Officina Ferrari, tre settimane per rimettere in sesto Massa
Formula 1VERSO IL GP D'UNGHERIA. Fino alla prossima gara, il 28 luglio, la Ferrari si concentrerà sullo sviluppo della F138 e sulle nuove gomme, che Pirelli farà testare a Silverstone. A Maranello si lavorerà anche per recuperare il morale di Felipe
di Chiara Baroni
Oggi più che mai la Ferrari ha bisogno di due piloti. Sviluppare la F138 per la seconda metà della stagione, metabolizzare l'ennesimo passaggio alle nuove gomme che vedremo in Ungheria, cercare di tener testa, gara dopo gara, a una Red Bull decisa anche quest'anno a cannibalizzare il Mondiale, tutto questo non può essere compito di un uomo solo. Va bene che Alonso ha dimostrato non solo a parole un'indole da samurai, ma poter contare su Massa oggi per il team è davvero cruciale e sicuramente i tifosi della Ferrari hanno guardato con un pizzico d'invidia le tornate finali del Gran Premio di Germania, con lo splendido lavoro di squadra di Grosjean e Raikkonen, non a caso sempre più corteggiato dalla Red Bull. Si è un po' perso Felipe, tra un botto e l'altro, a Monaco, in Canada o in Gran Bretagna, qualcosa nella sua testa ha fatto cortocircuito. Difficile biasimarlo visto che gli sono andate storte anche cose come la partenza capolavoro di Silverstone, da undicesimo a quinto, prima che il flop Pirelli lo scaraventasse nelle retrovie.
Anche al Nurburgring è stato davanti ad Alonso in qualifica ma dopo un avvio promettente l'ennesima uscita. A Maranello hanno fatto la loro diagnosi: c'è un evidente problema a raggiungere e mantenere quella concentrazione totale che in Formula 1 serve innanzi tutto per vincere la battaglia con la propria stessa monoposto, per dominarla e non subirla. Poi vengono la pista, gli avversari e tutto il resto. Ecco perché ad attendere Felipe c'è un programma preciso di esercizi studiati apposta per ritrovare concentrazione, precisione, reattività. Ingredianti essenziali per ricreare il feeling fra il pilota e la sua macchina. Perché la F1 sarà anche uno sport individuale ma l'apporto del secondo pilota è fondamentale per la classifica costruttori e in qualche caso anche in quella pilota, ne sa qualcosa Raikkonen che beneficiò proprio dell'aiuto di Massa per conquistare in Brasile l'ultimo Mondiale Ferrari.
Oggi più che mai la Ferrari ha bisogno di due piloti. Sviluppare la F138 per la seconda metà della stagione, metabolizzare l'ennesimo passaggio alle nuove gomme che vedremo in Ungheria, cercare di tener testa, gara dopo gara, a una Red Bull decisa anche quest'anno a cannibalizzare il Mondiale, tutto questo non può essere compito di un uomo solo. Va bene che Alonso ha dimostrato non solo a parole un'indole da samurai, ma poter contare su Massa oggi per il team è davvero cruciale e sicuramente i tifosi della Ferrari hanno guardato con un pizzico d'invidia le tornate finali del Gran Premio di Germania, con lo splendido lavoro di squadra di Grosjean e Raikkonen, non a caso sempre più corteggiato dalla Red Bull. Si è un po' perso Felipe, tra un botto e l'altro, a Monaco, in Canada o in Gran Bretagna, qualcosa nella sua testa ha fatto cortocircuito. Difficile biasimarlo visto che gli sono andate storte anche cose come la partenza capolavoro di Silverstone, da undicesimo a quinto, prima che il flop Pirelli lo scaraventasse nelle retrovie.
Anche al Nurburgring è stato davanti ad Alonso in qualifica ma dopo un avvio promettente l'ennesima uscita. A Maranello hanno fatto la loro diagnosi: c'è un evidente problema a raggiungere e mantenere quella concentrazione totale che in Formula 1 serve innanzi tutto per vincere la battaglia con la propria stessa monoposto, per dominarla e non subirla. Poi vengono la pista, gli avversari e tutto il resto. Ecco perché ad attendere Felipe c'è un programma preciso di esercizi studiati apposta per ritrovare concentrazione, precisione, reattività. Ingredianti essenziali per ricreare il feeling fra il pilota e la sua macchina. Perché la F1 sarà anche uno sport individuale ma l'apporto del secondo pilota è fondamentale per la classifica costruttori e in qualche caso anche in quella pilota, ne sa qualcosa Raikkonen che beneficiò proprio dell'aiuto di Massa per conquistare in Brasile l'ultimo Mondiale Ferrari.