Digione, 1° luglio 1979: quel GP che accese il turbo alla F1
Formula 1Vinse la Renault RE10 di Jabouille, spinta dal V6: primo trionfo di un motore sovralimentato da una turbina spinta dai gas di scarico. Successo tutto francese: oltre a motore e telaio, pilota parigino e gomme Michelin. E che duello Villeneuve-Arnoux!
Il 1 Luglio 1979 cade di domenica e sulla pista di Digione, in Borgogna, va in scena il GP di Francia, ottavo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Quella corsa entrerà nella storia. A vincere il GP è la Renault RE10 di Jabouille, spinta dal V6 "made in Viry-Châtillon". Quello di Digione è il primo trionfo di una motorizzazione sovralimentata da una turbina spinta dai gas di scarico. E' un trionfo tutto francese: oltre a motore e telaio, anche il pilota è parigino e le gomme sono le radiali Michelin. Il turbo vince quindi la sua prima gara in F1 generando un ritorno commerciale importantissimo per la produzione di serie negli anni '80.
L'atro GP... - Alle spalle di Jabouille, involatosi per la vittoria, si scatena negli ultimi tre giri di corsa, forse la più bella battaglia sportiva che la storia della Formula 1 ricordi. Gilles Villeneuve su Ferrari 312 T4 (spinta dal 12 cilindri boxer aspirato/atmosferico) e Rene Arnoux compagno di squadra di Jabouille danno vita ad un duello epico fatto di traversi incredibili, ruotate e sorpassi/controsorpassi in staccata a ruote bloccate fino alla bandiera a scacchi. Entrambi i piloti hanno problemi con le loro monoposto ma riescono comunque a portarle oltre qualunque ragionevole limite: Gilles ha gomme finite e freni in crisi ma con l'aspirato riesce ad avvantaggiarsi nella parte mista del tracciato, mentre Renè malgrado problemi di alimentazione riesce a far valere la potenza del turbo sul lungo rettilineo di Digione. Vince Gilles, alimentando la sua leggenda, o meglio è secondo con Renè terzo a 26 centesimi (!) al termine di una battaglia memorabile combattuta sul filo dei 200 km/h di media.
Un duello epico - Durissimo ma corretto, tra due grandi "manici” dal piede pesantissimo, animati da un assoluto rispetto reciproco. Trentasei anni dopo la leggenda di Digione è ancora ben presente nel cuore degli appassionati di Formula 1 e l'idea della motorizzazione sovralimentata da una turbina a gas di scarico è tornata ad essere centrale nel mondo del motorsport: dalla F1 a Le Mans, dal WTTC ai Rally. Come negli anni ’80 anche il mercato dell’auto risponde positivamente, sposando la strategia del cosiddetto “downsizing”: cilindrate contenute + turbo evoluti + elettronica/ibrido = minori consumi con prestazioni elevate.
L'atro GP... - Alle spalle di Jabouille, involatosi per la vittoria, si scatena negli ultimi tre giri di corsa, forse la più bella battaglia sportiva che la storia della Formula 1 ricordi. Gilles Villeneuve su Ferrari 312 T4 (spinta dal 12 cilindri boxer aspirato/atmosferico) e Rene Arnoux compagno di squadra di Jabouille danno vita ad un duello epico fatto di traversi incredibili, ruotate e sorpassi/controsorpassi in staccata a ruote bloccate fino alla bandiera a scacchi. Entrambi i piloti hanno problemi con le loro monoposto ma riescono comunque a portarle oltre qualunque ragionevole limite: Gilles ha gomme finite e freni in crisi ma con l'aspirato riesce ad avvantaggiarsi nella parte mista del tracciato, mentre Renè malgrado problemi di alimentazione riesce a far valere la potenza del turbo sul lungo rettilineo di Digione. Vince Gilles, alimentando la sua leggenda, o meglio è secondo con Renè terzo a 26 centesimi (!) al termine di una battaglia memorabile combattuta sul filo dei 200 km/h di media.
Un duello epico - Durissimo ma corretto, tra due grandi "manici” dal piede pesantissimo, animati da un assoluto rispetto reciproco. Trentasei anni dopo la leggenda di Digione è ancora ben presente nel cuore degli appassionati di Formula 1 e l'idea della motorizzazione sovralimentata da una turbina a gas di scarico è tornata ad essere centrale nel mondo del motorsport: dalla F1 a Le Mans, dal WTTC ai Rally. Come negli anni ’80 anche il mercato dell’auto risponde positivamente, sposando la strategia del cosiddetto “downsizing”: cilindrate contenute + turbo evoluti + elettronica/ibrido = minori consumi con prestazioni elevate.