Alonso, il primo degli 'umani'. Mancano i punti di Massa
Formula 1Ad Austin, lo spagnolo della Ferrari si è assicurato la piazza d'onore nel Mondiale piloti dietro all'extraterrestre Vettel grazie alla consueta grinta. Difficile per la Rossa recuperare la Mercedes nel Costruttori, vista la crisi del brasiliano
di Claudio Barbieri
"Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta". La storica frase di Giampiero Boniperti riferita alla Juventus, è valida anche per l'altro gioiello della famiglia Agnelli, la Ferrari, che per storia e tradizione è da sempre obbligata al successo. Capita però, come in questa stagione, che gli avversari (Red Bull e Sebastian Vettel), siano letteralmente imprendibili, dei veri extraterrestri. Arrivare secondi, i primi tra gli 'umani', equivale quasi a un successo.
La grinta iberica - Con i 10 punti conquistati ad Austin, al termine di un week-end ancora una volta estremamente complesso, Fernando Alonso ha fatto il suo dovere, conquistando matematicamente la piazza d'onore dietro a Kaiser Seb, impegnato a stracciare ogni record appartenuto ai vari Fangio e Schumacher. A un Gp dalla fine, il distacco è impressionante: 372 a 227, ovvero 145 punti, con l'iberico che rischia di terminare l'anno con il bottino più magro da quando siede al volante della Rossa (252 punti nel 2010).
Ma in una stagione così disgraziata, specie dopo la pausa estiva, c'è da dare il merito a Fernando di non aver mai smesso di lottare: 2 vittorie, 5 secondi posti e un terzo, sempre a punti tranne in India (11°) e in Malesia (ritirato).
Il suo apporto alla causa di Maranello, in lotta per la seconda piazza nel Mondiale costruttori, non è mancato. A differenza di Felipe Massa, che anche in questa stagione ha proseguito la crisi di risultati che lo perseguita ormai dal 2010.
Aggrappati a San Paolo - Con la Red Bull inarrivabile (553 punti), la Ferrari è al momento terza con 15 lunghezze di ritardo dalla Mercedes (348 a 333). La Rossa paga l'ennesimo anno nero di Massa, che con 106 punti ha raccolto appena il 30% dell'intero fatturato. Vero, con il 13° posto di Austin, Felipe ha interrotto una striscia positiva di otto gare consecutive in zona punti. Ma un solo podio in 18 gare (Spagna) è troppo poco per chi guida una Ferrari.
Anche Massa rischia di chiudere la stagione con il bottino più magro di sempre (118 punti nel 2011). Sicuramente non potrà schiodarsi dall'8° posto nel Mondiale, peggior piazzamento di sempre (escludendo il mezzo campionato del 2009) e ultimo tra i piloti dei top team.
Per sopravanzare la Mercedes e centrare la 2.a posizione nel Costruttori, la Rossa dovrà conquistare 16 punti in più della casa tedesca nell'ultimo Gp del Brasile. Massa, nato e cresciuto a San Paolo, potrebbe fare l'ultimo regalo a Maranello, in una pista che lo ha visto vincere due volte e in altrettante occasioni finire sul podio.
"Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta". La storica frase di Giampiero Boniperti riferita alla Juventus, è valida anche per l'altro gioiello della famiglia Agnelli, la Ferrari, che per storia e tradizione è da sempre obbligata al successo. Capita però, come in questa stagione, che gli avversari (Red Bull e Sebastian Vettel), siano letteralmente imprendibili, dei veri extraterrestri. Arrivare secondi, i primi tra gli 'umani', equivale quasi a un successo.
La grinta iberica - Con i 10 punti conquistati ad Austin, al termine di un week-end ancora una volta estremamente complesso, Fernando Alonso ha fatto il suo dovere, conquistando matematicamente la piazza d'onore dietro a Kaiser Seb, impegnato a stracciare ogni record appartenuto ai vari Fangio e Schumacher. A un Gp dalla fine, il distacco è impressionante: 372 a 227, ovvero 145 punti, con l'iberico che rischia di terminare l'anno con il bottino più magro da quando siede al volante della Rossa (252 punti nel 2010).
Ma in una stagione così disgraziata, specie dopo la pausa estiva, c'è da dare il merito a Fernando di non aver mai smesso di lottare: 2 vittorie, 5 secondi posti e un terzo, sempre a punti tranne in India (11°) e in Malesia (ritirato).
Il suo apporto alla causa di Maranello, in lotta per la seconda piazza nel Mondiale costruttori, non è mancato. A differenza di Felipe Massa, che anche in questa stagione ha proseguito la crisi di risultati che lo perseguita ormai dal 2010.
Aggrappati a San Paolo - Con la Red Bull inarrivabile (553 punti), la Ferrari è al momento terza con 15 lunghezze di ritardo dalla Mercedes (348 a 333). La Rossa paga l'ennesimo anno nero di Massa, che con 106 punti ha raccolto appena il 30% dell'intero fatturato. Vero, con il 13° posto di Austin, Felipe ha interrotto una striscia positiva di otto gare consecutive in zona punti. Ma un solo podio in 18 gare (Spagna) è troppo poco per chi guida una Ferrari.
Anche Massa rischia di chiudere la stagione con il bottino più magro di sempre (118 punti nel 2011). Sicuramente non potrà schiodarsi dall'8° posto nel Mondiale, peggior piazzamento di sempre (escludendo il mezzo campionato del 2009) e ultimo tra i piloti dei top team.
Per sopravanzare la Mercedes e centrare la 2.a posizione nel Costruttori, la Rossa dovrà conquistare 16 punti in più della casa tedesca nell'ultimo Gp del Brasile. Massa, nato e cresciuto a San Paolo, potrebbe fare l'ultimo regalo a Maranello, in una pista che lo ha visto vincere due volte e in altrettante occasioni finire sul podio.