Caso gomme, via al processo. Fia: "Mai autorizzati i test"
Formula 1Si è riunito a Parigi il Tribunale internazionale della Fia, chiamato a giudicare le scuderie coinvolte nel "test-gate". "La Ferrari non ha violato i regolamenti", dice la Fia. La Mercedes si difende: "Erano test della Pirelli"
Chi dovrà pagare, quanto, come e perché? Domande e interrogativi sul caso dei test Mercedes con gomme Pirelli, su cui cerca di fare chiarezza il Tribunale internazionale della Fia, che si è riunito oggi a Parigi a Place de la Concorde.
Il nodo del processo - Via al processo, dunque. Alla sbarra, a dare le rispettive spiegazioni, sia la scuderia della stella d'argento sia il fornitore unico di pneumatici per la Formula 1: il nodo di tutto il processo è l'aver utilizzo la monoposto del campionato in corso (eventualità vietata dal regolamento sportivo) nei test effettuati dal 15 al 17 maggio a Barcellona, poco dopo il Gran Premio di Spagna. Le possibili sanzioni vanno da una multa fino alla sospensione per alcuni gran premi.
Quando è scoppiato - Il cosiddetto "caso gomme" è scoppiato durante il Gp di Monaco, quando la maggior parte dei team con in testa Red Bull e Ferrari, una volta venuti a sapere di quanto accaduto a Montmelò, presentarono una protesta ufficiale presso la Fia che successivamente decise di chiamare in giudizio sia Mercedes che Pirelli. E tutto, nonostante da parte della scuderia tedesca ci sia la certezza di aver agito nel recinto delle regole, per aver avvertito la Fia e ricevuto il via libera, nella persona del delegato della federazione Charlie Whiting, che tramite una mail avrebbe autorizzato lo svolgimento delle prove.
Messaggio di posta elettronica che potrebbe essere portato in tribunale proprio dalla Mercedes, rappresentata a Parigi dal team principal Ross Brawn, e che potrebbe rappresentare la chiave del processo. Da parte dell'azienda italiana, invece, la cui opportunità della chiamata in giudizio insieme alla Mercedes desta ancora dubbi nell'ambiente della F1, c'è stata più di una rassicurazione sul fatto che tramite i test, su gomme destinate alla prossima stagione, non è stato favorito nessun team.
Fia: "Mai data l'autorizzazione" - La Fia afferma con fermezza di non aver mai dato a Mercedes l'autorizzazione di realizzare test con gomme Pirelli. Nel corso dell'udienza, il rappresentante legale della Fia ha anche respinto l'idea secondo cui Charlie Whiting abbia dato il via libera a Mercedes. Le conversazioni telefoniche informali tra Mercedes (Ron Medows, il 2 maggio, poi Ross Brawn, il giorno stesso) e Charlie Whiting su questo argomento si sarebbero svolte per telefono.
Dopo queste discussioni, fu diffusa una nota ufficiale della Fia in cui si stipulava che Mercedes poteva effettuare i test se tutte le altre squadre avessero ricevuto una richiesta in proposito e se fosse stata offerta loro una simile opportunità. La Mercedes ha tratto un "chiaro beneficio": è quanto ha detto il rappresentante della Fia.
Mercedes si difende e accusa la Ferrari - "Erano test della Pirelli": questa, in estrema sintesi, la linea difensiva di Mercedes, che ha tirato in ballo anche Ferrari. "Se siamo colpevoli noi, lo è anche Ferrari", ha detto il legale. In particolare, secondo la versione del rappresentante legale di Mercedes, la Ferrari avrebbe già effettuato oltre 1.000 chilometri di test privati con Felipe Massa per Pirelli prima del Gran Premio di Spagna della scorsa stagione. Mercedes sarebbe inoltre in possesso di uno scambio di e-mail tra Ferrari e Pirelli nel quale la scuderia chiede "specificatamente" di avere "più dati" sui test. Una richiesta che, sempre secondo il legale di Mercedes, sarebbe stata accolta da Pirelli.
La Ferrari non ha violato il regolamento - La Ferrari non ha violato i regolamenti della Formula 1: lo ha detto l'avvocato della Fia, Mark Howard sottolineando che la scuderia di Maranello ha effettuato i test con un'auto vecchia di due anni, dopo che la scuderia tedesca aveva provato a difendersi accusando la Ferrari di aver fatto test con Felipe Massa. Ma il Cavallino Rampante usò un'auto vecchia mentre Mercedes la monoposto attuale.
Pirelli: Nessuno ci può giudicare - Pirelli è fiduciosa sul fatto che non verrà sanzionata dalla Fia: il legale di Pirelli ha spiegato, in sintesi, che la Fia non ha il potere legale per sanzionarla. "Pirelli non è in grado di capire il processo disciplinare", ha detto ancora il legale, aggiungendo: "Le accuse sono infondate perché è stato riconosciuto che Pirelli non ha violato il codice". L'azienda fornitore unico degli pneumatici nel mondiale di Formula 1 fa leva su un punto principalmente nella sua difesa: non riconosce il Tribunale della federazione che non è competente a giudicare la Pirelli, che non è un team.
Il nodo del processo - Via al processo, dunque. Alla sbarra, a dare le rispettive spiegazioni, sia la scuderia della stella d'argento sia il fornitore unico di pneumatici per la Formula 1: il nodo di tutto il processo è l'aver utilizzo la monoposto del campionato in corso (eventualità vietata dal regolamento sportivo) nei test effettuati dal 15 al 17 maggio a Barcellona, poco dopo il Gran Premio di Spagna. Le possibili sanzioni vanno da una multa fino alla sospensione per alcuni gran premi.
Quando è scoppiato - Il cosiddetto "caso gomme" è scoppiato durante il Gp di Monaco, quando la maggior parte dei team con in testa Red Bull e Ferrari, una volta venuti a sapere di quanto accaduto a Montmelò, presentarono una protesta ufficiale presso la Fia che successivamente decise di chiamare in giudizio sia Mercedes che Pirelli. E tutto, nonostante da parte della scuderia tedesca ci sia la certezza di aver agito nel recinto delle regole, per aver avvertito la Fia e ricevuto il via libera, nella persona del delegato della federazione Charlie Whiting, che tramite una mail avrebbe autorizzato lo svolgimento delle prove.
Messaggio di posta elettronica che potrebbe essere portato in tribunale proprio dalla Mercedes, rappresentata a Parigi dal team principal Ross Brawn, e che potrebbe rappresentare la chiave del processo. Da parte dell'azienda italiana, invece, la cui opportunità della chiamata in giudizio insieme alla Mercedes desta ancora dubbi nell'ambiente della F1, c'è stata più di una rassicurazione sul fatto che tramite i test, su gomme destinate alla prossima stagione, non è stato favorito nessun team.
Fia: "Mai data l'autorizzazione" - La Fia afferma con fermezza di non aver mai dato a Mercedes l'autorizzazione di realizzare test con gomme Pirelli. Nel corso dell'udienza, il rappresentante legale della Fia ha anche respinto l'idea secondo cui Charlie Whiting abbia dato il via libera a Mercedes. Le conversazioni telefoniche informali tra Mercedes (Ron Medows, il 2 maggio, poi Ross Brawn, il giorno stesso) e Charlie Whiting su questo argomento si sarebbero svolte per telefono.
Dopo queste discussioni, fu diffusa una nota ufficiale della Fia in cui si stipulava che Mercedes poteva effettuare i test se tutte le altre squadre avessero ricevuto una richiesta in proposito e se fosse stata offerta loro una simile opportunità. La Mercedes ha tratto un "chiaro beneficio": è quanto ha detto il rappresentante della Fia.
Mercedes si difende e accusa la Ferrari - "Erano test della Pirelli": questa, in estrema sintesi, la linea difensiva di Mercedes, che ha tirato in ballo anche Ferrari. "Se siamo colpevoli noi, lo è anche Ferrari", ha detto il legale. In particolare, secondo la versione del rappresentante legale di Mercedes, la Ferrari avrebbe già effettuato oltre 1.000 chilometri di test privati con Felipe Massa per Pirelli prima del Gran Premio di Spagna della scorsa stagione. Mercedes sarebbe inoltre in possesso di uno scambio di e-mail tra Ferrari e Pirelli nel quale la scuderia chiede "specificatamente" di avere "più dati" sui test. Una richiesta che, sempre secondo il legale di Mercedes, sarebbe stata accolta da Pirelli.
La Ferrari non ha violato il regolamento - La Ferrari non ha violato i regolamenti della Formula 1: lo ha detto l'avvocato della Fia, Mark Howard sottolineando che la scuderia di Maranello ha effettuato i test con un'auto vecchia di due anni, dopo che la scuderia tedesca aveva provato a difendersi accusando la Ferrari di aver fatto test con Felipe Massa. Ma il Cavallino Rampante usò un'auto vecchia mentre Mercedes la monoposto attuale.
Pirelli: Nessuno ci può giudicare - Pirelli è fiduciosa sul fatto che non verrà sanzionata dalla Fia: il legale di Pirelli ha spiegato, in sintesi, che la Fia non ha il potere legale per sanzionarla. "Pirelli non è in grado di capire il processo disciplinare", ha detto ancora il legale, aggiungendo: "Le accuse sono infondate perché è stato riconosciuto che Pirelli non ha violato il codice". L'azienda fornitore unico degli pneumatici nel mondiale di Formula 1 fa leva su un punto principalmente nella sua difesa: non riconosce il Tribunale della federazione che non è competente a giudicare la Pirelli, che non è un team.