La Ferrari ad Hockenheim è attesa ad un’ulteriore conferma. La pista tedesca come si sposa con le caratteristiche della SF71H? E quali sono le ragioni del grande passo in avanti della Rossa negli ultimi GP?
QUI LA CRONACA DEL GP DI GERMANIA
Le caratteristiche del tracciato tedesco che esaltano la trazione e il recupero di energia da MGU-H (quindi dai gas di scarico) sembrano sposarsi perfettamente con la monoposto di Maranello. Altro fattore che potrebbe esaltare la Rossa (e mettere in difficoltà la Mercedes) è la gestione delle gomme, specialmente quelle posteriori, che su questa pista sono molto sollecitate. Gli pneumatici potrebbero creare diversi problemi in casa MB come abbiamo già visto in Austria con Hamilton che ha avuto, dopo pochi giri, evidenti fenomeni di blister.
Con il pacchetto aerodinamico introdotto a Silverstone la Ferrari sembra aver completamente risolto i problemi di bilanciamento che l’avevano afflitta dal GP di Spagna in poi. Considerevole, inoltre, il passo avanti fatto a livello di Power Unit che sul tracciato inglese ha veramente fatto la differenza. Con la specifica numero 2 del motore endotermico è stato introdotto un nuovo gruppo turbocompressore che, lavorando in “simbiosi” con MGU-H, è in grado di “recuperare” una maggior quantità di energia elettrica rispetto al precedente.
Da una serie di misurazione prodotte da alcuni team sembra effettivamente che la SF71H abbia fatto un notevole salto in avanti a livello di recupero di energia tramite MGU-H. Questa energia viene inviata direttamente a MGU-K senza passare attraverso la batteria. La cosa è molto rilevante dato che il regolamento tecnico non impone alcuna limitazione all’energia inviata da MGU-H a K. Questo sta a significare che, in modo del tutto regolare, la Ferrari riesce ad utilizzare più “spinta” elettrica rispetto a quanto viene fatto dai rivali della Mercedes.