Formula 1 2018, il Mondiale si corre anche sull'olio… motore

Formula 1

Cristiano Sponton

Ferrari e Mercedes ai test di Barcellona (foto: Getty Images)
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Limiti al consumo, all’omologazione e agli sfogli dell’olio motore sono alcune delle sfide che i team di Formula1 hanno dovuto affrontare in fase di progettazione delle monoposto 2018. Approfondiamo un tema molto dibattuto, confrontando le soluzioni di Ferrari e Mercedes

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Da metà della scorsa stagione abbiamo sentito parlare molto di olio utilizzato dai motoristi per aumentare le prestazioni dei propri motori endotermici.

Limiti di consumo

A partire dal GP di Monza, la Federazione, per impedire un utilizzo massivo di olio in camera di combustione ha imposto dei limiti molto severi imponendo un consumo di 0,9l ogni 100 km. Una gara di Formula 1 dura all’incirca 300 km per cui i motori endotermici non potevano utilizzare più di 2,7 litri. In questa stagione il limite è stato ulteriormente abbassato a 0,6 litri ogni 100 km. Ma questa non è la sola limitazione che il regolamento ha imposto ai costruttori.

Limiti di omologazione

La seconda novità è che i produttori di lubrificanti potranno omologare un solo tipo di olio per tutta la durata del fine settimana di gara. Insomma non si potrà usare un tipo di olio per la qualifica ed uno diverso per la gara.

Limiti di sfogo

Le limitazioni non finiscono certo qui perché il regolamento impone ai team di avere un solo serbatoio dell’olio e non sarà più possibile sfogare nel plenum dell’alimentazione quello presente nel basamento. Tale olio dovrà essere sfiatato obbligatoriamente in atmosfera.

Sulla Ferrari SF71-H, fin dai primi giorni di test, si è visto dove gli ingegneri avevano collocato questo sfogo. Come potete osservare dall’immagine in basso questo si trova al di sotto della struttura per il crash test FIA posteriore. Qui troviamo una zona forata dove i gas presenti nel basamento della Power Unit Ferrari possono liberarsi in atmosfera.

Questo spiega il notevole fumo che le vetture motorizzate con la Power Unit Ferrari producono quando sono ai box.

Soluzione che, nella giornata di ieri, è stata ripresa anche dalla Mercedes, utilizzando un tubicino per simulare quanto fatto dalla Rossa. La realizzazione del team anglo-tedesco è sicuramente molto rudimentale a dimostrazione che, in fase di progetto, avevano deciso di sfogare i gas presenti nel basamento in un’altra zona.