Ironia, nonsense e un po' di cattiveria: le parole della F1 2015

Formula 1
Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari, con la sua verve e le sue dichiarazioni mai banali è diventato nel 2015 una star del Circus (Getty)
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Il campionato terminato ad Abu Dhabi ha riservato tante emozioni in pista e fuori, anche con le dichiarazioni di piloti e team principal. Dagli spaghetti indigesti alle lamentele degli sconfitti, le frasi più belle della prima parte di stagione

Le chiacchiere stanno a zero. Ma non in Formula 1. Il campionato 2015, come spesso è accaduto si è giocato in pista ma anche davanti ai microfoni, con le dichiarazioni dei protagonisti. Battute, team radio e giudizi, a volte duri. Ecco la prima parte della raccolta delle frasi più significative e divertenti di Vettel, Hamilton&Co.

 

“Sarà dura essere più lenti dell’anno scorso...” (In un'intervista alla vigilia del Mondiale Kimi Räikkönen risponde con una battuta e un sorriso sulla possibilità di essere meno veloce dopo la nascita di suo figlio).

“Dannazione Max, sei nato davvero nel 1997? Cavolo, è lo stesso anno in cui io ho firmato il primo contratto con la McLaren!”
(Nella conferenza stampa pre-Australia Lewis Hamilton si accorge guardando il quasi 18enne Max Verstappen che gli anni passano pure per lui).

“A Gerusalemme c'è un muro dove ci si può lamentare, forse dovrebbero andare lì”.
(Il team principal Mercedes Toto Wolff manda a quel paese, o meglio in Palestina, la scontenta Red Bull dopo il GP d'Australia).

“Pensavo fossi più alto, Arnold…”
(Sul podio di Melbourne Hamilton fa una scoperta sulla statura di Schwarzenegger. Lewis non scherzare...).

“Caro Seb, questo è l'invito ufficiale per il nostro debrief venerdì alle 16 a Sepang, Ci vediamo lì, non dimenticarti il tuo quaderno”
(Nico Rosberg invita via Twitter Sebastian Vettel a dare un'occhiata al suo box per “imparare” prima del GP della Malesia. Il tedesco non ci andrà ma a Sepang vincerà lui).

“Non ci sono vincitori individuali, c’è tutta una squadra che si muove e questa macchina non ha un papà, né due o tre, ne ha 1.300″.
(Il team principal Ferrari Maurizio Arrivabene, dopo la vittoria di Vettel in Malesia, carica la squadra, un po' troppo criticata nel 2014).

“Lo chef del ristorante si chiama Ferrari. Spero che non abbia messo roba strana nella mia pasta per rallentarmi”
(Tweet di Rosberg, in Cina, dopo aver scoperto il nome del cuoco del ristorante).

“Con tutti quei fuochi d’artificio al termine della gara il nostro motore ovviamente ha voluto partecipare”.
(Christian Horner, team principal della Red Bull commenta con un filo d'ironia, ma neanche tanta, le avarie al motore di Daniel Ricciardo nel GP Bahrain).

“Sono molto contento di aver vinto la gara, ma devo anche ammettere che Lewis era più forte in questo weekend e meritava la vittoria. Ho avuto fortuna alla fine, non so neanche cosa sia successo ma sono comunque molto entusiasta“
(Rosberg sul successo fortunato a Montecarlo. Nico non dire le bugie...).

“Siamo al sabato pomeriggio ed essere inca...ato come lo sono io ora forse può significare qualcosa di buono, non lo so”
(Daniel Ricciardo in Canada punta sul fattore rabbia dopo le qualifiche).

“Nell’in-lap gli ho detto: ‘non male per un vecchione come te’, e lui: ‘anche per te vecchione non è male’”.
(L'ingegnere di macchina di Felipe Massa Rob Smedley, 42 anni racconta del dialogo avuto durante il GP d'Austria con il 33enne brasiliano finito terzo). 

“Se la Ferrari fa solo spaghetti che colpa ne ha la Mercedes?” “Siccome a me gli spaghetti non piacciono tanto, mi sono fatto una pizza all’arrabbiata. L’ho consigliata alla squadra, così ci siamo caricati per benino!”
(Botta e risposta a distanza “culinario” tra Niki Lauda presidente Mercedes e Maurizio Arrivabene, prima e durante il week end in Ungheria, vinto dalla Rossa di Vettel).

“Merci Jules, cette victoire est pour toi!”
(Vettel dedica a Jules Bianchi, recentemente scomparso la vittoria in Ungheria).

“Credo che la cosa positiva sia solo la vacanza in questo momento…”
(Räikkönen dopo la disastrata gara di Budapest pensa  solo alla spiaggia).