Riccardo Patrese, 60 anni lontano dalla Rossa
Formula 1Il padovano, uno dei migliori piloti italiani a non avere mai guidato una Ferrari nonostante i ben 256 Gp disputati, festeggia oggi il compleanno. Ma la sua figura merita ugualmente di essere ricordata. A partire da quel giorno in Sudafrica con la Arrows
di Lorenzo Longhi
Venticinque giri al comando, davanti a mostri sacri quali Schekhter, Lauda, Andretti. Kyalami 1978, Gp del Sudafrica: Riccardo Patrese mette in riga tutti dal giro numero 28, con un sorpasso in staccata al pilota di casa. Ma, soprattutto, riesce a farlo alla guida di una Arrows. Poco importa che quella gara non riesca a completarla, costretto poi al ritiro da un problema tecnico: a volte non serve vincere per restare nella memoria. Basta stupire.
60 anni. Patrese, che oggi compie 60 anni, stupì da subito, debuttando ventitreenne a Montecarlo nel 1977 con un nono posto, nel giorno in cui nacque il suo primo figlio. Veloce e un po’ discontinuo, affidabile ma aggressivo, il pilota padovano è stato uno dei migliori piloti italiani a non avere mai avuto l’onore (più che il privilegio, considerando lo scarso rendimento delle Rosse negli anni ’80) di guidare una Ferrari. Seppe comunque farsi apprezzare, ottenendo i risultati migliori al tramonto della carriera, come leale scudiero di Mansell su una Williams da urlo.
Il record. In 17 anni di Formula 1, Patrese ha disputato 256 Gp, un primato che è durato 15 anni prima che Rubens Barrichello lo superasse. I numeri raccontano di 37 podi di cui 6 vittorie (la prima, nel 1982, a Monaco su Brabham, l’ultima a Suzuka nel 1992), 8 pole, 30 Gp vissuti almeno in parte al comando, un secondo e due terzi posti nel Mondiale piloti fra il 1989 e il 1992. Più gli applausi, come quel giorno in Sudafrica, che i trionfi. Ma sono i primi, spesso, a raccontare la verità.
Nel video: Kyalami 1978, il sorpasso di Patrese ai danni di Schekhter
Venticinque giri al comando, davanti a mostri sacri quali Schekhter, Lauda, Andretti. Kyalami 1978, Gp del Sudafrica: Riccardo Patrese mette in riga tutti dal giro numero 28, con un sorpasso in staccata al pilota di casa. Ma, soprattutto, riesce a farlo alla guida di una Arrows. Poco importa che quella gara non riesca a completarla, costretto poi al ritiro da un problema tecnico: a volte non serve vincere per restare nella memoria. Basta stupire.
60 anni. Patrese, che oggi compie 60 anni, stupì da subito, debuttando ventitreenne a Montecarlo nel 1977 con un nono posto, nel giorno in cui nacque il suo primo figlio. Veloce e un po’ discontinuo, affidabile ma aggressivo, il pilota padovano è stato uno dei migliori piloti italiani a non avere mai avuto l’onore (più che il privilegio, considerando lo scarso rendimento delle Rosse negli anni ’80) di guidare una Ferrari. Seppe comunque farsi apprezzare, ottenendo i risultati migliori al tramonto della carriera, come leale scudiero di Mansell su una Williams da urlo.
Il record. In 17 anni di Formula 1, Patrese ha disputato 256 Gp, un primato che è durato 15 anni prima che Rubens Barrichello lo superasse. I numeri raccontano di 37 podi di cui 6 vittorie (la prima, nel 1982, a Monaco su Brabham, l’ultima a Suzuka nel 1992), 8 pole, 30 Gp vissuti almeno in parte al comando, un secondo e due terzi posti nel Mondiale piloti fra il 1989 e il 1992. Più gli applausi, come quel giorno in Sudafrica, che i trionfi. Ma sono i primi, spesso, a raccontare la verità.
Nel video: Kyalami 1978, il sorpasso di Patrese ai danni di Schekhter