Rossa, incrocia i pistoni: quel record negativo che incombe

Formula 1
Un'immagine dell'ultima vittoria di Alonso, datata 12 maggio 2013 (Foto Getty)
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Chi è scaramantico provi con gli scongiuri. Ma se non dovesse arrivare una vittoria in Belgio, per la Ferrari sarebbe la terza peggior striscia di sempre: 25 GP. Alonso in ripresa dopo l'Ungheria, e poi c'è anche il precedente di Jacky Ickx

di Francesco Giambertone

Se il GP d’Ungheria fosse durato tre giri in meno, forse oggi staremmo parlando del ritorno alla vittoria di Alonso e della Ferrari. E invece, pur con una gara da campione, fatta di strategia, sorpassi e resistenza, Nando alla fine ha ceduto al velocissimo Ricciardo, a un passo dal traguardo. Il secondo posto di questi tempi è un lusso e in Ferrari lo portano a casa volentieri. Ma quello in cima al podio manca ormai da troppo tempo. Quasi tanto da stabilire un record negativo, che lo spagnolo vuole evitare a tutti i costi.

Sono passati 25 gran premi dall’ultima vittoria della Ferrari: era il 12 maggio 2013, in casa sua, a Barcellona, Nando trionfava davanti a Raikkonen (in Lotus) e al compagno Massa. La seconda vittoria nelle prime cinque gare della stagione prometteva un’annata da protagonisti assoluti. Poi, più nulla: la crescita della Mercedes, il ritorno spaventoso di Vettel, e per la F138 di Alonso al massimo un posto sul podio, sei volte, ma mai davanti a tutti.



Se non dovesse farcela nemmeno in Belgio alla ripresa del campionato, la Ferrari toccherebbe quota 26 Gran Premi senza vittorie: sarebbe la terza striscia negativa più lunga della sua storia. Meglio solo delle 38 gare a secco tra l’85 e l’87, e degli inarrivabili (si spera) 59 Gp nel periodo nero tra 1990 e il ’94. Il record di Alonso per adesso è ancora a 25, esattamente dove si fermò la sequenza perdente della Ferrari tra il 1968 e il 1970: dopo il Gp di Francia vinto da Jacky Ickx, il Cavallino dovette aspettare due stagioni per dare di nuovo la paga a tutti. Successe in Austria, ancora con il belga, che però nel frattempo era stato un anno alla Brabham e due gare, lui sì, le aveva vinte.



Ora tocca a Nando. Sta a lui scongiurare l’ingresso nel guinness dei brutti anatroccoli di Maranello. I segnali in Ungheria sono stati positivi. Il leone è tornato a ruggire: ma adesso deve sbranare.