Gp d'Italia, a Monza una vittoria azzurra manca da 47 anni

Formula 1
Ludovico Scarfiotti su Ferrari fu l'ultimo italiano a vincere a Monza: era il 1966 (Foto Getty)
ludovico_scarfiotti_monza_1966_getty

VERSO IL GP D'ITALIA. Il rapporto tra i nostri piloti e la pista che ospita la gara di casa è complicato. Quattro successi in 62 edizioni valide per il Mondiale. L'ultimo acuto risale al 1966 con Ludovico Scarfiotti

di Roberto Brambilla

Un digiuno di vittorie che dura da 47 anni. E un podio che manca dal 2005. Il prossimo Gran Premio d'Italia, dodicesima prova del Mondiale 2013, sarà il terzo della storia senza italiani, dopo quello del 1969 e del 2012. Dalla tripletta azzurra datata 1950 al podio di Giancarlo Fisichella, vi raccontiamo perché rapporto tra i piloti italiani e il circuito della gara di casa è così complicato.

Anni Cinquanta, vittorie e piazzamenti -
Gli anni degli albori della Formula Uno sono quelli più ricchi per i piloti italiani a Monza. Le scuderie italiane come Alfa Romeo, Maserati, Ferrari dominano insieme alla Mercedes il campionato del mondo e gli azzurri sono degli habitué sul podio del Gp di casa. Come Nino Farina che sull'Alfa conquista l'edizione 1950, la prima della storia del Mondiale, vincendo con quel successo il primo titolo iridato per un italiano e completando una tripletta azzurra (Ascari e Fagioli, secondo e terzo). O come Alberto Ascari che, oltre al podio della prima edizione, nel 1951 e nel 1952 fa doppietta, in un ordine d'arrivo che vede in entrambe le situazioni 4 italiani nei primi 5 (nel 1951 sei perchè il terzo posto è dato ex aequo). O come Luigi Villoresi, Piero Taruffi, Umberto Maglioli, Felice Bonetto, Luigi Fagioli, tutti presenti nei gradini più bassi del podio di Monza tra il 1950 e il 1955.

Anni Sessanta, Bandini e la prima volta di Scarfiotti -
Dopo l'indigestione degli albori, per gli italiani a Monza è buio, o almeno ombre. Con qualche luce, come i piazzamenti del milanese d'adozione Lorenzo Bandini nel 1964 (terzo) e 1965 (quarto) e soprattutto la vittoria di Ludovico Scarfiotti nell'edizione 1966. Un successo, l'unico del nipote e omonimo del primo presidente della FIAT in 10 gare di Formula Uno. Un alloro arrivato dopo una gara emozionante e con la soddisfazione per Enzo Ferrari di vedere una doppietta del Cavallino, grazie al secondo posto del britannico Mike Parkes.

Alboreto e Patrese, un podio dopo 18 anni -
Per vedere un altro azzurro tra i primi tre si dovrà attendere il 1984 e due macchine italiane. La Ferrari di Michele Alboreto, milanese cresciuto come pilota proprio a Monza, e l'Alfa Romeo di Riccardo Patrese. In un Gp senza Ayrton Senna i due si piazzano rispettivamente secondo e terzo, dietro all'austriaco Niki Lauda al secondo successo a Monza dopo quello del 1978. E Alboreto si ripeterà nel 1988 classificandosi dietro al compagno di squadra della Ferrari Gerhard Berger. Nella prima edizione senza il Drake, scomparso a metà agosto e in una stagione difficile in cui le restanti 15 gare furono vinte dalla McLaren-Honda di Senna e Prost, usciti a Monza rispettivamente per un incidente e per un problema all'impianto elettrico.

2005, la zampata di Fisichella -
Il pilota romano della Renault, in quell'anno vincitore nella gara d'apertura in Australia, riesce dopo 17 anni a far tornare l'azzurro sul podio. E' terzo dietro al colombiano Juan Pablo Montoya e al compagno di squadra e futuro ferrarista e campione del mondo Fernando Alonso. Un piazzamento che il pilota italiano dedica a Michele Alboreto, scomparso nel 2001 e che apre sette edizioni di digiuno da podio con un altro quarto posto di Fisichella (2006) e un settimo posto di Jarno Trulli nella stessa edizione.