Chiron,Testut, Beretta: Monaco scende in pista

Formula 1
Olivier Beretta è stato con la Larrousse il terzo e ultimo monegasco a correre in Formula 1 nel 1994 (Foto Getty)
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Il Principato non è solo la sede del Gran Premio più conosciuto e particolare del Mondiale. Montecarlo dal 1950 ha anche prodotto alcuni piloti che hanno corso in F1. Ecco le loro storie

di Roberto Brambilla

E' il secondo stato sovrano meno esteso del mondo. E il più piccolo ad ospitare un Gran Premio di Formula 1. Ma il Principato di Monaco, sede del sesto appuntamento del Mondiale, è stato anche terra di piloti. Non solo di quelli "d'adozione" come Nico Rosberg, ma anche di nascita. Tre in 64 Mondiali, ma che in qualche maniera hanno scritto la storia.

Chiron la leggenda e Testut il (mancato) esordiente – Sul circuito cittadino di Montecarlo ci sono due parti che devono il loro nome a persona, la curva Antony Noghes come l'organizzatore del primo GP nel 1929, l'altra, una chicane, è dedicata a un pilota, Louis Chiron. Classe 1899, figlio di un maitre di un albergo del Principato, si diceva che durante la Prima Guerra Mondiale fosse stato l'autista dei generali francesi Petain e Foch e che da giovane fosse stato ballerino professionista.

Iniziò a correre a metà anni Venti grazie all'aiuto di Alfred Hoffman-La Roche, figlio del fondatore dell'omonima casa farmaceutica e di una facoltosa donna americana conosciuta sulle piste da ballo. Nell'era premondiale vinse molte gare prestigiose con Bugatti, Alfa Romeo e Mercedes , tra cui il GP d'Italia 1928, il GP di Monaco nel 1931 e la gara di casa del 1950, la seconda della storia del Mondiale dove colse un terzo posto con la Maserati, nel giorno dell'esordio iridato delle Ferrari. E Chiron continuò a correre fino al 1958, quando sulle strade di Montecarlo, non lontano da dove nel 1954 vinse anche il famoso Rally, diventò il più vecchio pilota ad aver mai corso in F1.

Un traguardo raggiunto con la Maserati del team privato di Andrè Testut, suo connazionale (anche se era nato a Lione nel 1926) e compagno di squadra in pista. E che a differenza sua partecipò a due GP del Mondiale nel 1958 e nel 1959 senza però mai qualificarsi. Chiron invece a fine carriera sarà una delle anime del GP di Monaco (gli dedicheranno una statua nel Principato) fino a ricoprire la carica di direttore di corsa.

1994, 35 anni dopo Olivier Beretta – Per rivedere un monegasco in F1 bisognerà aspettare più di tre decenni. Nella stagione 1994 la scuderia francese Larrousse schiera a inizio campionato un 25enne nativo di Monaco. Una buona esperienza in F3 e F3000, un test nel 1992 con la Lotus e un padrino d'eccezione, Nelson Piquet. In F1 la sua avventura dura 10 gare. Sei ritiri, 7° posto nel GP di Germania e un' ottava piazza sulle strade di casa, nella prima gara dopo la tragedia di Imola. Beretta parte 18° e risale fino quasi alla zona punti. Dopo l'ultimo GP in Ungheria (abbandonerà a causa del ritiro del suo sponsor) si dedicherà alle ruote coperte e alle gare di durata con ottimi risultati, vincendo 6 volte la 24 ore di Le Mans.

Richelmi e Coletti, il futuro in F1 – Dopo Beretta di piloti monegaschi non se ne sono visti, ma potrebbe essere solo questione di tempo. In GP2 corrono infatti due piloti nati nel Principato. Stephane Richelmi è il figlio di Jean-Pierre ex pilota nel Mondiale rally e nel 2013 ha corso nel team DAMS insieme all'attuale driver della Caterham Marcus Ericcson, mentre Stefano Coletti classe 1989 è stato il 5° in GP2 l'anno scorso, togliendosi la soddisfazione di vncere gara 2 sul circuito di casa, 82 anni dopo Louis Chiron.