Bianchi in terapia intensiva dopo l'intervento alla testa

Formula 1
L'incidente di Jules Bianchi al GP del Giappone

Dramma nella parte finale del Gran Premio del Giappone: la Marussia del 25enne francese sbatte contro un mezzo di soccorso. Il padre: ha serie ferite alla testa. L'operazione è durata quattro ore

(nella foto d'apertura il tweet di Antonio Granato e Autosprint che fornisce ulteriori dettagli sull'impatto)

E' terminata attorno alle 15.40 ora italiana (22.40 locali) l'operazione chirurgica alla testa cui è stato sottoposto per circa quattro ore Jules Bianchi, pilota di Formula 1. La sua Marussia, alla curva 7 del circuito di Suzuka, in Giappone, è finita sotto un mezzo di soccorso (una ruspa) dopo un precedente impatto tra la Sauber di Sutil e le barriere. Il driver è stato già trasferito in terapia intensiva.

L'incidente contro la ruspa
- E' avvenuto al 42° giro del Gran Premio del Giappone. La Fia ha confermato la dinamica dell'incidente. "Al giro 42 -si legge nella nota- Adrian Sutil ha perso il controllo della sua macchina e ha colpito la barriera di  pneumatici sul lato esterno della curva 7. I commissari di gara hanno mostrato doppie bandiere gialle prima della curva per avvertire i piloti dell'incidente. Un mezzo di soccorso è stato spedito sul posto per sollevare la macchina e portarla in un luogo sicuro dietro al guardrail. Mentre questo avveniva, il pilota della macchina 17, Jules Bianchi, ha perso il controllo della sua monoposto, ha attraversato la via di fuga e ha colpito la parte posteriore del trattore. Quando i commissari di gara hanno riferito che il pilota era rimasto ferito, le squadre mediche sono intervenute e la safety car è entrata in azione. Dietro di loro un team per estrarre il pilota e un'ambulanza". Una volta estratto dall'abitacolo, Bianchi è stato prima portato al centro medico del circuito e poi in ambulanza al Mie General Hospital.

La situazione all'ospedale di Suzuka
- Il driver è stato trasportato via dal circuito a bordo di un'ambulanza, come detto: le sue condizioni, infatti, non gli hanno consentito di essere trasferito in elicottero. Jules Bianchi è attualmente sotto ai ferri per "un ematoma alla testa" presso il Mie General Hospital. Lo ha detto il padre, Philippe Bianchi, all'emittente France 3. Definendo "critiche" le condizioni del figlio, Philippe Bianchi ha aggiunto che "ora bisognerà attendere le prossime 24 ore" prima di avere ulteriori notizie. Bianchi ha ripreso a respirare autonomamente.

La Fia conferma - Il pilota Jules Bianchi "è gravemente ferito alla testa". Lo ha reso noto la Fia, confermando le parole del padre del giovane francese, che è stato ricoverato nell'ospedale universitario di Mie, a una trentina di chilometri dal circuito di Suzuka.

Massa e Alonso in ospedale
- Felipe Massa e Fernando Alonso, più altri amici e rappresentanti dei team Ferrari e Marussia, sono diretti all'ospedale universitario di Mie, distante poco meno di 20 km dal circuito di Suzuka, dove è stato ricoverato d'urgenza il pilota francese Jules Bianchi. Lo riferiscono i media giapponesi.

La preoccupazione dei piloti
- "Sono tutti per Jules Bianchi": queste le prime parole di Nico Rosberg, pilota Mercedes, dopo la fine del GP del Giappone. "Speriamo che Bianchi stia bene -ha detto il pilota, riferendosi al brutto incidente che ha coinvolto il collega della Marussia. E' stata una grande gara, avevamo un ottimo passo, sono contento del risultato, ma la cosa più importante è fare gli auguri a Bianchi, affinché stia bene, è un vero peccato ciò che è successo".

Niente cerimonia sul podio
- Nessuna cerimonia sul podio dopo quanto accaduto a Bianchi. Dopo gli inni nazionali si è passati direttamente alle prime parole dei piloti sul podio e il loro pensiero è andato al proprio collega. Così nella conferenza stampa post gara.

La testimonianza - Secondo un fotografo presente sul posto al momento dell'incidente, la Marussia di Bianchi è stata danneggiata gravemente nella parte posteriore. Il francese, cresciuto nel vivaio Ferrari, incosciente, era ancora nell'abitacolo della sua monoposto, con il casco sfilato, quando i suoi soccorritori gli hanno applicato per la prima volta la maschera di ossigeno. Poi è stato messo su una barella per essere trasportato in ospedale.