Grosjean, spalle al muro. Lo mollano anche i francesi
Formula 1VERSO IL BRITISH GP. Il pilota della Lotus, nonostante le rassicurazioni del team principal Eric Boullier, è in bilico. I piazzamenti deludenti e i molti errori commessi hanno messo il transalpino sulla graticola, anche dai suoi connazionali
di Claudio Barbieri
Ci credevano, ne erano fortemente convinti: "Questo è uno che vale, che può ripercorrere le orme dei grandi come Arnoux, Prost o Alesi". I tifosi francesi di Formula 1 avevano investito su Romain Grosjean, esattamente come ha fatto la Lotus lo scorso anno.
Certo, i 15 milioni di euro che il 27enne di Ginevra si è portato in dote grazie alla sponsorizzazione con la Total hanno avuto un peso specifico importante nel suo ingaggio, ma il talento non mancava e la vettura, motorizzata Renault, faceva sussultare i transalpini più nazionalisti.
Promessa mancata - Già nel 2012, nonostante 3 podi (Bahrain, Canada e Ungheria), critici e colleghi avevano storto il naso per l'aggressività, spesso non giustificata, del francese, protagonista di incidenti e collisioni come la pericolosa carambola di Spa in cui ha rischiato la vita Fernando Alonso.
Incassata la fiducia del team principal, nonchè suo mentore dai tempi delle formule minori, Eric Boullier, Grosjean ha fatto se possibile anche peggio in questo primo scorcio di stagione. Il terzo posto di Sakhir non ha certamente compensato la miriade di errori e gli altri deludenti piazzamenti, compresi due ritiri in Spagna e a Monaco, che lo relegano al nono posto della classifica iridata con appena 26 punti.
Ultima chance - In Francia sono certi: Grosjean ha giocato tutti i suoi jolly e se nel giro di 2-3 gare, a cominciare da Silverstone, non resta su standard medio-alti, verrà sostituito. Anche perchè il suo contratto contiene una clausola rescissoria che si rinnova ogni tre Gran Premi. I nomi che circolano per prendere il suo posto sono sempre quelli di Davide Valsecchi (terzo pilota Lotus), Heikki Kovalainen e Kamui Kobayashi.
Lo scorso inverno il pilota transalpino è stato seguito quotidianamente da uno psicologo, con l'obiettivo di migliorare il suo approccio alla gara, suo vero tallone d'Achille. I risultati, per il momento, non sono arrivati e a questo punto, anche l'ala protettrice della Renault potrebbe spezzarsi.
Ci credevano, ne erano fortemente convinti: "Questo è uno che vale, che può ripercorrere le orme dei grandi come Arnoux, Prost o Alesi". I tifosi francesi di Formula 1 avevano investito su Romain Grosjean, esattamente come ha fatto la Lotus lo scorso anno.
Certo, i 15 milioni di euro che il 27enne di Ginevra si è portato in dote grazie alla sponsorizzazione con la Total hanno avuto un peso specifico importante nel suo ingaggio, ma il talento non mancava e la vettura, motorizzata Renault, faceva sussultare i transalpini più nazionalisti.
Promessa mancata - Già nel 2012, nonostante 3 podi (Bahrain, Canada e Ungheria), critici e colleghi avevano storto il naso per l'aggressività, spesso non giustificata, del francese, protagonista di incidenti e collisioni come la pericolosa carambola di Spa in cui ha rischiato la vita Fernando Alonso.
Incassata la fiducia del team principal, nonchè suo mentore dai tempi delle formule minori, Eric Boullier, Grosjean ha fatto se possibile anche peggio in questo primo scorcio di stagione. Il terzo posto di Sakhir non ha certamente compensato la miriade di errori e gli altri deludenti piazzamenti, compresi due ritiri in Spagna e a Monaco, che lo relegano al nono posto della classifica iridata con appena 26 punti.
Ultima chance - In Francia sono certi: Grosjean ha giocato tutti i suoi jolly e se nel giro di 2-3 gare, a cominciare da Silverstone, non resta su standard medio-alti, verrà sostituito. Anche perchè il suo contratto contiene una clausola rescissoria che si rinnova ogni tre Gran Premi. I nomi che circolano per prendere il suo posto sono sempre quelli di Davide Valsecchi (terzo pilota Lotus), Heikki Kovalainen e Kamui Kobayashi.
Lo scorso inverno il pilota transalpino è stato seguito quotidianamente da uno psicologo, con l'obiettivo di migliorare il suo approccio alla gara, suo vero tallone d'Achille. I risultati, per il momento, non sono arrivati e a questo punto, anche l'ala protettrice della Renault potrebbe spezzarsi.