Arriva il Texas, riparte la caccia a Rosberg

Formula 1
Tracciato_USA

Spunti, curiosità e statistiche del GP Usa. Rosberg si presenta in Texas sempre piu’ leader, con Hamilton che deve assolutamente riprendersi se vuole mantenere aperta la caccia al titolo fino ad Abu Dhabi. La Ferrari arriva ad Austin per confermare la crescita prestazionale di Suzuka e non far scappare la Red Bull in classifica costruttori

La Formula 1 ritorna in Texas ad Austin per la quinta volta, per disputare al COTA Circuit of the Americas la diciottesima gara del mondiale 2016.

La storia - Il Circuit of the Americas - COTA ha raccolto l’eredità di tracciati mitici, che hanno fatto la storia della Formula1, sin dagli albori. In USA si è corso dal ‘59  fino alla metà degli anni ’70 per 18 edizioni tra Sebring, velocissima aero-pista della Florida, la californiana (e desertica) Riverside, per arrivare a Watkins Glen, storico tracciato dello stato di New York, pericolosissimo tra saliscendi continui, vie di fuga inesistenti e rail dal caratteristico colore azzurro sempre troppo vicini.

Dopo un decennio di pausa, la Formula 1 ritorna sul suolo americano tra la metà degli anni ’80 e l’inizio dei ’90. E’ l’epoca dei circuiti cittadini e dei parcheggi dei casino’. Si corre a Long Beach, Phoenix, Detroit, Dallas e Las Vegas, tutti stradali sullo stile Indycar.

La terza vita della F1 in USA inizia nel 2000 quando Tony George, proprietario dell’Indianapolis Motor Speedway si accorda con Bernie Ecclestone per correre sul tracciato ricavato all’interno del famosissimo catino dell’Indiana, sfruttando, anche se in senso contrario, la Curva 1 del tracciato della celeberrima 500 miglia.

Dopo otto edizioni del GP USA corse ad Indy, il Circus della F1 si sposta nel 2012 al nuovissimo COTA, dove malgrado le  difficoltà economica degli organizzatori, sembra poter rimanere anche per la prossima stagione (quantomeno la data è già stata inserita nel calendario provvisorio 2017).

La pista – Come sempre in USA, anche al COTA le cose sono state fatte alla grande. L’impianto è uno di quelli top, con tribune che possono ospitare fino a 120mila spettatori, senza contare la capienza dei prati, il tutto sovrastato dalla scenografica torre bianco-rossa da cui si può dominare l’intero complesso.

La pista Texana è un progetto del “solito” Herman Tilke che ha sfruttato abilmente i dislivelli naturali offerti dalla zona, innestandovi con intelligenza una serie di tratti caratteristici di altri tracciati famosi: da Silverstone ha ripreso Maggotts e Backetts, da Istanbul il curvone a 180°, dall’Hockenheim ring il celebre motodrom.

Il tracciato, lungo 5,5km, si compone di venti curve, tantissime, 9 a destra e 11 a sinistra. Caratteristico il rettilineo principale che presenta una pendenza molto significativa, salendo rispetto alla linea di partenza di ben 22 metri negli ultimi 200. Sono tre i tratti di alta velocità (rettifilo arrivo, dalla curva 9 alla 11 e back-straight) e cinque le curve lente (1, 11, 12, 15 e 20).

Gli assetti – La pista è da 200 di media, con i propulsori endotermici che girano in pieno per il 60% del tempo sul giro e con i cambi che soffrono. Attenzione quindi all’affidabilità Ferrari che quest’anno ha avuto numerosi grattacapi con le trasmissioni (anche a Suzuka Vettel ha pagato cara la sostituzione dell’unità).

L’impianto frenante è impegnato per il 17% del tempo sul giro con tre frenate molto impegnative alla curca 1, 11 e 12, quest’ultima la piu’ significativa della stagione in termini di energia dissipata.

Per quanto riguarda l’aerodinamica la pista è da carico alare medio. Si gira forte in effetti e 56 i giri da percorrere in gara saranno tutti da gustare anche grazie ai tre punti di sorpasso (1, 11 e 12) che favoriranno lo spettacolo. Ultima cosa, occhio alle grafiche FOM dei consumi, ad Austin si potrebbe arrivare al pelo dei 100 kg regolamentari.

Le gomme – dopo Sepang e Suzuka in cui Pirelli ha portato le scelte più dure, in Texas si ritorna a Media (banda bianca), Soft (gialla) e SuperSoft (rossa), con la prima da usare obbligatoriamente in gara. La pista non è tenerissima con gli pneumatici, come conseguenza della combinazione tosta di forze verticali per l’alta velocita sul dritto, spinte laterali nelle esse veloci e tre frenate potenti.

Nel 2015 Hamilton ha vinto partendo con le intermedie, quindi montando due volte le soft al 18esimo e 43esimo giro. Ferrari ha optato quest’anno per un solo set di Medium e ha quindi a disposizione un treno in piu’ di SuperSoft rispetto alle Mercedes nel tentativo di recuperare con la strategia più aggressiva parte del gap prestazionale.

I record – Considerando le edizioni corse ad Austin, Vittorie: 3 Hamilton – 1 Vettel, Pole: 2 Vettel, Rosberg, Podi: 3 Vettel, Hamilton – 2 Rosberg

Gli orari – qualifiche sabato ore 20, gara domenica ore 21 con pre-gara dalle 19.25 su SkySportF1HD canale 207