Vettel, cuore e grinta. E' l'identikit del campione Ferrari

Formula 1

Marta Abiye

Sebastian Vettel, prima stagione alla Ferrari e due GP vinti. L'ultimo in Ungheria (Foto Getty)

La vera scoperta non è stata vederlo vincere in Ungheria. Qui è emerso il lato umano di un ragazzo che in pochi giorni ha dovuto dire addio ad un amico e tornare in pista con tanta determinazione. E ora la classifica dice che nulla è impossibile

Che fosse un campione in pista lo sapevamo già. La vera scoperta è stata scoprire il suo lato umano, la sensibilità di un ragazzo che nel giro di pochi giorni ha dovuto dire addio ad un amico, e poi tornare con ancora più determinazione in pista a fare quello che ama: il suo lavoro.

Quello che ha voluto fare Vettel, per rendere omaggio alla memoria di Jules, dopo quel martedì pomeriggio di forti emozioni, è stato lavorare sodo, solo con l'obiettivo di scendere in pista domenica, e vincere. E così ha fatto. Il giorno dopo i funerali di Bianchi, si è fiondato a Maranello per provare al simulatore, voleva essere perfetto in questo week end, non sempre ci è riuscito, forse le troppe emozioni gli hanno giocato qualche scherzo, ma alla fine quando ha contato veramente, ha fatto la differenza come solo un vero campione sa fare.

Una giornata incredibile, in cui come se non bastasse, ha raggiunto 41 vittorie in carriera. E l'altra grande emozione è stata ritrovarsi terzo all time nella classifica di successi dopo Schumacher e Prost, raggiungendo il mito Ayrton Senna.

Forse non sono solo i freddi numeri e le statistiche ad avvicinare questi due grandi campioni, Senna lo ricordiamo tutti come un uomo di grande sensibilità e paragonandoli, con le giuste precauzioni, sembra proprio che il pilota tedesco non sia da meno. I campioni si ricordano per sempre per le vittorie e per il cuore. Quel cuore che più della classifica tiene aperto il Mondiale. Sognare si può.