Force India, Mallya sbotta: "Non dimenticatevi di noi"

Formula 1
Vija Mallya proprietario della Force India (Foto Getty)
mallya_getty

VERSO IL GP DEL CANADA. A Monaco la VJM06 ha garantito, ancora una volta, prestazioni eccezionali. Ma il team indiano rischia di fare passi indietro per gli altri costi che impone il Circus

Da quattro gare non riusciva a conquistare neanche un punto, pur avendo tra le mani una monoposto più che competitiva. Adrian Sutil ha dovuto attendere la corsa nel Principato di Monaco per rompere l'incantesimo e mettere in scena una notevole prestazione con la Force India che gli è valsa il quinto posto in classifica. Un risultato che è stato impreziosito dalla nona posizione di Paul di Resta, che avrebbe potuto fare anche meglio se non fosse stato condizionato da una brutta qualifica che lo ha fatto schierare solo in diciassettesima posizione in partenza.

La "piccola" Force India, dunque, anche a Monaco si è inserita tra i Top Team, andando a confermarsi come outsider di lusso. E dato che i risultati sono dalla loro parte, prende anche più consistenza l'opposizione che il team di Vijay Mallya sta portando avanti nei confronti della CVC, gruppo che gestisce l'intera F1. La Force India si è fatta portavoce del disagio delle squadre "minori" che potrebbero avere forti difficoltà nei prossimi anni, visto il carico notevole di innovazioni che saranno introdotte in F1 a partire dal 2014, con conseguente innalzamento dei costi di ricerca e sviluppo.

Mallya ha chiaramento affermato: "Purtroppo i costi aumenteranno nel 2014. Invece di ridurne la portata, un gruppo ristretto di squadre ha deciso che mantenere il primato è più importante che guardare alla sostenibilità di questo sport. Ecco perché non si cerca rimedio per tagliare i costi".

Il patron della Force India lancia una provocazione: "Se si vuole che nel Circus rimangano solo tre o quattro squadre, la strada è quella giusta. Ma credo che il mondo dei Gp abbia bisogno di una griglia composta da squadre più piccole e indipendenti. Quindi sarebbe anche ora di guardare agli interessi comuni, non solo a quelli individuali".