Formula 1, GP Brasile: la vittoria che serviva a Vettel. E soprattutto alla Ferrari

Formula 1

Mara Sangiorgio

Il successo del tedesco a Interlagos serviva non solo al pilota ma soprattutto al team. Senza Hamilton nei paraggi, Seb ha potuto gestire bene la gara dopo l'ottima partenza con sorpasso su Bottas. La Rossa non vinceva in Brasile dal 2008

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Serviva. A Sebastian Vettel ma soprattutto alla Ferrari. Vincere in Brasile serviva per dare un segnale che quanto fatto di buono in questa stagione non è stato solo un’illusione. Senza Lewis Hamilton nei paraggi, la pratica Bottas per il ferrarista in partenza è stata quasi cosa da poco. Fulminato subito a semafori spenti e liquidato alla prima staccata per Vettel poi si è trattato – con intelligenza – di ritrovare e gestire il vantaggio sulla Mercedes inseguitrice sia dopo la ripartenza dalla Safety Car che dopo l’unico cambio gomme. Una gara dura e fisica l’ha definita il tedesco. Che si è fatta da cardiopalma negli ultimi giri quando in pochi secondi erano racchiusi quattro piloti.

Alla fine anche Kimi Raikkonen è riuscito a difendersi dagli attacchi di Lewis Hamilton e regalare alla Ferrari un doppio podio che mancava dall’Ungheria, proprio come la vittoria. Troppo. Il campione del mondo ci ha comunque provato, con una gara in totale full attack che dalla pit lane lo ha portato ai piedi del podio a soli 5 secondi da Vettel.

Ed è per quello che nonostante tutto lui gongola: perché quello che Hamilton è riuscito a fare – è vero con una macchina rivista tra il sabato e la domenica e un motore fresco – ha davvero dell’incredibile e lui lo sa. Al pari di Vettel in Malesia. La Ferrari non trionfava in Brasile dal 2008, da quando Massa in lacrime vinse e perse nello stesso tempo il Mondiale. Ha avuto un’altra occasione il brasiliano. Con emozioni diverse per salutare l’ultima volta la sua gente e la Formula Uno da lassù, dal suo podio.