GP Belgio, l’analisi tecnica delle qualifiche

Formula 1

Cristiano Sponton

Lewis Hamilton GP Belgio (foto: Getty Images)
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Pole position numero 68 quella ottenuta quest’oggi da Lewis Hamilton che, grazie ad un giro “da favola”, è riuscito a battere il record della pista di Spa e ad eguagliare il record di “partenze al palo” di Michael Schumacher. Analizziamo in dettaglio le qualifiche e cerchiamo di capire quali potranno essere le strategie per domani, con la Ferrari che ha certamente puntato sulla prestazione in gara. Vediamo il perché

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LA PROGRAMMAZIONE DEL GP DEL BELGIO

Le qualifiche hanno confermato le indicazioni che avevamo avuto durante le prove libere di ieri con una Mercedes molto competitiva e una Ferrari molto vicina sul giro secco ma con un maggior potenziale rispetto agli anglo-tedeschi sul passo gara.

La Ferrari che, dopo aver diversificato gli assetti nella giornata di venerdi, ha scelto di utilizzare, su entrambe le vetture, un setup aerodinamico “misto”. I tecnici di Maranello hanno caricato di più, rispetto a ieri, la vettura di Vettel ma hanno scaricato quella di Raikkonen che, nelle FP2, aveva dimostrato di essere velocissimo nel settore 2 perdendo troppo nel settore 1 e 3 dove serviva massimizzare la velocità di punta. Un setup aerodinamico sicuramente più carico rispetto a quello utilizzato sulla W08 che dovrebbe aiutare i due piloti di Maranello a gestire nel migliore dei modi gli pneumatici. Un set up che sembra rivolto più alla gara di domani rispetto alle qualifiche.

Se Ferrari ha pensato alla gara la stessa cosa sembra essere stata fatta dalla Mercedes che ha preferito utilizzare un assetto rivolto a salvaguardare gli pneumatici posteriori. Proprio per questo motivo la W08, guidata da Hamilton e Bottas, era parecchio sottosterzante nel settore centrale. Un sottosterzo che Hamilton è riuscito a gestire nel migliore dei modi, mentre, Bottas, come potete osservare dagli intertempi qui di seguito riportati, ha faticato molto a contrastare

L’analisi delle qualifiche

Se andiamo ad analizzare gli intertempi realizzati dai top 6 possiamo notare che Hamilton ha costruito la propria pole nel settore 1 e nel settore 2 dove è riuscito a rifilare 4 decimi a Vettel. Il pilota tedesco della Ferrari è riuscito, invece, a recuperare qualcosina su Hamilton nel terzo settore.

Ha colpito la velocità nel settore centrale di Hamilton che, sia ieri che stamattina, pagava nel tratto centrale, dove serve tanta downforce, dai 3 ai 4 decimi nei confronti della Ferrari di Raikkonen. Se osserviamo gli ideal time possiamo notare che tutti i piloti analizzati hanno guidato in modo quasi perfetto. Solo Raikkonen aveva la possibilità di migliorare di diversi decimi, ma nell’ultimo tentativo è stato costretto ad abortire il giro dopo aver realizzato un primo intertempo molto vicino a quello realizzato da Hamilton e migliore di circa 1 decimo rispetto a quello messo a segno dal compagno di squadra.

La Red Bull, ancora lontana da Mercedes e Ferrari, come era facilmente pronosticabile, è stata molto veloce nel settore centrale ma paga, nei settori veloci, ben 6 decimi da Hamilton. 

Se andiamo ad analizzare il miglioramento ottenuto tra la Q2 e la Q3 salta subito all’occhio il dato di Sebastian Vettel che è riuscito ad abbassare il proprio limite di oltre 1 s. Sicuramente il pilota tedesco ha potuto sfruttare una mappatura più aggressiva nelle ultime fasi della.

Mercedes, invece, rispetto a quanto avevamo visto nelle scorse gare ha migliorato meno anche perché, già nell’ultimo stint della Q2, entrambi i piloti avevano girato con una mappatura motore molto spinta. In linea con gli altri GP, invece, il miglioramento ottenuto dalla Red Bull.  

Le strategie

Durante le qualifiche con 37° in pista le gomme ultrasoft hanno sofferto su tutte le vetture di blister all’anteriore. Anche in questa stagione continuiamo a sentire i piloti ed ingegneri parlare di blister e di graining. Il fenomeno del blister si verifica quando una particolare sezione di gomma vicino alla carcassa si surriscalda in modo anomalo, provocando delle piccole bolle d'aria all'interno dello pneumatico che creano a loro volta un distaccamento della gomma. Questi distaccamenti posso avere superfici diverse a seconda del livello di stress termico e meccanico. Sugli pneumatici si vanno a creare dei veri e propri buchi che molto spesso sono molto profondi ed arrivano fino alla carcassa. E’ un fenomeno molto difficile da risolvere in quanto i valori di camber e di pressione sono vincolati dalla Pirelli e l’unico aiuto può venire dalla "gommatura della pista".

Il graining, invece, è un fenomeno di affaticamento degli pneumatici. Tale fenomeno si manifesta usualmente quando la pista è sporca o comunque non gommata. Il risultato del graining è l’abrasione della superficie dello pneumatico con la presenza delle tipiche “benchmark”, fenomeni di rottura per fatica.
Uno dei motivi più comuni del graining delle gomme anteriori è un assetto non bilanciato, che può produrre un eccesso di sottosterzo con conseguente scivolamento.
Il graining può verificarsi anche quando: i) gli pneumatici sono molto sollecitati prima di essere completamente in temperatura, oppure ii) in situazioni di temperature ambientali basse. 

Se le temperature nella giornata di domani saranno analoghe a quelle di oggi i piloti dovranno prestare particolare attenzione, perché la gomma “viola” (Ultra Soft) sembra degradare piuttosto rapidamente. Anche per Pirelli c’è ancora molta incertezza su quale sia la strategia migliore.

Per Vettel sarà molto importante partire bene. Analizzando le velocità di punta ben si comprende come sarà molto difficile per la SF70H tentare un attacco in pista. Il pilota tedesco, se non riuscirà a sopravanzare Hamilton alla partenza, dovrà cercare di rimanere molto vicino alla W08 per tentare un undercut.

Sia Ferrari sia Mercedes, da quello che si è visto ieri, sembrano orientati verso una gara ad 1 sosta, montando nella seconda parte la gomma Soft. Proprio con questa gomma la Mercedes è sembrata avere più passo rispetto alla Rossa mentre, con la “viola”, i ruoli sembrano invertiti.

Insomma dobbiamo aspettarci una gara molto avvincente e spettacolare. Difficile dire chi sia veramente favorito tra Mercedes e Ferrari