
LA FOTOGALLERY. Quella chiusa ad Abu Dhabi è stata una stagione negativa per la scuderia, a secco di vittorie e mai in grado di constrastare la Mercedes. Ma nel 2017, con tanti cambi regolamentari in vista, l'attento lavoro di meccanici e ingegneri, due piloti competitivi e il calore dei tifosi, il Cavallino potrà tornare ad essere rampante

La Ferrari volta pagina. Dopo aver chiuso ad Abu Dhabi una stagione deludente, la Scuderia vuole tornare ad essere competitiva nel 2017. Il campionato appena terminato ha visto il Cavallino terzo nel Mondiale costruttori con 398 punti (-70 dalla Red Bull, -367 dalla Mercedes), con zero vittorie (è la 14esima volta nella storia, l'ultima nel 2014), 11 podi (5 secondi e 6 terzi posti) e 4 giri veloci. Un bilancio che non può soddisfare Maranello, per storia, tradizione e budget messo in pista. Ecco i 10 punti da cui ripartire in vista del Mondiale 2017 -
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1. PILOTI SOLIDI E AFFIDABILI: Vettel e Raikkonen sono amici e complici anche fuori dalla pista, fatto più che raro in Formula 1. Inoltre, nonostante la stagione deludente della SF16-H, i due non hanno mai lasciato trasparire insofferenza e frustrazione, almeno davanti ai microfoni. Segno di una grande maturità e fiducia in tutto il gruppo di Maranello -
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2. LA VOGLIA DI VINCERE DI ARRIVABENE: "Il podio di Abu Dhabi ci permette di chiudere la stagione in modo dignitoso, nulla di più". Parole del Team Principal della Rossa, dopo il terzo posto di Vettel a Yas Marina, segno inequivocabile che non si è perso di vista il target reale in casa Ferrari: la vittoria. La proprietà ha ribadito la fiducia nella nuova struttura della Scuderia, ma ovviamente ora servono i risultati: Arrivabene, come il tecnico di una squadra di calcio, è il primo a rischiare 'la panchina' -
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3. KIMI, VELOCE E COMPETITIVO: La prima parte di stagione ha ridato alla Ferrari un Raikkonen come non si vedeva da tempo. I suoi quattro podi sono arrivati tutti nelle prime 9 gare, con i best dei secondi posti in Bahrain e Spagna. Sul giro secco ha 'dato paga' a un mago come Vettel, battendolo 12-9 nei confronti diretti e riuscendo sempre ad entrare nella Q3 delle qualifiche. Da migliorare la costanza (zero podi nelle ultime 12 gare) e il numero di ritiri, 4 (rottura del turbo in Australia, contro le barriere a Montecarlo, un problema a un dado durante il pit-stop ad Austin, a muro a Interlagos), uno in meno rispetto ai 5 del 2015 -
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4. VETTEL, CACCIA AL RISCATTO. Se il 2015 aveva entusiasmato (3 vittorie, una pole e ben 13 volte sul podio), il 2016 è stato un incubo per il quattro volte iridato. Se a talento puro può stare senza problemi con Hamilton, Alonso, Ricciardo e Verstappen, Seb è stato vittima della sfortuna (arretramento di 5 posizioni a Sochi, Zeltweg e Silverstone per la sostituzione del cambio) e di alcuni suoi inusuali errori, in qualifica così come in gara (Sepang). I 7 podi e i 3 giri veloci non salvano un'annata da dimenticare. Ma sulla voglia di riscatto del tedesco c'è da scommettere forte -
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5. LA NUOVA STRUTTURA DI MARANELLO: L'addio a James Allison e la promozione di Mattia Binotto hanno creato dallo scorso agosto il nuovo organigramma interno al Team. E' questa una struttura più orizzontale, dove Binotto è chiamato a coordinare i vari reparti, che sono stati maggiormente responsabilizzati. Il valore umano e professionale di chi lavora in Ferrari non può essere certo in discussione -
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6. IL LAVORO DI SQUADRA: Dai meccanici ai piloti, tutti stanno remando dalla stessa parte fin dall'estate scorsa, quando a Maranello è partita una nuova era. "Da quando la nuova struttura è diventata operativa, con un grande ingegnere come Mattia Binotto, abbiamo visto alcuni segnali positivi, come in Giappone e ad Abu Dhabi", ha detto Arrivabene. Da marzo, a Melbourne, ci si aspettano continuità e vittorie -
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7. L'AFFIDABILITA' DELLA VETTURA. Nonostante le mille difficoltà del Campionato appena chiuso, la Ferrari va consecutivamente a punti da 23 gare, 14esima striscia più lunga di sempre. L'affidabilità è un'ottima base di partenza in vista del 2017 -
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8. IL CALORE DEI TIFOSI: Da Melbourne ad Abu Dhabi, passando per Suzuka e ovviamente Monza, le tribune dei circuiti hanno sempre un unico colore dominante: il rosso. Non c'è Mercedes o Red Bull che tenga: la Ferrari resta la monoposto più amata al mondo, anche se resta a digiuno di vittorie -
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9. LA FIDUCIA DELLA PROPRIETA'. "Credo che il cambiamento fatto ad agosto rappresenti l'inizio della rifondazione della nostra gestione sportiva. I ragazzi stanno lavorando molto bene e vedremo quello che riusciranno a fare. Ho la massima fiducia nell'operato di Mattia Binotto, per quello che ha saputo fare della sua carriera con la Ferrari e quello che sta facendo ora nella gestione dei tecnici". Parole pronunciate pochi giorni fa dal Presidente del Cavallino, Sergio Marchionne -
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10, IL NUOVO REGOLAMENTO: Pneumatici più larghi, monoposto più veloci di almeno 3'' al giro, cambiamenti aerodinamici e motoristici. Le nuove regole della Fia rimescoleranno le carte come non succedeva da tempo. Mercedes e Red Bull partono con qualche metro di vantaggio sulla Ferrari, che però potrà inserirsi nella lotta se dovesse interpretare in maniera corretta il regolamento del 2017. La risposta fra poco più di tre mesi, il 26 marzo a Melbourne, per il via del prossimo Mondiale -
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