GP Monaco, le 5 cose che lo rendono speciale

Formula 1
Nico Rosberg, Mark Webber e Sebastian Vettel si sono classificati nei primi tre posti a Monaco nel 2013. Ma non sono saliti sul podio perchè la premiazione a Montecarlo avviene nel royal box senza i tre gradini (Foto Getty)
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La gara di Montecarlo è considerata (a ragione) una gara a parte. E non solo perché si corre su un circuito cittadino, come a Singapore, a Montreal e Melbourne. Tra calendari particolari e premiazioni sui generis, le particolarità di un Gran Premio unico

E' l'appuntamento del Mondiale che rimane nella testa di tutti. Anche di quelli che di Formula 1 conoscono poco o nulla. Il GP di Monaco è un "classico" del Circus. Tanto glamour, tante imprese da leggenda e molte particolarità che lo rendono unico, ecco le più note e curiose.

Giovedì di prove (e di festa) – A Monaco il week end di gara inizia un giorno prima. Libere 1 e Libere 2 il giovedì e qualifiche il sabato. Con il venerdì di riposo. Una tradizione che ha le spiegazioni (e le teorie) più diverse: in passato quando il giovedì del GP coincideva con la festa dell'Ascensione consentiva di attirare più turisti dalla vicina Francia (dove è festivo), mentre ora la tradizione è legata soprattutto a questioni economiche e logistiche. Per esempio per non chiudere per tre giorni consecutivi le strade del Principato e per consentire lo svolgimento del mercato del venerdì.

Meno chilometri più giri – Il tracciato di Montecarlo, su cui nel maggio 1950 hanno esordito in F1 le Ferrari è lungo "solo" 3,340 km e la gara dura poco più di 260 km, con un deroga al regolamento FIA che fissa a 300 i chilometri di gara. Una distanza coperta in 78 giri, più di ogni altra gara del Mondiale 2014. A differenza degli altri circuiti cittadini nel GP del Principato le strade dove si corre non vengono chiuse ma rimangono aperte tra una sessione e l'altra.

Il circuito più difficile e più lento –
Un tracciato impegnativo e pericoloso con un paradosso. E' quello con la velocità media più bassa e la curva più lenta del Mondiale, il tornantino del Grand Hotel che si percorre a circa 50 km all'ora. Questa "lentezza" è anche la ragione dell'abbassamento del numero di chilometri della gara. Un tracciato molto tortuoso, in cui per molti anni fu messo un limite al numero di partecipanti (fino a 18 nel 1975).



Podio a chi? –
Chi arriva tra i primi tre della gara a Monaco non sale sul podio. Perché i tre gradini da salire non esistono. I vincitori infatti vengono premiati direttamente nel royal box della famiglia Grimaldi, dopo aver lasciato le monoposto in una sezione del circuito, appositamente chiusa e che serve da parco chiuso, la zona dove le vetture vengono controllate.

Un inno al contrario – Non c'è il podio e anche il momento dell’inno è sui generis a Montecarlo. Infatti prima vengono consegnati i trofei e dopo partono le note degli inni nazionali, al contrario di quanto accade nel resto del Mondiale.