Nell’anno della scomparsa dell'Avvocato, la Rossa conquista il quinto titolo costruttori consecutivo e Michael Schumacher il sesto mondiale, superando Juan Manuel Fangio. La gara decisiva è ancora una volta il GP del Giappone...
Schumacher si presenta all’ultimo appuntamento del mondiale 2003 a Suzuka con un ampio margine di sicurezza. Nei quindici GP corsi fino a quel momento ha incamerato 92 punti, mentre Kimi Raikkonen con la McLaren ne ha 89. Con una sola gara rimasta e dieci punti in palio, il gioco non è fatto solo per ragioni di scaramanzia.
Fin dal sabato le cose però non si mettono bene per Schumi con la pioggia che rovina i piani per le qualifiche che si disputano con il formato del “giro secco”. La F2003 GA (dove GA sta per Gianni Agnelli, un omaggio all’Avvocato scomparso a gennaio dello stesso anno) con Barrichello vola in pole mentre quella del tedesco annaspa sotto la pioggia. Se i rivali McLaren, Coultard e Hakkinen, riescono a chiudere rispettivamente settimo e ottavo, Schumi non va oltre la quattordicesima posizione. È chiaro che la domenica non si può scherzare. L’ottavo posto è il minimo sindacale per garantirsi il titolo perché basterebbe andare a punti e quindi bisogna risalire almeno 6 posizioni.
Se le qualifiche sono andate male, la gara inizia peggio. La partenza non è leggendaria e rimanere incastrati nel traffico è un attimo. Come se non bastasse, Schumi al sesto giro rompe l’ala anteriore contro la Bar di Sato. Il rientro ai box è obbligatorio ed il ritorno in gara con un minuto da recuperare dai primi è una conseguenza inevitabile. L’ultima posizione fa paura ed il sogno del sesto mondiale (quarto in Ferrari) sembra trasformarsi giro dopo giro sempre più in un incubo.
In testa alla corsa Barrichello e Coulthard consolidano le posizioni, con lo scozzese che cerca di agevolare il rientro del compagno di team Raikkonen che deve vincere la gara per sperare nel titolo. Molto più indietro si accende un’inaspettata lotta tra fratelli. Il più giovane degli Schumacher, Ralf, non sembra infatti minimamente intenzionato a favorire il recupero del più celebre Michael. La lotta tra i due per l’ultima posizione a punti è vera, dura e molto rischiosa data la posta in palio. Non ci si gioca solo un punticino, ma un mondiale! Fortunatamente per Michel, quando Ralf lo tampona, ad avere la peggio e’ la Williams che deve rientrare ai box con l’ala rotta, abbandonando quindi la lotta.
Sistemata la pratica “fratello focoso”, la gara non riserva altre sorprese, l’ottavo posto è al sicuro.
La gara è di Barrichello, con Raikkonen secondo. Si tratta di una vittoria importante che vale la quinta coppa costruttori consecutiva per Maranello. Ma il trionfo vero è quello di Michael Schumacher che conquista per la sesta volta il titolo di campione del mondo piloti. Il record di Fangio è alle spalle. Nessuno come lui.