Hamilton, una vittoria negli Usa e il Mondiale è in tasca
Formula 1Se l'inglese dovesse trionfare nel prossimo Gp degli Usa, potrebbe accontenarsi della seconda piazza in Brasile e ad Abu Dhabi, anche dietro Rosberg. Al tedesco serve un miracolo, ma occhio agli imprevisti e ai punti doppi dell'ultima gara
Tre sole gare alla fine della stagione, due contendenti per il titolo di campione del mondo e un grande favorito: Lewis Hamilton. L’inglese ha scavalcato in classifica Nico Rosberg con la vittoria di Singapore, e tra Giappone e Russia ha portato il suo vantaggio a 17 punti: non abbastanza per chiudere il Mondiale, ma per ipotecarlo sì. Facendo un paio di calcoli emerge che al tedesco, per superare il compagno in volata e soffiargli il titolo, servirebbe adesso un’impresa titanica.
Hamilton, ancora una – Per ipotizzare gli scenari di questo finale dobbiamo semplificarci la vita: supponiamo che i duellanti su Mercedes negli ultimi tre Gp facciano altrettante doppiette. Difficile ma non impossibile: in questo campionato è successo nove volte su 16, comprese le due gare più recenti. Ebbene: al netto delle variabili Red Bull, Bottas e ritiri (sempre possibili), per festeggiare il titolo Hamilton dovrà aspettare l’ultimo Gp della stagione in programma ad Abu Dhabi il 23 novembre, ma già ad Austin potrebbe compiere il passo decisivo.
I numeri – Se Hamilton arrivasse primo negli Usa potrebbe poi permettersi il lusso di lasciar vincere il tedesco negli ultimi due Gp, accontentandosi di due secondi posti. Sarebbe comunque campione con 370 punti a 367. A Lewis andrebbe bene persino un terzo posto in Brasile (ma non nell’ultima gara, dove i punti quest’anno raddoppiano): finirebbe con una clamorosa parità a 367, che darebbe il titolo all’inglese per il maggior numero di vittorie.
I punti doppi di Abu Dhabi – La modifica del regolamento favorisce Rosberg: senza il raddoppiamento del punteggio negli Emirati Arabi, ad Hamilton sarebbero state sufficienti due vittorie nelle prossime due gare per tornare campione del mondo già ad Interlagos, nel penultimo Gp. Invece dovrà tenere duro anche ad Abu Dhabi: se Lewis avrà vinto ad Austin e in Brasile, gli basterà un 5° posto (e quindi 20 punti) nella gara di chiusura per finire un punto avanti al compagno, pure se il tedesco dovesse vincere il Gp da 50 punti.
Rosberg, serve un miracolo – Se Ricciardo, Vettel, Bottas o – con un po' di ottimismo – Alonso non spariglieranno le carte, l’unico modo rimasto a Rosberg per diventare campione contando solo sue forze sarebbe vincere tutte e tre le ultime gare. Sarà durissima: in questo campionato il tedesco è salito sul gradino più alto del podio “appena” quattro volte, contro le nove del compagno di squadra, e non vince una corsa dal 20 luglio. Ma di rimonte clamorose è piena la storia della Formula 1. E nessuno lo sa meglio di Hamilton.
Hamilton, ancora una – Per ipotizzare gli scenari di questo finale dobbiamo semplificarci la vita: supponiamo che i duellanti su Mercedes negli ultimi tre Gp facciano altrettante doppiette. Difficile ma non impossibile: in questo campionato è successo nove volte su 16, comprese le due gare più recenti. Ebbene: al netto delle variabili Red Bull, Bottas e ritiri (sempre possibili), per festeggiare il titolo Hamilton dovrà aspettare l’ultimo Gp della stagione in programma ad Abu Dhabi il 23 novembre, ma già ad Austin potrebbe compiere il passo decisivo.
I numeri – Se Hamilton arrivasse primo negli Usa potrebbe poi permettersi il lusso di lasciar vincere il tedesco negli ultimi due Gp, accontentandosi di due secondi posti. Sarebbe comunque campione con 370 punti a 367. A Lewis andrebbe bene persino un terzo posto in Brasile (ma non nell’ultima gara, dove i punti quest’anno raddoppiano): finirebbe con una clamorosa parità a 367, che darebbe il titolo all’inglese per il maggior numero di vittorie.
I punti doppi di Abu Dhabi – La modifica del regolamento favorisce Rosberg: senza il raddoppiamento del punteggio negli Emirati Arabi, ad Hamilton sarebbero state sufficienti due vittorie nelle prossime due gare per tornare campione del mondo già ad Interlagos, nel penultimo Gp. Invece dovrà tenere duro anche ad Abu Dhabi: se Lewis avrà vinto ad Austin e in Brasile, gli basterà un 5° posto (e quindi 20 punti) nella gara di chiusura per finire un punto avanti al compagno, pure se il tedesco dovesse vincere il Gp da 50 punti.
Rosberg, serve un miracolo – Se Ricciardo, Vettel, Bottas o – con un po' di ottimismo – Alonso non spariglieranno le carte, l’unico modo rimasto a Rosberg per diventare campione contando solo sue forze sarebbe vincere tutte e tre le ultime gare. Sarà durissima: in questo campionato il tedesco è salito sul gradino più alto del podio “appena” quattro volte, contro le nove del compagno di squadra, e non vince una corsa dal 20 luglio. Ma di rimonte clamorose è piena la storia della Formula 1. E nessuno lo sa meglio di Hamilton.