Dentro la monoposto: puntare sui freni e vincere in velocità

Formula 1
La Red Bull in frenata durante il Gran Premio della Malaysia dello scorso anno (Foto Getty)
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L'INTERVISTA. Mauro Piccoli, Direttore commerciale della Brembo Performance, azienda leader nei sistemi frenanti, speiga come sono fatti, come funzionano e quali sono le caratteristiche dei freni usati dai team del Circus

di Gianluca Maggiacomo

Per vincere un Mondiale di Formula 1 c’è bisogno, tra le altre cose, di un buon pilota, di un buon team manager e di bravi ingegneri. Anche avere dei buoni freni può contribuire all'opera. "Un sistema efficiente può far recuperare millesimi di secondo su macchine concorrenti, e tutti sappiamo quanto sono importanti i millesimi”. A dirlo è Mauro Piccoli, 38 anni, Direttore commerciale della Brembo performance. L’azienda che ha sede a Bergamo è leader nel settore freni ed è partner di cinque scuderie, tra cui Red Bull e Ferrari. Da lui ci siamo fatti spiegare i segreti degli impianti frenanti delle vettura da Formula 1.

Partiamo dal principio. Quali parti compongono i freni?
"Per regolamento ci sono due circuiti idraulici, uno per l’assale anteriore e uno per quello posteriore. Ogni circuito ha una pompa che è collegata a due pinze freno che sono montate sui lati della vettura. La pinza freno in Formula 1 può essere composta al massimo da sei pistoni. Infine ci sono le pastiglie. Sono molto importanti perché spingono contro il disco e dal loro contatto si genera la frenata".

Di che materiale è fatto il freno?
"Innanzitutto bisogna fare una distinzione tra le parti che compongono il freno. Dischi e pastiglie sono in carbonio. La pinza e la pompa freno sono fatte entrambe con una lega di alluminio".

Qual è la differenza tra il freno per una macchina da Formula 1 e quello prodotto per le altre competizioni automobilistiche?
"C’è molta differenza, anche perché ci sono tante classi automobilistiche. Ciò che rende unico il freno per le macchine da Formula 1 è la dimensione della ruota: in nessun altro campionato si hanno ruote così, da 13 pollici. Rispetto a tutte le altre competizioni automobilistiche poi, la Formula 1 è unica nel suo genere perché ha un livello di personalizzazione delle macchine elevatissimo e ciò incide anche nel lavoro di chi deve progettare i freni. Ogni auto è un impianto a se. Ogni scuderia fa delle scelte progettuali e noi ci dobbiamo adattare a quelle logiche. Su una macchina lo spazio da destinare al freno può essere di una certa dimensione, in un’altra macchina può essere minore o maggiore e questo per noi significa creare un prodotto ad hoc. Per esempio: sulla Red Bull i freni sono montati orizzontalmente, sulla Ferrari verticalmente. In entrambe i casi abbiamo costruito dei freni che si sono adattati a quel tipo di caratteristica".

A che temperature lavorano i freni in Formula 1?
"Di solito i dischi, ad inizio frenata, si trovano tra i 350 e i 450 gradi centigradi. Ma il picco di temperatura si può toccare ai 1.200 gradi. Per quanto riguarda la pinza freno, invece, si arriva tra i 160 e i 210 gradi centigradi".

Sono spesso contestati e oggetto di polemiche tra i team, ma in che consistono gli impianti di raffreddamento dei freni?
"Sono vari. In genere si lavora anche e soprattutto su un design particolare con un sistema di ventilazione composto da fori che vanno a raffreddare il disco. Nel corso degli ultimi anni si è innovato tanto sotto questo aspetto. Da qualche tempo siamo arrivati ad installare dischi che hanno oltre mille fori per la ventilazione".

Quanto può incidere il freno nelle prestazioni di un'auto da Formula 1?
"Tanto se il freno non funziona bene. Mi spiego: la massima confidenza con l’impianto può essere una delle chiavi del successo in una gara, anche perché i freni hanno una funzione importante non solo per se stessi, ma anche nella gestione delle gomme".

Che dimensioni hanno i freni in Formula 1?
"È il regolamento a dirci quanto deve esser grande un freno. Il disco può essere al massimo 278 mm di diametro e 28 mm di spessore. Il suo peso è di circa 1,4 kili. Una pinza freno può pesare tra 1,6 e 1,8 kili".

In passato le scuderie usavano un freno per le qualifiche e uno per le gare. Perché?
"Fino a dieci anni fa questo era previsto dal regolamento. La differenza tra i due freni era nel peso: più leggeri quelli per le qualifiche, più pesanti quelli per le gare. Questo per consentire alle scuderie di usare spessori di dischi e pastiglie minimi in qualifica in modo da guadagnare in peso. L’obiettivo, detta in poche parole, era di alleggerire la macchina. Oggi non è più così. In gara e nelle qualifiche l’impianto di freni è lo stesso. L’unica cosa è che i tecnici cambiano dischi e pastiglie prima del via del Gran Premio in modo da partire con un set nuovo ed avere prestazioni migliori".