nel caso uno dei due titolari Williams sia infortunato o squalificato. La scozzese, che ha corso per anni in DTM, non ha nessuna intenzione di smettere di gareggiare e si terrà in allenamento prendendo parte a qualche prova del campionato Gran Turismo.

Il marito Toto Wolff, azionista Williams, ha appena accettato un posto da direttore esecutivo in casa Mercedes. “Ma non influirà sul nostro rapporto”, dice Susie. “Rispettiamo i nostri ruoli e di certo non ci sogneremo di rivelarci a vicenda i segreti delle nostre vetture”.

Invece, su chi sia il più forte tra i colleghi maschi la signora Wolff non si sbilancia. “Gran parte dei piloti di Formula 1 ha un grande talento, ma è importante anche gestire con intelligenza tutto ciò che avviene fuori dalla pista, essere un uomo-squadra. In questo, credo che Alonso, Vettel e Hamilton siano straordinari”.