Wehrlein, Haryanto & Palmer i tre volti nuovi della F1

Formula 1

Jacopo Rubino

Da sinistra: Pascal Wehrlein, Rio Haryanto e Jolyon Palmer (Getty)
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Pascal, cresciuto con la Mercedes. Rio, con lui per la prima volta l'Indonesia è alla partenza di un Mondiale. Jolyon, britannico è figlio d'arte

Jolyon Palmer, Pascal Wehrlein e Rio Haryanto: in rigoroso ordine di iscrizione, sono loro i tre volti nuovi della Formula 1 per la stagione 2016. A loro modo, ognuno ha una storia interessante da raccontare dal punto di vista personale e agonistico.

 

Palmer figlio d’arte – Jolyon Palmer, britannico classe 1991, ha le competizioni nel DNA: il padre Jonathan ha disputato 88 Gran Premi fra il 1983 e il 1989, arrivando cinque volte a punti. Dopo essersi ritirato, ha commentato la F1 in televisione e si è affermato come imprenditore nel motorsport, gestendo autodromi (tra cui Brands Hatch) e campionati. Jolyon ha iniziato la gavetta proprio nella filiera di famiglia, ma senza favoritismi. Nel 2010 si è laureato vicecampione della Formula 2, per poi approdare in GP2. Nel 2014, al quarto tentativo, ha dominato la scena conquistando il trono con pieno merito contro i quotati Stoffel Vandoorne e Felipe Nasr. È stato il secondo britannico a riuscirci dopo Lewis Hamilton. Nel 2015 è stato arruolato dalla Lotus come collaudatore, partecipando a ben 13 sessioni di prove libere del venerdì mattina. Con l’addio di Romain Grosjean, Palmer ha ottenuto la promozione a titolare già ad ottobre: l’avvento della Renault gli consentirà di difendere i colori di una casa ufficiale.

 

Wehrlein campione DTM – Teutonico dai lineamenti esotici (la madre è originaria delle Mauritius), Pascal Wehrlein gode da tempo di grande stima nell’ambiente del motorsport. Il suo accordo con la Manor è stato reso possibile dal legame con la Mercedes, che lo ha allevato in Formula 3 e nel DTM. Nel 2014, a Oschersleben, è stato il vincitore più giovane di una gara nella popolare serie tedesca. Nella passata stagione, a soli 21 anni, si è addirittura aggiudicato il titolo. Il suo cammino ricorda quello di Paul Di Resta, lanciato nel Circus con le stesse modalità nel 2011. Wehrlein, in precedenza, aveva già guidato con la stessa Mercedes e con la Force India, riuscendo subito a ben impressionare.

 

Haryanto primo indonesiano – L’Indonesia, il quarto paese più popoloso del pianeta, grazie a Rio Haryanto avrà per la prima volta un rappresentante al via. Per lui è stato fondamentale il sostegno economico del governo centrale, con cui ha battuto la concorrenza di Will Stevens e Alexander Rossi, piloti Manor nel 2015. Il rapporto del giovane asiatico con questa squadra nasce addirittura nel 2010 in GP3, dove ottenne tre successi. Poi il salto in GP2, nel 2012, ma soltanto lo scorso anno è stato vissuto da vero protagonista chiudendo al quarto posto in classifica insieme al team spagnolo Campos. Nel suo curriculum, inoltre, alcune prove con Virgin e Marussia: quella che oggi si chiama proprio Manor.