Non è più un mistero, le Mercedes non corrono da sole

Formula 1

Leo Turrini

Scambi di complimenti tra Hamilton e Raikkonen al termine del GP del Bahrain (Foto Getty)
hamilton_raikkonen_getty

I MISTERI DI TURRINI. Un anno fa le Frecce d'Argento potevano permettersi di andare a spasso, rispetto alla concorrenza. C'era e c'è ancora la rivalità tra Hamilton e Rosberg, ma non esisteva "terzo incomodo". Oggi sì: è la Ferrari

Probabilmente nel deserto del Bahrain non è stato scoperto l’assassino ma soltanto…l'acqua calda. Però, come diceva la signora Agata, un indizio è un indizio, due indizi sono due indizi, in compenso tre indizi fanno una prova. E ci siamo quasi.

Mi spiego. Un anno fa le Mercedes potevano permettersi di andare a spasso, rispetto alla concorrenza. C’era (e c’è ancora, per carità) la rivalità tra Hamilton e Rosberg, ma non esisteva "terzo incomodo" in grado di mettere pressione alle Frecce d’Argento.

Invece, cosa è accaduto tra le dune di Sakhir? Semplice: la Ferrari era abbastanza vicina. Risultato: sempre Hamilton sul gradino più alto del podio, d'accordo. Ma Rosberg nel finale ha avuto problemi all’impianto dei freni e ha perso la seconda posizione. E lo stesso Lewis, negli ultimissimi chilometri, ha rischiato il kappao clamoroso. Quindi, scriviamolo pure sulla sabbia: la Mercedes, forse, non è più invulnerabile. E aspettiamo, magari già da Barcellona, il terzo indizio. Che vale come prova, diceva la signora Agata…