Lasciato alle spalle il GP di Singapore, il Circus della Formula 1 si sposta in Malesia per il quindicesimo appuntamento stagionale. La gara notturna nella città del leone ha “spaccato” la classifica piloti e costruttori. Con il doppio zero di Vettel e Raikkonen, Hamilton si ritrova con 28 punti di vantaggio sul tedesco e la Mercedes ha portato il gap su Ferrari a 102 punti nei costruttori. Ma sarebbe sbagliato considerare il finito il mondiale. Ecco il perché
La pista
Il tracciato malese è molto completo a livello tecnico, presentando curvoni molto veloci, raccordati da due lunghi rettilinei. La careggiata è particolarmente larga, il che favorisce i sorpassi. Molto interessante è l’insieme di curve subito dopo i box. La curva 1, lenta e lunga, impone una frenata violenta che richiede particolare attenzione per mantenere la corda, fondamentale per impostare al meglio la traiettoria della successiva controcurva 2 a sinistra, in leggera discesa dove la trazione in accelerazione è importantissima.
Molto interessanti, a livello tecnico, sono i curvoni 5, 6, 12 e 13 da oltre 200 chilometri orari, dove il “nemico” da combattere è il sottosterzo. La curva 13/14, in particolare, è piuttosto impegnativa, presentando un disegno molto largo e veloce in entrata per poi chiudere improvvisamente a gomito.
Gli pneumatici saranno sottoposti a sollecitazioni laterali molto significative e ci sarà da tenere in considerazione anche l'alto degrado termico a cui le gomme potranno andare incontro nel prossimo weekend.
Gli Pneumatici
Dopo aver visto nuovamente in pista a Singapore il compound più morbido (Ultra Soft), si arriva in Malesia con una scelta piuttosto aggressiva da parte di Pirelli. Vedremo infatti per la prima volta sulla pista malese la gomma Super Soft (rossa - Low Working Range), che si aggiunge a Soft (gialla - High Working Range) e Media (bianca - Low Working Range).
Il circuito malese ha subito profonde modifiche nel 2016, quando è stato completamente riasfaltato per rimuovere molti dei dossi che in precedenza erano una delle sue peculiarità. Il rifacimento del fondo ha ridotto il livello di rugosità e questo ha permesso a Pirelli di portare mescole più morbide rispetto agli anni scorsi.
Analizzando i compound portati in pista dalle diverse squadre per questo appuntamento, si nota come i tre top team abbiano fatto scelte diverse. Mercedes ha affidato a Bottas il compito di provare la media durante le prove libere 2. In casa Red Bull, invece, Ricciardo ha 1 set di gomme soft in più rispetto a Verstappen. Scelta analoga in casa Ferrari che ha optato per una strategia piuttosto aggressiva con 9 set di gomme “rosse”, 3 di “gialle” e 1 di “bianche”.
Gli assetti: alto carico ma attenzione alle velocità massime
In Malesia le vetture scenderanno in pista con assetti da alto carico aerodinamico, necessari per andar forte nei lunghi curvoni del circuito di Sepang, tenendo però sempre un occhio alle velocità massime da generare nei due lunghi rettilinei (870 m e 950 m) presenti nel terzo settore.
Sarà fondamentale avere il corretto carico aerodinamico anche per portare le coperture nel giusto range di temperatura, evitando lo scivolamento della monoposto che porterebbe gli pneumatici a surriscaldarsi e quindi a perdere ulteriore grip.
I freni: sicuramente a dura prova
Se a Singapore i freni erano "stressati" dalle basse velocità medie del giro (problemi di raffreddamento), in Malesia il fattore ambientale e le caratteristiche tecniche del circuito potranno creare altrettanti problemi. I team dovranno infatti tenere in considerazione il possibile surriscaldamento degli impianti soprattutto nella prima parte di gara a serbatoi pieni. E' per questo che le prese d’aria saranno sovradimensionate.
Da un punto di vista tecnico sono tre le frenate veramente impegnative. Nel complesso Sepang si può quindi considerare un circuito di media severità per l'impianto frenante.
Sempre rimanendo sul raffreddamento dei vari componenti, oltre ai freni anche Power Unit e cambio potrebbero soffrire. Per questo i vari team a Singapore utilizzeranno soluzioni di cofani e carrozzerie “molto aperte".
La Power Unit: il motore termico in pieno per metà giro
La parte termica della Power Unit a Sepang viene sfruttata a pieno regime per più della metà del giro. Il valore relativo dei CV del motore a combustione è però relativamente basso. Qui 10 CV in più porteranno "solamente" un miglioramento del tempo sul giro dello 0,17%.
Passando alla parte ibrida del motore, è bene sottolineare come essa non conti molto nell'economia del singolo giro sul tracciato di Sepang (1.7%).
A livello di consumi Sepang non è un circuito troppo gravoso e i team cercheranno di imbarcare qualche kg in meno rispetto ai 105 Kg concessi da regolamento.
Riuscirà la Ferrari SF70H a contrastare la Mercedes W08?
A livello tecnico la pista malese sembra essere nata per esaltare nel migliore dei modi le caratteristiche della W08 (passo lungo in particolare). La grossa incognita per il team anglo-tedesco saranno le temperature in pista visto che in questa stagione più volte la W08 ha sofferto il caldo. Temperature che sembrano però sposarsi alla grande con la SF70H, la monoposto che si è adattata meglio alle nuove gomme Pirelli 2017. Detto ciò si prospetta un altro fine settimana molto equilibrato con Ferrari e Mercedes pronti a contendersi la vittoria e Red Bull in agguato pronta a sfruttare possibili debolezze dei due top team.
La Ferrari porterà in Malesia la nuova Power Unit specifica 4 ma non è ancora stato deciso se verrà impiegata in questo fine settimana o se il debutto verrà posticipato a Suzuka. La PU #4, secondo le informazioni raccolte, dovrebbe disporre di circa 10 CV in più rispetto alla precedente. Oltre a questo, sulla SF70H dovrebbero vedersi degli importanti sviluppi aerodinamici nella zona posteriore. Il Team di Maranello, nonostante la grossa delusione di Singapore, continua quindi a spingere forte nello sviluppo della monoposto, perché il mondiale piloti non è perso. La situazione, è vero, si è complicata dopo Singapore, ma da qui a dir che tutto sia già deciso ce ne passa.