Formula1, nel 2019 obiettivo più sorpassi

Formula 1

Paolo Filisetti

Ali anteriori della SF71-H (foto: Sutton Images)
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Risale a poco più di una settimana fa l’approvazione da parte del Consiglio Mondiale della FIA, dello Strategy Group e della F1 Commission di alcune modifiche al regolamento tecnico per il 2019. Si tratta di un pacchetto di norme, a livello aerodinamico per incrementare i sorpassi. Ecco in dettaglio cosa cambierà. Il GP di Spagna è in diretta esclusiva su SkySportF1HD canale 207. Gara live domenica alle 15.10

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Nella situazione attuale, la scia molto turbolenta generata dalle monoposto, impedisce a chi segue di avvicinarsi ad una distanza inferiore a quella di 2/3 monoposto, senza subirne un sostanziale disturbo. Questo è traducibile in una perdita di carico all’avantreno, con riduzione del grip delle ruote anteriori, ed insufficiente efficacia dell’attuale configurazione del DRS, che non riduce adeguatamente la resistenza all’avanzamento per dare certezza dell’esito nella manovra di sorpasso.

Per risolvere il problema, gli emendamenti introdotti hanno riguardato le misure delle ali (anteriore e posteriore). Nel dettaglio la prima sarà più larga di 10 cm, ovvero 5 cm per lato, con uno sviluppo in altezza aumentato di 2,5 cm.  Quest’incremento ha lo scopo di recuperare in parte il carico e efficienza persa con la semplificazione dei profili, ed eliminazione di quelli aggiuntivi, ora posti sopra quello principale.

Nel testo originale, si tende a sottolineare l’eliminazione di tutte quelle caratteristiche che generano “OUTWASH”.  Questo termine di fatto indica la deviazione verso l’esterno (OUT) delle turbolenze definite anche scarichi aerodinamici da cui il termine (WASH)

In sostanza, nel 2019 non saranno consentiti tutti quei profili che deviavano le turbolenze all’esterno delle ruote anteriori e incrementavano quelle della scia posteriore. In questo modo si tenderà a ridurre il disturbo subito dalle monoposto quando seguono un’altra vettura.

A livello visivo/estetico, è comunque corretto sottolineare, che nonostante la maggiore larghezza dell’ala anteriore, non è affatto scontato che si rifletta in profili alari/flap più larghi. In realtà, infatti, potrebbe invece aumentare la zona del “marciapiede” esterno, con una forma della paratia che potrebbe comunque, seppur in modo meno efficace rispetto ad oggi, indirizzare i flussi lontano dalle turbolenze causate dal rotolamento dai pneumatici. È quindi plausibile ipotizzare che non vedremo ali fortemente antiestetiche, rispetto alle attuali, con paratie troppo esterne, come l’incremento in larghezza indurrebbe a pensare.

Per quanto riguarda l’ala posteriore, l’incremento in larghezza e altezza è rispettivamente di 10 cm raggiungendo i 105 cm totali e 2cm per un totale di 82 cm. Le nuove dimensioni dovrebbero aumentare efficienza DRS. Si tratta di modifiche indubbiamente rilevanti a livello progettuale, come è facilmente intuibile. In particolare, essendo coinvolta l’ala anteriore, ovvero il primo elemento della vettura che incontra il flusso d’aria, ciò determina una riprogettazione complessiva della veste aerodinamica, procedendo dall’avantreno verso il retrotreno. È però corretto sottolineare che non si tratterà di una “rivoluzione copernicana” come quella rappresentata dalle regole introdotte nel 2017. Di sicuro, come detto, l’impatto sarà tangibile, ma non uno stravolgimento degli attuali concetti aerodinamici. I team, peraltro, con la ratifica delle norme già avvenuta sono in grado, da subito, di simulare sui modelli al CFD e in galleria del vento, le implicazioni che le norme avranno rispetto ai progetti attuali. Probabile, dunque, che una percentuale considerevole di efficienza persa a causa dell’ala anteriore semplificata nei profili, sarà rapidamente recuperata già in sede di progetto, ben prima del debutto in pista delle vetture 2019.