Occhio, malocchio, Mercedes: la maledizione della prima fila

Formula 1
La prima fila tutta Mercedes al Gp di Spagna (Foto Getty)
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VERSO IL GP DI MONACO: ESCLUSIVA SKY. L'inviata Mara Sangiorgio torna al Montmeló, con la pole position sfruttata male sia da Rosberg che da Hamilton. Cosa è successo? Non solo sfiga. Ecco perché nel Principato potrebbe cambiare tutto

di Mara Sangiorgio

Altro che psicologo, verrebbe da dire. Dopo un weekend come quello appena passato, in Mercedes le domande non si sprecheranno certamente. Perché dopo un sabato storico in cui le Frecce d'argento erano tornate a splendere con tutto il loro argento proprio dalla prima fila, la domenica spagnola sarà infatti presto da dimenticare.

Con il poleman Rosberg che nei primi giri è stato costretto a girare come Pic sulla Caterham accontentandosi poi di un laconico sesto posto, e con Hamilton impantanato nelle retrovie che ha chiuso senza punti per la prima volta in stagione, il lettino analitico a Stoccarda sembra quasi d'obbligo. Le comunicazioni via radio tra il pilota inglese e il muretto box hanno raccontato infatti di una situazione al limite tra incredulità e sgomento: "sono stato superato da una Williams ora" (monoposto che solo 24 ore prima non era riuscita nemmeno a raggiungere la Q2) e "non posso andare più piano altrimenti vado a passo d'uomo" sentiti pronunciare da un campione del mondo come Lewis Hamilton hanno di fatto un certo effetto su chiunque le abbia ascoltate.

Ora, da Barcellona a Montecarlo, una prima fila tutta Mercedes potrebbe avere anche un altro valore, se incrociata con una buona tattica di gara, ma il Gran Premio del Principato sarà un caso a parte. Una qualsiasi altra pista del mondiale vedrebbe ancora una volta penalizzate le monoposto di Rosberg ed Hamilton. E se nemmeno tra le curve e le case monegasche le Frecce dovessero riuscire ad approfittarne, la "maledizione" da prima fila potrebbe continuare… l'analista, a quel punto, potrebbe servire davvero?

E a proposito di "maledizioni", anche la Ferrari a Monaco ha un appuntamento con la storia… da cambiare. E' infatti dal 2001 che una Rossa non vince un Gran Premio di Montecarlo, quando a salire sul gradino più alto fu Michael Schumacher. Dodici anni di astinenza sono tanti, forse troppi. Servono interventi sulla macchina, per adattarla alle caratteristiche uniche della pista cittadina. In particolare, bisogna sfruttare al massimo la qualifica del sabato, perché a Montecarlo andare a caccia della vittoria scattando da dietro è quasi impossibile. Ed è proprio sulle prestazioni in qualifica della F138, vista anche la lezione di Barcellona, che a Maranello si deve lavorare. Perché alla roulette di Monaco è ora che torni ad uscire ancora una volta il Rosso, e non solo la luna nera.