Il piano di Strategy Group e F1 commission: l'era dell'ibrido durerà fino al 2020 per consentire ai team costruttori di rientrare dell'investimento fatto nella progettazione e nello sviluppo delle Power Unit. La fornitura dei propulsori ai team clienti avrà un tetto massimo di spesa attorno ai 12 milioni di euro
In 48 ore Strategy Group e F1 commission hanno trovato la ricetta giusta per ridurre i costi. Primo: l'era dell'ibrido durerà almeno fino al 2020, questo per consentire ai team costruttori di rientrare dell'investimento fatto nella progettazione e nello sviluppo delle Power Unit. Secondo: la fornitura dei propulsori ai team clienti avrà un tetto massimo di spesa che dovrebbe aggirarsi intorno ai 12 milioni di euro.
Certamente un bel colpo, che da una parte ha scongiurato la possibilità di un motore indipendente, dall'altra consentirà ai team clienti di risparmiare circa 8/10 milioni di euro a stagione (attualmente il costo di un'unità ibrida si aggira intorno ai 20/25 milioni).
Insieme alle principali novità per ridurre i costi, in vigore dal 2018, è stata definitivamente bocciata la proposta di Jean Todt circa la reintroduzione dei rifornimenti in gara per aumentare la spettacolarità dei gran premi, team e tifosi non l'hanno accolta, dunque, almeno per il momento, capitolo chiuso.
La due giorni di Ginevra ha portato anche tante nuove proposte relative all'aspetto sportivo, protagonisti i fans e i social network. L'obiettivo è quello di coltivare la passione dei tifosi e renderli più partecipi: saranno quindi chiamati a votare il pilota autore del miglior sorpasso, e quello che si è distinto ad ogni gran premio, il tutto con tanto di trofeo dedicato.
Se la direzione è quella giusta lo scopriremo, intanto nel futuro prossimo della formula 1 c'è il test Pirelli in Francia la prossima settimana, dal 22 febbraio sarà la volta dei primi test collettivi del 2016 e finalmente avremo il primo assaggio di una stagione che si preannuncia davvero molto gustosa.