Febbre Hungaroring, il Mondiale a una svolta
Formula 1DIRETTA SKY. L'Ungheria segna la metà esatta della stagione: la gara potrebbe dare indicazioni più chiare sul destino del Mondiale. Elevato carico aerodinamico, alte temperature e detriti: questa è la gara di Budapest. GOMME E METEO, GLI AGGIORNAMENTI
di Chiara Baroni
C'è un senso diffuso di impazienza tra piloti, ingegneri, meccanici, nell'avvicinarsi della tappa dell'Hungaroring. Non tanto perché subito dopo la Formula 1 si concederà un po' di vacanza, quanto per il fatto che l'Ungheria, decimo Gran Premio su diciannove gare del Mondiale, segna la metà esatta della stagione, e alla sua bandiera a scacchi potrebbe essere più chiaro in che direzione scollinerà la carovana del Circus dopo l'estate.
Durante le tre settimane di pausa tra Budapest e Spa, infatti, lavorare sulle monoposto sarà praticamente impossibile, visto l'obbligo imposto dalla Fia di tener chiuse le fabbriche per almeno 14 giorni. Tra i pacchetti che vedremo in Ungheria e quelli che vedremo in Belgio, quindi, non ci saranno troppe differenze, col risultato che se sbagli all'Hungaroring, sbagli due volte. Con queste premesse è logico che ad avere maggior pressione addosso sia chi deve recuperare punti, mentre chi ha accumulato un certo vantaggio può permettersi un'atteggiamento più sereno e una strategia più conservativa.
Sulla carta, ovvio, perché nè la Red Bull né Vettel si sono mai accontantati della sufficienza, e d'altro canto in Ferrari nella ultime stagioni hanno imparato a sviluppare un'approccio zen verso la rincorsa in classifica. Per continuare a sperare, però, il box del Cavallino deve portare sui curvoni dell'Hunagroring una F138 con qualcosa in più. La sfida sarà non solo con l'elevato carico aerodinamico, ma anche con le alter temperature e i detriti, che sono un classico del circuito di Budapest.
GOMME E METEO, ECCO CHE GP SARA'
Le gomme - Per l'ultima gara prima di Budapest prima della pausa estiva la Pirelli porta il P Zero White medium e il P Zero Yellow soft. Sebbene sia la stessa combinazione vista lo scorso anno su questo circuito, ci si attende prestazioni maggiori poiché le mescole 2013 sono in generale più morbide. Anche la struttura degli pneumatici è cambiata: i nuovi combinano la costruzione 2012 con le mescole 2013. Questa soluzione - sottolinea la Pirelli - è stata testata con successo la scorsa settimana a Silverstone, dove le squadre hanno raccolto molte informazioni utili per la seconda parte del campionato.
Le condizioni meteo - All'Hungaroring sono generalmente calde, il che aumenta il lavoro per le gomme. Tuttavia, le velocità medie sono basse e questo condiziona il consueto schema di usura e degrado. "L'Ungheria rappresenta il primo campo di prova per la nostra ultima evoluzione di pneumatici P Zero, che combina la struttura 2012 alle mescole 2013 - dice Paul Hembery, direttore Motorsport Pirelli -. Questi pneumatici sono stati provati dai team nel corso dei test per i giovani piloti a Silverstone. Le squadre hanno potuto così adattare al meglio il set-up delle loro vetture alle nuove gomme. A Budapest verranno usati per la prima volta in gara, e con le qualifiche particolarmente importanti qui il lavoro fatto durante le prove libere risulterà determinante".
Lo dice Alesi - "Sull'Hungaroring - osserva l'ex ferrarista Jean Alesi - è davvero difficile sorpassare, nonostante qualche anno fa sia stato allungato il rettilineo per aumentarne le possibilità. Per questo le qualifiche sono cruciali. Il degrado qui dipende più dalla trazione e dalla frenata che non dalle curve ad alta energia: bisogna fare in modo che gli pneumatici non si consumino troppo rapidamente".
C'è un senso diffuso di impazienza tra piloti, ingegneri, meccanici, nell'avvicinarsi della tappa dell'Hungaroring. Non tanto perché subito dopo la Formula 1 si concederà un po' di vacanza, quanto per il fatto che l'Ungheria, decimo Gran Premio su diciannove gare del Mondiale, segna la metà esatta della stagione, e alla sua bandiera a scacchi potrebbe essere più chiaro in che direzione scollinerà la carovana del Circus dopo l'estate.
Durante le tre settimane di pausa tra Budapest e Spa, infatti, lavorare sulle monoposto sarà praticamente impossibile, visto l'obbligo imposto dalla Fia di tener chiuse le fabbriche per almeno 14 giorni. Tra i pacchetti che vedremo in Ungheria e quelli che vedremo in Belgio, quindi, non ci saranno troppe differenze, col risultato che se sbagli all'Hungaroring, sbagli due volte. Con queste premesse è logico che ad avere maggior pressione addosso sia chi deve recuperare punti, mentre chi ha accumulato un certo vantaggio può permettersi un'atteggiamento più sereno e una strategia più conservativa.
Sulla carta, ovvio, perché nè la Red Bull né Vettel si sono mai accontantati della sufficienza, e d'altro canto in Ferrari nella ultime stagioni hanno imparato a sviluppare un'approccio zen verso la rincorsa in classifica. Per continuare a sperare, però, il box del Cavallino deve portare sui curvoni dell'Hunagroring una F138 con qualcosa in più. La sfida sarà non solo con l'elevato carico aerodinamico, ma anche con le alter temperature e i detriti, che sono un classico del circuito di Budapest.
GOMME E METEO, ECCO CHE GP SARA'
Le gomme - Per l'ultima gara prima di Budapest prima della pausa estiva la Pirelli porta il P Zero White medium e il P Zero Yellow soft. Sebbene sia la stessa combinazione vista lo scorso anno su questo circuito, ci si attende prestazioni maggiori poiché le mescole 2013 sono in generale più morbide. Anche la struttura degli pneumatici è cambiata: i nuovi combinano la costruzione 2012 con le mescole 2013. Questa soluzione - sottolinea la Pirelli - è stata testata con successo la scorsa settimana a Silverstone, dove le squadre hanno raccolto molte informazioni utili per la seconda parte del campionato.
Le condizioni meteo - All'Hungaroring sono generalmente calde, il che aumenta il lavoro per le gomme. Tuttavia, le velocità medie sono basse e questo condiziona il consueto schema di usura e degrado. "L'Ungheria rappresenta il primo campo di prova per la nostra ultima evoluzione di pneumatici P Zero, che combina la struttura 2012 alle mescole 2013 - dice Paul Hembery, direttore Motorsport Pirelli -. Questi pneumatici sono stati provati dai team nel corso dei test per i giovani piloti a Silverstone. Le squadre hanno potuto così adattare al meglio il set-up delle loro vetture alle nuove gomme. A Budapest verranno usati per la prima volta in gara, e con le qualifiche particolarmente importanti qui il lavoro fatto durante le prove libere risulterà determinante".
Lo dice Alesi - "Sull'Hungaroring - osserva l'ex ferrarista Jean Alesi - è davvero difficile sorpassare, nonostante qualche anno fa sia stato allungato il rettilineo per aumentarne le possibilità. Per questo le qualifiche sono cruciali. Il degrado qui dipende più dalla trazione e dalla frenata che non dalle curve ad alta energia: bisogna fare in modo che gli pneumatici non si consumino troppo rapidamente".