Senna VI, a Monaco come a casa: principe di Montecarlo
Formula 1Sul circuito monegasco Ayrton si sentiva " a casa". Sei vittorie, due podi e due ritiri in 10 edizioni. Dall'impresa sfiorata con la Toleman, all'ultimo acuto nel 1993, l'amore del pilota brasiliano per la pista più impegnativa del Mondiale
di Roberto Brambilla
Senna e il GP di Monaco. Un amore lungo 10 anni e mai sopito. Sei vittorie, due ritiri più un secondo posto contestatissimo sotto la pioggia, hanno fatto scrivere al brasiliano alcune delle pagine più belle della storia della gara del Principato. Tra 1984 e il 1993 cosa ha fatto diventare Ayrton Senna il re della pista più difficile del Mondiale.
1984, un secondo posto che vale il primo – Negli annali è una piazza d'onore, per gli appassionati un'impresa da leggenda. Il Gp di Montecarlo di 30 anni fa si corre sotto la pioggia. E Ayrton nell'anno d'esordio sulla modesta Toleman fa una gara memorabile. Partito tredicesimo, risale la griglia fino a portarsi al secondo posto, a ridosso della McLaren di Alain Prost. Ma al 32° giro quando il distacco tra i due è minimo e il sorpasso sembra questione di pochi metri il direttore di gara, l'ex pilota Jacky Ickx sventola bandiera rossa e quella a scacchi. Gara finita, Prost primo e Ayrton secondo con qualche polemica.
1987. una freccia gialla a Montecarlo – La prima volta di Ayrton arriva poco più di 1000 giorni dopo quella beffa. Senna corre con una discreta Lotus e in pole c'è la Williams di Mansell con il brasiliano secondo. In gara Ayrton, dopo una partenza in controllo, approfitta al 30° giro di avarie allo scarico del turbo di Mansell e prende il comando della corsa. Non lò lascerà più, con il vantaggio aumentato da un pit stop di soli 9 secondi. Alla fine dietro di lui arriverà Piquet, mentre Prost, vincitore nel 1985 e 1986 si ritirerà.
1989. 1990, 1991, triplete da dominatore– Nel 1988 Ayrton Senna passa alla McLaren e quello stesso anno sfiora la doppietta nel Principato ma un banale “errore di distrazione” consegnano la vittoria all'allora compagno di squadra Alain Prost. Tra il 1989 e il 1991 però non c'è nessun colpo di scena. Ayrton domina qualifiche e gare, non lasciando praticamente mai la testa della corsa e stabilendo più volte il record della pista.
1992, Senna davanti nell'anno del dominio Williams – Dopo tre anni di vittorie senza difficoltà Ayrton cala il poker. In un anno tutt'altro che facile per la sua McLaren. A partire in pole infatti è proprio la Williams di Nigel Mansell con il brasiliano in terza posizione, dietro anche a Riccardo Patrese. Ma alla prima curva Senna è già secondo, il posto che mantiene dopo i pit stop e fino al 71° giro. Quando Mansell ha problemi alla ruota. Il Leone rientra ai box e si ritrova secondo dietro a Senna. Il britannico prova la rimonta ma Senna resiste calando il pokerissimo.
1993, ultimo colpo per Ayrton – Nell'ultimo anno in McLaren il pilota brasiliano piazza il sesto sigillo a Montecarlo. Le qualifiche lo portano in seconda fila (3°) e in gara tutto gira a suo favore. Prima il poleman Prost rallentato da uno stop and go, poi la Benetton di Michael Schumacher fermata da un problema idraulico al 32° giro. Quando il verdeoro prende il comando della gara e come al solito non lo lascia più, dando quasi un minuto alla Williams di Damon Hill.
Senna e il GP di Monaco. Un amore lungo 10 anni e mai sopito. Sei vittorie, due ritiri più un secondo posto contestatissimo sotto la pioggia, hanno fatto scrivere al brasiliano alcune delle pagine più belle della storia della gara del Principato. Tra 1984 e il 1993 cosa ha fatto diventare Ayrton Senna il re della pista più difficile del Mondiale.
1984, un secondo posto che vale il primo – Negli annali è una piazza d'onore, per gli appassionati un'impresa da leggenda. Il Gp di Montecarlo di 30 anni fa si corre sotto la pioggia. E Ayrton nell'anno d'esordio sulla modesta Toleman fa una gara memorabile. Partito tredicesimo, risale la griglia fino a portarsi al secondo posto, a ridosso della McLaren di Alain Prost. Ma al 32° giro quando il distacco tra i due è minimo e il sorpasso sembra questione di pochi metri il direttore di gara, l'ex pilota Jacky Ickx sventola bandiera rossa e quella a scacchi. Gara finita, Prost primo e Ayrton secondo con qualche polemica.
1987. una freccia gialla a Montecarlo – La prima volta di Ayrton arriva poco più di 1000 giorni dopo quella beffa. Senna corre con una discreta Lotus e in pole c'è la Williams di Mansell con il brasiliano secondo. In gara Ayrton, dopo una partenza in controllo, approfitta al 30° giro di avarie allo scarico del turbo di Mansell e prende il comando della corsa. Non lò lascerà più, con il vantaggio aumentato da un pit stop di soli 9 secondi. Alla fine dietro di lui arriverà Piquet, mentre Prost, vincitore nel 1985 e 1986 si ritirerà.
1989. 1990, 1991, triplete da dominatore– Nel 1988 Ayrton Senna passa alla McLaren e quello stesso anno sfiora la doppietta nel Principato ma un banale “errore di distrazione” consegnano la vittoria all'allora compagno di squadra Alain Prost. Tra il 1989 e il 1991 però non c'è nessun colpo di scena. Ayrton domina qualifiche e gare, non lasciando praticamente mai la testa della corsa e stabilendo più volte il record della pista.
1992, Senna davanti nell'anno del dominio Williams – Dopo tre anni di vittorie senza difficoltà Ayrton cala il poker. In un anno tutt'altro che facile per la sua McLaren. A partire in pole infatti è proprio la Williams di Nigel Mansell con il brasiliano in terza posizione, dietro anche a Riccardo Patrese. Ma alla prima curva Senna è già secondo, il posto che mantiene dopo i pit stop e fino al 71° giro. Quando Mansell ha problemi alla ruota. Il Leone rientra ai box e si ritrova secondo dietro a Senna. Il britannico prova la rimonta ma Senna resiste calando il pokerissimo.
1993, ultimo colpo per Ayrton – Nell'ultimo anno in McLaren il pilota brasiliano piazza il sesto sigillo a Montecarlo. Le qualifiche lo portano in seconda fila (3°) e in gara tutto gira a suo favore. Prima il poleman Prost rallentato da uno stop and go, poi la Benetton di Michael Schumacher fermata da un problema idraulico al 32° giro. Quando il verdeoro prende il comando della gara e come al solito non lo lascia più, dando quasi un minuto alla Williams di Damon Hill.