Aldo Costa, l'italiano che sta facendo grande la Mercedes
Formula 1L'ingegnere parmigiano, in Ferrari fino al 2011, è responsabile del Progetto e Sviluppo del team che sta dominando questo inizio di stagione con tre vittorie e altrettante pole position. Un tocco emiliano nella perfetta macchina teutonica
Proprio nei giorni in cui in Ferrari è arrivato lo scioccante addio di Stefano Domenicali, c'è un altro italiano che sta vivendo il lato opposto della medaglia. E' Aldo Costa, responsabile del Progetto e Sviluppo della Mercedes, team pigliatutto in questo inizio di stagione con tre successi e altrettante pole position. Il tutto in attesa di un altro possibile week-end di dominio, al via da venerdì a Shanghai per il GP di Cina.
La scuola Minardi - Parmigiano di nascita e laureato in Ingegneria all'Università di Bologna, Costa entra nel mondo della Formula 1 giovanissimo, ad appena 27 anni. Giancarlo Minardi, unico in fatto di talent scout, lo mette come capo progettista del suo team nel 1988, mentre un anno più tardi lo promuove a Direttore tecnico. Grazie alle sue competenze, l'ingegnere emiliano approda nel 1995 in Ferrari, sul progetto legato alla F50 GT-Le Mans. Ben presto però Costa viene nominato assistente del capo progettista Rory Byrne, quello che ha disegnato, per intenderci, le vetture con cui Michael Schumacher ha conquistato i suoi sette Mondiali fra Benetton e Ferrari.
L'addio a Maranello - Costa diventa parte integrante del team che nel primo decennio del Duemila vince otto Campionati costruttori e sei piloti. Nel 2002 il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, lo nomina Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel frattempo l'ingegnere fa carriera: capo progettista, responsabile della Direzione Autotelaio e infine Direttore tecnico dal 2008, incarico ricoperto fino al maggio 2011. E' allora che le strade di Costa e della Ferrari si separano, dopo 5 deludenti GP e un gap incolmabile dalla Red Bull.
Dopo pochi mesi ecco l'approdo in Mercedes, dove tra alti e bassi iniziali compie il capolavoro della W05, una macchina perfetta al servizio di due campioni come Rosberg e Hamilton. Che sentitamente, ringraziano. In italiano...
La scuola Minardi - Parmigiano di nascita e laureato in Ingegneria all'Università di Bologna, Costa entra nel mondo della Formula 1 giovanissimo, ad appena 27 anni. Giancarlo Minardi, unico in fatto di talent scout, lo mette come capo progettista del suo team nel 1988, mentre un anno più tardi lo promuove a Direttore tecnico. Grazie alle sue competenze, l'ingegnere emiliano approda nel 1995 in Ferrari, sul progetto legato alla F50 GT-Le Mans. Ben presto però Costa viene nominato assistente del capo progettista Rory Byrne, quello che ha disegnato, per intenderci, le vetture con cui Michael Schumacher ha conquistato i suoi sette Mondiali fra Benetton e Ferrari.
L'addio a Maranello - Costa diventa parte integrante del team che nel primo decennio del Duemila vince otto Campionati costruttori e sei piloti. Nel 2002 il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, lo nomina Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel frattempo l'ingegnere fa carriera: capo progettista, responsabile della Direzione Autotelaio e infine Direttore tecnico dal 2008, incarico ricoperto fino al maggio 2011. E' allora che le strade di Costa e della Ferrari si separano, dopo 5 deludenti GP e un gap incolmabile dalla Red Bull.
Dopo pochi mesi ecco l'approdo in Mercedes, dove tra alti e bassi iniziali compie il capolavoro della W05, una macchina perfetta al servizio di due campioni come Rosberg e Hamilton. Che sentitamente, ringraziano. In italiano...