"Arriba Mexico", la sfida a duemila metri

Formula 1
Il circuito di Città del Messico - Formula 1 2016 (cartella stampa)
Tracciato_Messico

Spunti, curiosità e statistiche del GP del Messico. È il primo match ball per Rosberg che dovrebbe vincere con Hamilton fuori dai punti. Le Red Bull possono inserirsi tra i due Mercedes e costituire un’importante variabile nella lotta per il titolo mentre la Ferrari è da scoprire

Diciannovesima prova del mondiale Formula 1 2016, dopo Città del Messico restano solo San Paolo – Interlagos, altra pista storica, e quindi il gran finale glamour di Abu Dhabi. Rosberg che per assicurarsi il titolo 34 anni dopo papà Keke, dovrebbe vincere con Hamilton fuori dai punti. Cosa difficile ma non impossibile considerando anche la location dove si corre. L’inglese dopo aver fatto 50 è alla caccia del record di Prost che con 51 vittorie è secondo solo a Schumi che ne ha 91. Le Red Bull, inserendosi tra i due Mercedes, può disturbare la lotta per il titolo, mentre la Ferrari è da tutta da decifrare. In ripresa come a Suzuka o indietro come ad Austin?

La storia – l’autodromo di Città del Messico risale agli anni ‘50. Ha ospitato il mondiale F1 una prima volta dal ’63 al ’70, quindi tra l’86 ed il ‘92 per ritornare poi dallo scorso anno con un gran bel risultato in termini di accoglienza di pubblico. Una vera festa del motorsport. Il circuito è dedicato ai fratelli Rodriguez, Pedro e Ricardo, eroi nazionali e veri assi del volante degli anni 60/70, entrambi tragicamente scomparsi in corsa.

La pista - il tracciato di 4.3k di lunghezza con 17 curve di cui 10 a destra è stato modificato e modernizzato con un profondo intervento di Herman Tilke conclusosi due anni fa. La variazione più significativa rispetto al disegno originario riguarda la mitica curva Peraltada, una 180° con banking che che si faceva in pieno (chiedere a Mansell cosa voleva dire superare all’esterno lì). Troppo veloce e pericoloso, il curvone è stato tagliato in due, con la pista che adesso passa in mezzo alle tribune in quello che è diventato un vero e proprio stadio della Formula 1. Spettacolare!

L’assetto – si va molto forte a Città del Messico, seconda solo a Baku e Monza, con punte lo scorso anno di oltre 360km/h e medie attorno ai 200. Non è un tracciato semplice da interpretare perché i tratti velocissimi sono da abbinare alla sequenza di curve che va dalla 7 alla 11, dove serve carico aerodinamico. Insomma, bisogna avere motore per gli allunghi ma anche grip nel misto.

L’altitudine – se di per se’ è già complesso trovare il giusto equilibrio della monoposto, che deve affrontare un mix di tracciato vecchio velocissimo e una parte più nuova molto tecnica, a Città del Messico i tecnici devono anche fare i conti con i duemila trecento metri di quota.
L’aria rarefatta rende complicato il raffreddamento della meccanica e non solo. I turbo per generare la stessa potenza che riescono ad erogare a livello del mare devono girare molto più forte, attenzione quindi all’affidabilità. In una situazione di scarsa densità dell’aria non sarà facile nemmeno individuare la giusta incidenza alare e quindi il “drag” ottimale.

I freni - menzione a parte meritano i freni usati per il 26% del tempo sul giro. Sono ben 12 le frenate, nessuna di queste è devastante, ma essendo l’azione sul pedale continua, lo stress per gli impianti è elevatissimo. Le difficoltà di raffreddamento rendono poi la sfida tra le più toste dell’anno.

Le gomme – Si prosegue sulla linea tracciata in Texas. Pirelli conferma quindi le scelte più dure con medie (banda bianca), soft (gialla) e super soft (rossa). Lo scorso anno una safety car nelle fasi finali ha impattato sulle strategia di scelta degli pneumatici, concedendo una possibilità di stop aggiuntiva. Dopo 71 giri ha vinto Rosberg, partito sulle soft e poi passato alle medie al 26esimo e 46esimo. La miglior strategia alternativa è stata invece quella di Perez che con una sola sosta (dalle soft alle medie) è riuscito  ad andare a punti (ottavo)

Gli orari – qualifiche sabato ore 19, gara domenica ore 20 con pre-gara dalle 18.25 su SkySportF1HD canale 207