Alla Mercedes sia il titolo piloti che quello costruttori. Per la Rossa e Vettel una finale di stagione difficile: eppure l’inizio del tedesco era stato promettente. Seb ha retto fino all'estate ma poi, a Monza, è inizita l'accelerata di Hamilton. Il britannico si è portato a casa il 4° titolo della sua carriera, ma la Scuderia di Maranello ha posto le basi per tornare ad essere la migliore
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Sembrava l'anno buono, quello del riscatto per la Ferrari. E in parte lo è stato. Macchina finalmente competitiva, un Sebastian Vettel davvero protagonista e un team all'altezza della sfida, con il duo tutto italiano Maurizio Arrivabene-Marco Binotto nel ruolo rispettivamente di team principal e direttore tecnico. Ottime premesse e ottimi i risultati, almeno per un po'. Poi, a fine estate, qualcosa è cambiato. La Ferrari anche in questo 2017 ha dovuto rimandare l’appuntamento con un successo Mondiale che manca da dieci anni. Troppo forte la Mercedes, anche se meno costante rispetto al passato, e troppo affamato Lewis Hamilton, al suo quarto titolo mondiale in F1, come Vettel e Alain Prost. Dalla speraznza alla delusione, ripercorriamo la stagione della Ferrari.
Vettel, partenza da sogno
La partenza del Mondiale della Rossa è col botto grazie alla vittoria di Vettel a Melbourne: il successo mancava a Maranello da Singapore 2015. I buoni presupposti dell'inizio sono confermati alla seconda tappa del Mondiale. In Cina Seb è secondo alle spalle di Hamilton. I due battagliano in pista e a fine gara si trovano appaiati in testa alla classifica. Il momento clou della prima parte della stagione arriva in Russia. La Ferrari di Seb è seconda, mentre Lewis si ferma al quarto posto e scende a -13 in classifica dal tedesco. Divario (e ottimismo) che aumenta a Montecarlo: Seb primo, Raikkonen secondo e Hamilton solo settimo. Si lotta, si combatte e si vince. Vettel vola a +25 punti sul britannico.
Quando il gioco si fa duro...
La battaglia tra la Ferrari di Vettel e la Mercedes di Hamilton diventa scontro vero e proprio a Baku, quando i due piloti si toccano in regime di safety car. Il contatto è sufficiente a far alzare la temperatura sull’asse Maranello-Stoccarda. A fine gara polemiche e accuse, che rendono il campionato ancora più avvincente, con Seb e Lewis, rispettivamente quarto e quinto in pista, che continuano a giocarsi la leadership del Mondiale.
La sfida continua
In Austria le speranze iridate della Rossa crescono. La Ferrari, al Red Bull Ring, pur non vincendo indovina la combinazione giusta: Vettel è secondo, Hamilton quarto. Seb è a +20 sul il pilota della Mercedes e sembra nelle condizioni di poter prendere il largo. Ma è solo un'illusione. In Gran Bretagna Lewis è "profeta in patria" e comincia a costruire la sua rimonta. A Silverstone va in scena il weekend perfetto di Hamilton, che centra pole, giro veloce e vittoria. Il tutto mentre Vettel incappa in una giornata a dir poco storta e non va oltre il settimo posto. Di conseguenza, il vantaggio del tedesco in classifica si assottiglia ad un solo punto. Il testa a testa va avanti e diventa ancora più bello ed affascinante.
Monza, l'involuzione Rossa
A metter ancora pepe sulla stagione e ad alimentare le speranze della Ferrari, però, è il GP d’Ungheria. All’Hungaroring la Rossa porta a casa primo e secondo posto e Vettel allunga di nuovo in classifica, dato che Hamilton rimane un gradino sotto il podio. Questa, però, resterà l’ultima zampata della Ferrari nella stagione 2017. Perché a Monza, nel GP di casa, quello più bello e dove sarebbe stato il massimo consolidare il primato, Seb vede la testa della classifica andare per la prima volta a Hamilton. È il punto di non ritorno della stagione. La fotografia di Lewis che festeggia sul gradino più alto all’autodromo di Monza in un tripudio di bandiere con Cavallino rampante è il momento topico del 2017 della F1. Il giocattolo rosso si inceppa, quello grigio va invece che una meraviglia.
E quel mal d'Asia...
Dal GP d'Italia in poi, la reazione della Ferrari non arriva, mentre Hamilton pigia e va avanti a testa bassa. A facilitare i giochi del pilota della Mercedes, ci si mette poi anche il team di Maranello. Singapore è un disastro, con Vettel e Raikkonen tutti e due fuori subito dopo il via. In Malesia Seb è quarto e vede di nuovo vincere ed allungare Hamilton. In Giappone il tedesco è un’altra volta fuori dai giochi prima della bandiera a scacchi a causa di un problema alla candela. Mentre ad Austin la Rossa fa una gara arrembante con Vettel secondo e Raikkonen terzo, ma sul primo gradino del podio sale di nuovo il campione della Marcedes. Il resto è cronaca delle ultime ora, con Lewis campione del mondo e la Ferrari costretta a rimandare al prossimo anno i suoi sogni di gloria. Con la consapevolezza che le basi per un futuro vincente sono state poste.