Crisi Ferrari: quattro settimane per non mollare il Mondiale
Formula 1L'ANALISI. Nella seconda metà del campionato, la Scuderia ha conquistato 40 punti in meno rispetto a inizio stagione. Il nervosismo di Alonso e il deficit aerodinamico non aiutano, ma a Maranello sono abituati ai miracoli in corsa
di Claudio Barbieri
Partiamo dai numeri, che difficilmente mentono. Che il Gp d'Ungheria non fosse un appuntamento favorevole alla Ferrari lo si capisce anche dal fatto che Felipe Massa, in dieci partecipazioni, non ha mai centrato un podio (quarta posizione il miglior piazzamento) e che nelle ultime due stagioni i piloti del Cavallino hanno guardato i festeggiamenti dei primi tre dal paddock. Lo scorso anno, infatti, Alonso terminò 5.o, mentre il brasiliano 9.o.
La statistica che deve far realmente riflettere, e preoccupare, a Maranello è però un'altra. Nella seconda metà del campionato in corso (da Monaco in avanti), la Scuderia ha totalizzato 77 punti, 40 in meno rispetto a quelli messi insieme nelle prime cinque gare. Nel confronto, Alonso ha perso 11 punti (da 72 a 61) mentre Massa ne ha raccolti ben 29 in meno (da 45 a 16).
Cosa sta succedendo? - E' la domanda che si pongono tecnici e ingegneri della Rossa, che dopo un inizio di stagione confortante, sta lentamente sprofondando. Mentre a inizio campionato la Ferrari faticava tremendamente in qualifica ma era di gran lunga la miglior monoposto con il passo gara, ora ha perso anche questa peculiarità.
I progressi di Lotus e Mercedes sono sotto gli occhi di tutti. I concorrenti si adattano meglio ai nuovi pneumatici e il caldo, che poteva essere un valido alleato, si è invece trasformato in un incubo.
Stanno inoltre cominciando a filtrare i primi segnali di nervosismo di Fernando Alonso. Lo spagnolo, il cui agente si è incontrato con il team principal della Red Bull, ha cominciato a puntare il dito contro la Squadra, gettando qualche frecciatina che non è passata inosservata.
Il due volte iridato, che negli ultimi due Gp e 140 giri non ha mai effettuato un sorpasso, è anche stato multato per uso scorretto del Drs. Segno di scarsa lucidità al suo muretto.
Perchè crederci - La matematica aiuta la speranza dei ferraristi. Al termine del Mondiale mancano ancora 9 gare e un totale di 225 punti. In questa ottica, le 39 lunghezze che distanziano Alonso da Vettel sono irrisorie.
La Ferrari, per budget e organizzazione, è maestra nelle correzioni in corsa e in queste quattro settimane di 'vacanza', gli ingegneri e i progettisti (con l'aggiunta di James Allison nel ruolo di Direttore Tecnico Autotelaio) faranno notte pur di studiare soluzioni che possano far guadagnare un paio di decimi alla F138.
Inoltre la ripresa del Mondiale, a Spa il prossimo 25 agosto, avverrà su una pista che non dovrebbe evidenziare il deficit aerodinamico della vettura. E dopo arriverà Monza, dove il fattore psicologico e la spinta del pubblico potrebbero colmare il gap con Red Bull, Mercedes e Lotus.
In attesa naturalmente del "tocco magico, il pezzo che arriva e ci permette di tornare ad essere competitivi", parafrasando Alonso. E a Maranello, di magie meccaniche, se ne intendono.
Partiamo dai numeri, che difficilmente mentono. Che il Gp d'Ungheria non fosse un appuntamento favorevole alla Ferrari lo si capisce anche dal fatto che Felipe Massa, in dieci partecipazioni, non ha mai centrato un podio (quarta posizione il miglior piazzamento) e che nelle ultime due stagioni i piloti del Cavallino hanno guardato i festeggiamenti dei primi tre dal paddock. Lo scorso anno, infatti, Alonso terminò 5.o, mentre il brasiliano 9.o.
La statistica che deve far realmente riflettere, e preoccupare, a Maranello è però un'altra. Nella seconda metà del campionato in corso (da Monaco in avanti), la Scuderia ha totalizzato 77 punti, 40 in meno rispetto a quelli messi insieme nelle prime cinque gare. Nel confronto, Alonso ha perso 11 punti (da 72 a 61) mentre Massa ne ha raccolti ben 29 in meno (da 45 a 16).
Cosa sta succedendo? - E' la domanda che si pongono tecnici e ingegneri della Rossa, che dopo un inizio di stagione confortante, sta lentamente sprofondando. Mentre a inizio campionato la Ferrari faticava tremendamente in qualifica ma era di gran lunga la miglior monoposto con il passo gara, ora ha perso anche questa peculiarità.
I progressi di Lotus e Mercedes sono sotto gli occhi di tutti. I concorrenti si adattano meglio ai nuovi pneumatici e il caldo, che poteva essere un valido alleato, si è invece trasformato in un incubo.
Stanno inoltre cominciando a filtrare i primi segnali di nervosismo di Fernando Alonso. Lo spagnolo, il cui agente si è incontrato con il team principal della Red Bull, ha cominciato a puntare il dito contro la Squadra, gettando qualche frecciatina che non è passata inosservata.
Il due volte iridato, che negli ultimi due Gp e 140 giri non ha mai effettuato un sorpasso, è anche stato multato per uso scorretto del Drs. Segno di scarsa lucidità al suo muretto.
Perchè crederci - La matematica aiuta la speranza dei ferraristi. Al termine del Mondiale mancano ancora 9 gare e un totale di 225 punti. In questa ottica, le 39 lunghezze che distanziano Alonso da Vettel sono irrisorie.
La Ferrari, per budget e organizzazione, è maestra nelle correzioni in corsa e in queste quattro settimane di 'vacanza', gli ingegneri e i progettisti (con l'aggiunta di James Allison nel ruolo di Direttore Tecnico Autotelaio) faranno notte pur di studiare soluzioni che possano far guadagnare un paio di decimi alla F138.
Inoltre la ripresa del Mondiale, a Spa il prossimo 25 agosto, avverrà su una pista che non dovrebbe evidenziare il deficit aerodinamico della vettura. E dopo arriverà Monza, dove il fattore psicologico e la spinta del pubblico potrebbero colmare il gap con Red Bull, Mercedes e Lotus.
In attesa naturalmente del "tocco magico, il pezzo che arriva e ci permette di tornare ad essere competitivi", parafrasando Alonso. E a Maranello, di magie meccaniche, se ne intendono.