Da Max a SuperMax, adesso è Verstappen-mania
Formula 1Ha appena 18 anni, ma il pilota olandese in pista si trasforma e guida come farebbe un veterano: così ha progettato e conquistato uno storico successo in Spagna. Apparentemente freddo e calcolatore nel team radio finale ha mostrato tutta la sua umanità
Verstappen, un ragazzo diventato uomo. Uno sguardo spesso perso nel vuoto, gelido nelle espressioni tanto da non sembrare umano. Come se da tempo avesse programmato di essere protagonista in giorno come quello che lo ha visto trionfare in Spagna.
L'umanità, però, di colpo è venuta fuori nel team radio a fine corsa: quel pianto da ragazzino, di un ragazzino che si trasforma in pilota navigato quando guida, quando gira nel paddock e quando si tiene dietro un campione del mondo come Raikkonen, uno che ha il doppio dei sui anni, mentre lui ne ha appena 18.
Un'impresa che resterà nella storia, inimitabile e ineguagliabile. Certo, favorito dal contatto al via di una coppia che torna a scoppiare - Hamilton e Rosberg - da una folle strategia Red Bull con Ricciardo, mentre era leader, e dalla Ferrari che, con Vettel, ha ricalcato quella follia.
Senza tutto questo saremmo qui a raccontare un altro finale, pur sempre avvincente, ma non ancora vincente per SuperMax. Però la storia insegna che i predestinati, lo dice anche la parola, hanno il destino che ha predisposto qualcosa di straordinario per loro.
E adesso è Verstappen-mania, con un Mondiale in qualche modo riaperto per la Rossa nonostante weekend difficile. Raikkonen secondo in gara e nella classifica piloti, Vettel a 13 punti dal finlandese, ma occorre decifrare alla svelta quella qualifica ancora inspiegabile; occorre cioè capire cosa non ha funzionato, perché con 16 gran premi ancora da disputare tutto può ancora succedere. Come insegna la storia di SuperMax, sono sempre i sogni e sopratutto la dedizione a dare forma al mondo.