"Basta con i finti pit stop": la Fia riporta l'ordine ai box
Formula 1In vista del GP di Ungheria i vertici della F1 organizzeranno un incontro con tutti i team, per ricordare che il regolamente vieta i falsi pit stop. Tutto nasce da un episodio accaduto a Silverstone, che ha come protagonista la Mercedes
Scherzetto...o muretto? E' la domanda che si sono posti in Williams quando, al giro 14 del Gran Premio di Inghilterra, si sono visti gli uomini Mercedes uscire dal box, gomme in mano. Possibile che a uno fra Hamilton e Rosberg fosse stato chiesto l'undercut, il pit stop anticipato rispetto all'effettiva usura delle gomme, per riprendersi con pneumatici freschi la testa della gara? E in caso affermativo: non sarebbe il caso di rispondere e far effettuare subito la sosta anche a uno fra Massa e Bottas? Il dubbio è durato poco: un attimo di perplessità per Frank Williams, ed ecco il dietrofront dei meccanici.
Insomma: uno scherzo. Uno scherzo bello e buono, con l'intento di confondere il muretto Williams per indurlo all'errore. "Davvero pensavate di poterci fregare?" ha whatsappato subito Susie Wolff, collaudatrice della Williams, al marito Toto, team principal delle Frecce d'Argento. Il fatto è che in Mercedes ci sono rimasti di sasso al via del GP, soprattutto dopo il gran parlare, nei giorni precedenti, di strategie di partenza. E quando poi Hamilton ha fallito anche il tentativo di controsorpasso su Massa, finendo addirittura terzo dietro a Bottas, Toto si è mangiato le mani una seconda volta, mentre Susie poco più in là saltava di gioa come una bambina.
Il GP poi ha dato ragione al marito, anche se in realtà il grosso l'hanno fatto da una parte Hamilton, con i suoi poteri da moderno rabdomante, e dall'altro gli strateghi della Williams, un po' carenti a Silverstone quanto a intraprendenza. Perchè tutto sommato, a posteriori, quella sosta anticipata suggerita dal muretto avversario avrebbe potuto scrivere, almeno per uno dei due piloti, un finale diverso. Invece tutti giù dal podio: Massa ha chiuso quarto, Bottas quinto, alla bandiera a scacchi a saltare come un bambino, oltre a Lewis Hamilton, c'era anche un compiaciuto Toto Wolff.
Insomma: uno scherzo. Uno scherzo bello e buono, con l'intento di confondere il muretto Williams per indurlo all'errore. "Davvero pensavate di poterci fregare?" ha whatsappato subito Susie Wolff, collaudatrice della Williams, al marito Toto, team principal delle Frecce d'Argento. Il fatto è che in Mercedes ci sono rimasti di sasso al via del GP, soprattutto dopo il gran parlare, nei giorni precedenti, di strategie di partenza. E quando poi Hamilton ha fallito anche il tentativo di controsorpasso su Massa, finendo addirittura terzo dietro a Bottas, Toto si è mangiato le mani una seconda volta, mentre Susie poco più in là saltava di gioa come una bambina.
Il GP poi ha dato ragione al marito, anche se in realtà il grosso l'hanno fatto da una parte Hamilton, con i suoi poteri da moderno rabdomante, e dall'altro gli strateghi della Williams, un po' carenti a Silverstone quanto a intraprendenza. Perchè tutto sommato, a posteriori, quella sosta anticipata suggerita dal muretto avversario avrebbe potuto scrivere, almeno per uno dei due piloti, un finale diverso. Invece tutti giù dal podio: Massa ha chiuso quarto, Bottas quinto, alla bandiera a scacchi a saltare come un bambino, oltre a Lewis Hamilton, c'era anche un compiaciuto Toto Wolff.