Austin, la Formula 1 negli Usa gioca in trasferta

Formula 1
Doemnica, ad Austin (Texas), si corre la penultima prova del Mondiale di F1 (Foto Getty)

DIRETTA SKY. In Texas la penultima prova del Mondiale. Strano il rapporto degli americani ed il Circus. Qui amano soprattutto gli "autoscontri" della Nascar e gli ovali della Indy, dove il più lento corre oltre i 400 Km/h

di Lucio Rizzica

Far correre la Formula 1 negli Stati Uniti è un po' come asserragliarsi nel fortino di Alamo e combattere una battaglia persa in partenza. Agli americani piacciono troppo gli autoscontri della Nascar e gli ovali della Indy, dove il più lento corre a più di 400 km orari, altro che gli autoproclamatisi campioni di un mondo che va poco oltre i 300 all'ora. Già, un mondo incomprensibile per regolamenti, tattiche, divismo. Perché la F1 non è una festa, è tutto un passaggio obbligato fra controlli, tornelli, pass, distanza dal pubblico.

Quel che un americano non capirà mai. Continuando a coltivare un sogno americano che in F1 non coltivano più neppure le terze guide, costrette dal business a farsi da parte  anche quando toccherebbe a loro correre. Potenzialmente una Waterloo, che poi è anche l’antico nome di Austin, dove si corre il Gran Premio, tra le Silicon Hills e i grandi deserti. Tra indiani e messicani creare il Texas moderno fu tutto un crepitare di armi da fuoco. Lo stato della stella solitaria è nato sulle stelle degli sceriffi morti, tra balli country e scorribande di cowboy. Non è credibile per gli americani vedere un pilota stelle e strisce e scoprire che si chiama Rossi e che non corre per vincere ma solo per un test.

Più facile vincere una mano secca di Hold’em  che sfidare il destino. Da queste parti un grande evento deve essere grandissimo per affascinare. Lo rcordava Steve McQueen: La vita è correre. Il resto è soltanto attesa. Specie in Texas, dove la F1 arriva quando i giochi sono fatti e ogni attesa smorzata. La F1 è un fucile puntato sull'America, il Texas una colt alla cintola. Da queste parti, non sono convinti di essere spacciati e sono nati per duellare…