Ferrari, dieci anni di digiuno in Ungheria. Ma Alonso...

Formula 1
L'ultima vittoria della Ferrari in Ungheria è del 2004 a firma di Michael Schumacher (Foto Getty)
michael_schumacher_hungaroring_2004_getty

All'Hungaroring la Rossa vanta solo cinque successi, l'ultimo nel 2004 firmato da Michael Schumacher. Ma sul circuito magiaro lo spagnolo ha vinto il primo GP della carriera, mentre Raikkonen è sempre salito sul podio con la Scuderia

di Claudio Barbieri

L'Hungaroring, dove domenica si corre l'ultimo appuntamento del Mondiale prima della pausa estiva di un mese, non è un circuito storicamente favorevole alla Ferrari. In 28 precedenti sono solo 5 i successi del Cavallino, l'ultimo del 2004 a firma di Michael Schumacher. Quella di dieci anni fa è stata una grande festa: con la doppietta centrata dal tedesco e da Barrichello, la Ferrari vinceva con cinque gare di anticipo il suo sesto titolo costruttori consecutivo (guarda il video da YouTube).



Storia del Cavallino - Schumi è, con Lewis Hamilton, il pilota più vincente del GP d'Ungheria con 4 successi, di cui tre ottenuti con la Rossa (2004, 2001 e 1998). Le altre due affermazioni della Ferrari all'Hungaroring portano la firma di Rubens Barrichello (2002) e Nigel Mansell (1989). Per 7 volte la Scuderia di Maranello ha centrato la pole (6 per Schumacher, una per Barrichello), mentre sono 18 i podi totali. La Rossa non primeggia nemmeno nelle altre classifiche di specialità: km in testa (1598, dietro a McLaren e Williams) e punti conquistati (215, a -55 dal team di Woking).



Kimi e Nando - Raikkonen e Alonso sono due dei quattro piloti in attività, insieme ad Hamilton e Button, ad aver vinto in Ungheria. Il finlandese trionfò nel 2005 con la McLaren, mentre l'asturiano centrò sul circuito magiaro il suo primo successo della carriera nel 2003 (guarda il video da YouTube). Kimi può vantare anche la bellezza di 7 piazzamenti fra i primi tre e una pole position: da notare che nei tre precedenti con la Ferrari è sempre salito sul podio. Per Alonso invece ci sono quattro podi, di cui due con la Rossa (2010, 2011) e due pole. Ma quello è un tabù che ormai dura da 40 gare e che sembra destinato a proseguire.